1. NOAH THOMPSON

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LA PRIMA COSA CHE PENSA È: "QUANTO È GROSSO"

La seconda cosa che Noah Thompson pensa è "Ma è un ragazzo!"

La terza cosa che Noah pensa è "Papà e Papi mi ammazzano se lo scoprono"





"Non può regalare dell'erba a Lily per il suo compleanno, punto e basta. Sa che io...No, non ho detto che non la voglio per il mio compleanno. No, aspetta. Ritiro tutto. Ho cinquant'anni e non mi lascerò condizionare dai desideri altrui. Mi ubriacherò di vino come tutte le persone normali. Abbiamo un poliziotto in famiglia. Hai idea di quanto sarebbe imbarazzante farsi arrestare? Sì, okay. Di nuovo. Quanto sarebbe imbarazzante farsi arrestare di nuovo. Quella volta però non è stata colpa mia. Lancerei ancora i quadrotti al limone a quella stronza omofoba durante l'incontro genitori-insegnanti se dovesse essere necessario. Se l'è voluta e poi i suoi dolci erano secchi. E so che la marijuana è legale in questo stato, ma credi che a Dom gliene freghi qualcosa?"

Noah si irrigidì sentendo quelle parole. Non vorrebbe sentire, ma papà Bear stava letteralmente urlando.

Il giovane sedicenne lanciò un'occhiata spaventata alla sorella gemella Lily, seduta davanti a lui, sul proprio letto. Stava tamburellando velocemente con le dita sul display del suo cellulare, ma a quelle parole si bloccò e sollevò lo sguardo.

La porta nel frattempo si aprì e sulla soglia comparge Caleb, anche lui con gli occhi spalancati come due piattini da the.

I tre giovani si fissarono in silenzio.

Noah sentì le mani tremare e cominciare a sudare. Tutto attorno a lui cominciò a diventare confuso.

"Noah" disse la voce di Lily e subito andò a sedersisul letto accanto a lui, mentre gli stringeva le mani nelle proprie. Noah sapeva che le avrebbe trovate gelate.

"Devi dirglielo. Non puoi tenerti questo segreto per te per sempre"

"Non posso..." rispose Noah.

"Stiamo parlando...?"

"Non dire il suo nome o finisce veramente per avere una crisi" disse burbera Lily.

Caleb sospirò e si sedette sul letto della sorella, guardando i due fratelli gemelli.

Noah prese un respiro, poi un altro.

Papà non urlava più e Noah si calmò. 

Era passato qualche mese dall'ultimo attacco di panico. Non voleva ripetere l'esperienza. Gli era  bastata una volta, grazie tante.

"Sto meglio" rispose, dopo un lungo momento di silenzio.

"Sicuro?" Chiese Lily guardandolo negli occhi.

Noah annuì e si alzò.

"Si, andiamo prima che papi venga a chiamarci" disse uscendo dalla stanza, ma man mano che scendeva u gradini, i suoi occhi si sbarrarono e si voltò verso i suoi fratelli.

Lily alzò gli occhi al cielo. Dopo averlo superato,  Noah la vide incrociare le braccia davanti al petto. Si fermò, Caleb si strinse alla sua gamba, ma rimase immobile e in silenzio.

"Ho letto che la libido dovrebbe essere la prima cosa ad andarsene una volta raggiunta una certa età," dice Lily disgustata. "Vorrei che fosse così anche in questa casa. I vecchi non dovrebbero avere il permesso di pomiciare davanti a giovani occhi impressionabili."

Papà e papi sospirarono nello stesso momento, le labbra ancora incollate.

"Hai sentito?" mormorò papà. "Siamo vecchi." sembrava indignato.

~Noah/Ethan~ My Fake Boyfriend (Seafare Chronicles fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora