4. ETHAN LUNDGREN

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"Non possiamo più tenere questo segreto a lungo. Si, io e Noah stiamo insieme da qualche mese. JJ ci ha aiutato per dirvelo. La storia dell'erba era solo un messaggio in codice per darci il tempo di comunicarvelo...." rispose Ethan con sicurezza.

Sentiva il sangue rimbombargli nelle orecchie

"Tu. Io. In camera mia. A parlare. Ora" disse Noah alzandosi di scatto dal divano, trascinandolo con sè.

Ethan si voltò verso Noah che stava letteralmente correndo via. Aggrottando le sopracciglia lo seguì al piano superiore, nella sua camera da letto.

Noah lo fulminò con lo sguardo non appena mise piede nella stanza, poi chiuse la porta con un tonfo e diede due giri di chiave.

Teneva le braccia incrociate davanti al petto quando affrontò Ethan, fronteggiandolo. Purtroppo per Noah, il moro doveva alzare leggermente la testa per incrociare lo sguardo del suo amico.

"Ripeti quello che hai detto giù."

"Cosa avrei dovuto dire? Non so niente dell'erba!" rispose Ethan facendo però un passo all'indietro quando vide l'occhiataccia.

"Ma... Ora come facciamo? Gli hai detto che stiamo insieme! E lo sai che non è vero! Perché diavolo glielo hai detto? Sei un cretino!" Disse Noah dandogli uno schiaffetto sul petto.

"Davvero preferivi l'altra alternativa?"

"Ma..." Noah boccheggiò.

Ethan inclinò la testa da un lato. Lo fissò in silenzio.

"Davvero ti piaccio?" chiese dopo un lunghissimo silenzio.

Noah avvampò ancora di più.

"Beh, siamo amici! Ovvio che mi piaci...."

Noah deglutì e le sue guance diventarono ancora più rosse. Ethan lo trovava adorabile. E poi... anche a lui piaceva.

Ma più di un amico.

Che fosse la volta buona per avere una storia con lui?

"Non dobbiamo per forza fingere di avere una storia. Solo con i tuoi genitori. E con i miei..." rispose Ethan guardandolo.

"Lo so, mi dispiace per questo casino, possiamo dire che non stiamo insieme, non sei costretto... lo hai già detto che l'erba non era per te. Va bene...." disse Noah prima di chiudere la bocca e guardarlo.

"Noah, meglio essere finti fidanzati che in punizione, no?" chiese con un sorriso Ethan.

Noah mordicchiò il labbro inferiore in un gesto talmente tenero che Ethan strinse i pugni per non saltargli addosso.

"Penso di si" rispose.

Ethan fece un sorriso e si avvicinò a lui, sollevandogli il mento. Vide Noah sbarrare gli occhi e arrossire ancora di più, se possibile. Ethan lo trovava adorabile. Voleva mangiarselo.

"Dobbiamo tornare giù" disse Noah quando non riuscì più a sopportare lo sguardo del suo migliore amico. Sentiva le farfalle svolazzare impazzite nello stomaco, il cuore che batteva impazzito nel petto.

"Aspetta" disse Ethan fermandolo.

"Cosa c'è?"

"Dobbiamo fingere di essere fidanzati, giusto?"

Noah deglutì.

"Ok" fu la sua risposta.

"Allora penseranno tutti che saremo qui a sbaciucchiarci...."

Noah per poco non svenne e Ethan se lo strinse addosso.

"Shh, va tutto bene, sei con me" disse Ethan sollevandogli il viso in modo che le loro bocche si sfiorarono. "Sto per baciarti."

Noah chiuse gli occhi.

Ethan posò le labbra su quelle del suo migliore amico e... porca miseria. Bastò lo sfiorarsi delicato delle loro lingue e il gemito di Noah a fargli vedere le stelle.

Non era il miglior bacio, ma Noah seguì Ethan che continuò ad accarezzare la lingua del ragazzo. Fu eccitante. Spinse Noah contro la porta, lo guardò attraverso gli occhi socchiusi, aveva il viso tutto rosso e sembrava preso dal bacio.

Ethan stava cominciando ad eccitarsi e spinse leggermente i fianchi contro quelli di Noah che gli si aggrappò alle spalle e gemette. Abbassò la testa per baciargli il collo.

"Ethan" soffiò emozionato Noah, passandogli le mani tra i capelli, prima di cercare disperato le sue labbra.

Si baciarono ancora a lungo e, con dolorosa sofferenza si accorsero che i loro corpi si erano velocemente eccitati.

"Noah, cazzo, Noah. Se continuiamo finiremo per andare ben oltre ai baci e i tuoi genitori e tutta la tua famiglia ci sta aspettando di sotto. Devo calmarmi"

Ethan si allontanò da Noah che lo fissava con gli occhi sbarrati e le labbra arrossate, per non parlare dei capelli arruffati. Cazzo, avrebbero capito tutti che avevano pomiciato. Cazzo.

Ethan gli diede le spalle. Doveva calmarsi, se continuava a guardarlo lo avrebbe preso e baciato di nuovo. Si avvicinò all'armadio di Noah, fissando la collezione infinita di Mini Pony sullo scaffale. Prese un respiro profondo. Cercò di calmarsi.

Si voltò verso Noah, che aveva lo sguardo basso. Seguì la stessa direzione e avvampò.

Noah si stava fissando il sesso che tendeva i pantaloni.

"Che cazzo faccio?"

"Pensa a qualcosa di disgustoso." fu la risposta di Ethan.

Noah chiuse gli occhi. Annuì.

La situazione sembrò calmarsi.

"Ok, sono pronto, andiamo" disse Noah dopo essersi passato una mano tra i capelli che ormai andavano da tutte le direzioni.

Apri la porta e si fermò sulla soglia per fare passare Ethan. Prima che scendesse le scale, però, lo fermò e sussurrò: "Posso avere un altro bacio?"

Ethan si sporse su di lui e lo baciò, dolcemente. Durò pochi secondi perché un tossire imbarazzato dal fondo delle scale li fece separare e sporgere oltre la balaustra.

"La cena è quasi pronta" disse Lily con un ampio sorriso.

Ethan mosse una mano verso quella di Noah, intrecciarono insieme le loro dita e scesero al piano di sotto.

È tutta una finzione, si disse Ethan leccandosi le labbra. Non stavano insieme.

Bear sbiancò quando vide Ethan e suo figlio per mano, poi si portò il bicchiere di vino alla bocca quando vide le loro condizioni.

"A tavola!" disse Otter, sfilando il bicchiere di vino dalla mano del marito, rimproverandolo di non essere capace a reggere l'alcool e che non avrebbero mai potuto prendersela con Noah se era gay.

Ethan prese un respiro profondo, sollevò lo sguardo verso Noah che stava fissando il vuoto incantato mentre si mordeva emozionato il labbro inferiore.

Restò a fissarlo per un tempo infinito, mentre dentro di sè nasceva la consapevolezza che era da sempre innamorato di Noah. 

~Noah/Ethan~ My Fake Boyfriend (Seafare Chronicles fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora