3. NOAH THOMPSON

62 6 0
                                    

Noah inspirò profondamente mentre afferrava le chiavi dalla tasca dei suoi pantaloni e infilava la principale nella toppa. Diede un giro e la porta si aprì. Si voltò verso Ethan che teneva il casco in mano mentre lo raggiunse e si posizionò alle sue spalle.

"Tutto ok?" Gli chiese.

Ethan annuì.

Noah a quel punto spalancò la porta ed entrò, percorrendo il piccolo corridoio su cui erano appese un sacco di foto delle loro vite. Alcune vedevano Bear e Tyson da piccolini, poi in compagnia di Otter, poi una foto del matrimonio di Bear e Otter, una foto della loro famiglia al matrimonio di Tyson e Dominic.

Quando entrarono in salotto trovarono Caleb e Lily seduti su una poltrona, Otter e Bear seduti sul divano mentre quello di fronte era libero.

"Ciao Noah" disse Bear mentre spostava lo sguardo su Ethan per poi puntarlo sul casco tra le sue mani.

"Siete andati in moto" Disse Bear, serio, non era una domanda.

"Non ho ancora la patente per la macchina, devo dare gli ultimi esami pratici. Per... il mese prossimo dovrei avere la patente. La macchina ce l'ho già. Posso andare a scuola in macchina." Rispose Ethan sicuro.

Noah si sentì in colpa. Era tutta colpa sua.

"Spero che tu sappia rispettare i limiti di velocità." rispose Bear squadrandolo. "Noah ti ha detto che ha uno zio poliziotto?"

"Si, il primo giorno. Il marito di suo fratello, signor Thompson" rispose educatamente Ethan.

"Cos'altro ti ha detto Noah?" Chiese Otter, estraendo dal lato del divano la mazza da baseball. Se la picchiettò sulla coscia enorme.

Ethan sollevò un sopracciglio.

"Che avete una famiglia molto numerosa..." rispose. "Io gli ho detto che i miei genitori sono dentisti..."

"E ti ha anche detto che odio le bugie?"

Ethan lanciò un'occhiata a Noah e poi ad Otter.

"È stato un malinteso. Io non ho mai chiesto niente. E quella schifezza io non la uso. Sono il primo che ne direi quattro a Noah se dovesse solo avvicinarsi. L'ho spiegato prima a suo marito, signor Thompson" disse Ethan guardando Otter.

L'uomo accarezzò la mazza con la mano. Gli occhi di Ethan si spalancarono.

Ad un tratto la porta di casa si aprì ed entrarono in ordine: JJ Thompson che urlava che il padre gli stava facendo male, Creed che teneva tra pollice ed indice l'orecchio del figlio.

"Ripeti immediatamente cosa hai detto a me!" urlà Creed, trascinando il figlio maggiore davanti a Bear e Otter, seduti sul divano, seguiti dai due fratelli, AJ, CJ e Anna.

"Volevo regalare dell'erba a Lily, ma me l'ha chiesta... Ethan?" JJ smise di divincolarsi e puntò lo sguardo su Ethan, seduto accanto a Noah.

"Io non ho chiesto proprio nulla! Perché continui a dire bugie? Io non fumo nemmeno sigarette! Mi hai mai visto fumare?" chiese Ethan a Noah che scosse la testa.

AJ e CJ andarono a sedersi accanto a Caleb e Lily. JJ fu costretto a sedersi tra suo padre e sua madre.

Tutti fissarono Noah ed Ethan.

Noah sospirò, fece per aprire la bocca, ma la porta di casa si aprì nuovamente e questa volta fu letteralmente la fine. Noah avrebbe voluto dire ad Ethan di scappare, ma il corridoio era già invaso da persone e l'unica via di fuga era la porta di ingresso. Ethan era spacciato, mentre Noah si portò entrambe le mani sul viso, sconsolato.

Ethan gli posò una mano sul ginocchio mentre Tyson, Dominic, i genitori di Otter e quelli di Anna fecero irruzione nel salotto, gli sguardi stralunati mentre tenevano in mano palloncini colorati e lanciarono coriandoli.

"Buon Compleanno!" dissero in coro, mentre il padre di Anna e Otter suonavano le trombette in un suono sinistro e talmente acuto che tutti si portano le mani alle orecchie.

Noah era disperato, guardò Ethan che stava voltando la testa verso il corridoio. Stacey stava entrando, tenendo per mano Ben.

Ethan si illuminò e Noah sentì il cuore esplodergli nel petto. Ethan adorava e stravedeva per Ben. Guai a chi glielo toccava. Quando lo vide si alzò e lo fece sedere accanto a lui mentre Ben si guardava attorno e poi mormorò "Ursidae, Mustelidae".

Ethan lo guardava e sorrideva, come un sole. Noah non riuscì a trattenere un sospiro sognante mentre osserva Ethan fissare devoto Ben.

"Finalmente Noah ha detto ad Ethan che ha una cotta per lui?" disse Anna e tutti si zittirono. C'era talmente slenzio che potevano sentire l'infrangersi delle onde della spiaggia.

Si sentiva solo Ben ripetere "Ursidae".

Ethan aveva le spalle rigide quando si voltò verso Noah che stava boccheggiando.

"Di che cazzo stanno parlando?" sembrò volergli chiedere e Noah desiderò solo che il suo divano si aprisse con una voragine e finire in qualche universo parallelo.

Poi sentì la mano di Ethan sulla sua coscia. Si muoveva piano, lenta, fino a trovare la mano di Noah ed intrecciare insieme le loro dita insieme.

Quando sollevò lo sguardo su di lui, Noah sentì il cuore esplodergli nel petto. E' così maledettamente bello.

"Non possiamo più tenere questo segreto a lungo. Si, io e Noah stiamo insieme da qualche mese. JJ ci ha aiutato per dirvelo. La storia dell'erba era solo un messaggio in codice per darci il tempo di comunicarvelo...." rispose Ethan con sicurezza e Noah spalancò la bocca.

Non credeva di aver sentito bene.

Loro... cosa?

Noah fece per aprire la bocca, ma Bear si alzò dal divano.

"Ho bisogno di bere!" urlò, in preda al panico.

Otter aveva la testa inclinata da un lato mentre un sorrisino gli increspava le labbra.

JJ guardò con le sopracciglia aggrottate Ethan e Noah che si stanno ancora guardando negli occhi.

"Un messaggio in codice?"

"Era ora fratellone che ti decidessi ad ammetterlo!" disse Caleb.

"Tu. Io. In camera mia. A parlare. Ora" soffiò tra i denti Noah, alzandosi di scatto dal divano, come se fosse improvvisamente incandescente.

Ethan lo seguì su per le scale senza fiatare.

Lily li seguì con lo sguardo, poi sorrise felice. 

~Noah/Ethan~ My Fake Boyfriend (Seafare Chronicles fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora