XI Vicino al cuore

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Automaticamente le mani di Harry andarono a stringersi attorno ai polsi di Draco, ma furono incapaci di fermarlo. Gli occhi erano incastrati in quelli di lui e i suoi movimenti delicati gli provocavano brividi lungo tutta la schiena.
Rimase immobile col cuore che minacciava di scoppiare, mentre Malfoy gli lasciava baci focosi sul collo e sul torace, che ora erano nudi. Andava sempre più in basso, finché non arrivò al margine dei pantaloni.
Quando si fermò, il moro si ricordò di respirare. Anche Draco si stava togliendo la maglietta, poi rimase immobile sopra di lui.
Harry poggiò gli occhi su quegli addominali perfettamente scolpiti, risalì fino alle spalle, al collo, poi li fissò nuovamente in quelli blu dell'altro. Ci si perse dentro un istante, tanto erano profondi. Malfoy non distolse mai lo sguardo.
Rimase sorpreso di sé stesso quando si accorse che ora le sue dita disegnavano il contorno di quei muscoli. Accarezzò la pelle diafana fin dove le braccia potevano spingersi, poi tornò giù e formò la linea ben marcata degli obliqui, finché non si scontrò con la cintura. Ci girò attorno e legò le mani dietro la schiena, poi lo tirò delicatamente a sé.
Non riusciva a capire che gli prendeva, sapeva solo di desiderarlo più che mai. Stava attraversando un variopinto turbine di emozioni mai provate prima.
Eppure a lui non erano mai piaciuti i ragazzi, anzi. Aveva sempre avuto una fila interminabile di ragazze che non vedevano l'ora di portarsi a letto il Prescelto.
I loro corpi seminudi si stavano sfiorando e Harry fu nuovamente scosso da un brivido. Sentì le fredde mani di Malfoy premergli sulle spalle, mente le sue continuavano a stringerlo come se quella volta non volesse farlo scappare.
Si stavano scrutando di nuovo e le sue iridi verdi si persero ancora in quelle argentate di Malfoy, mentre i nasi si sfioravano e i respiri perdevano regolarità.
Draco accorciò lentamente le distanze e Harry chiuse gli occhi appena un secondo prima che le loro labbra si incontrassero.
Sentì subito un fuoco divampare dal centro dello stomaco e pervadergli tutto il corpo, col cuore in tumulto.
Le labbra si schiusero e le loro lingue s'incontrarono per la prima volta, ma sembravano così armoniose che credette fossero fatte l'una per l'altra.
Si baciarono, ma fu più di quello. Era come se si fossero nutriti dopo aver avuto fame, o bevuto dopo aver avuto sete. (*)
Quel bacio fu il nutrimento stesso. Fu come un ritorno alla vita.
Quando delicatamente si staccò da lui, Harry continuò a mantenere gli occhi chiusi. Sentiva ancora il suo sapore e il suo profumo e non voleva che svanissero subito.
« Ehi, tutto bene? » domandò Draco spostandogli i capelli dalla fronte.
Harry annuì lentamente.
« Ti prego, non cancellarmi la memoria » gli disse dopo un po', guardandolo. « Non voglio dimenticare, non voglio che tutto questo svanisca »
Draco gli sorrise. « Te l'ho già detto, non ho intenzione di farlo con te. » disse lasciandogli un bacio sulle labbra, « L'unica cosa che ti chiedo di promettermi è che non racconterai mai niente a nessuno »
« Promesso » sussurrò Harry.
Si baciarono di nuovo, con più foga, più passione. Poco dopo erano entrambi sdraiati su un fianco coi soli boxer addosso, così vicini che le loro erezioni si sfioravano.
Draco gli stava baciando il collo mentre con la mano, da sotto le mutande, gli toccava il sedere. Poi la fece scivolare sul davanti e Harry sussultò, staccandosi da lui.
« No...! »
« Che ti prende? » domandò l'altro, togliendo la mano.
« I-io non... non... » diventò rosso dalla testa ai piedi e infossò il viso nell'incavo del collo della serpe, che rise di gusto.
« Ah già, tu non l'hai mai fatto prima » affermò Malfoy.
Infatti Harry annuì senza uscire dal suo nascondiglio.
« non preoccuparti » aggiunse sogghignando ancora, « non è un problema ».

Erano sotto le coperte, abbracciati, mentre parlavano. Harry aveva iniziato a spiegargli la vita orribile che conduceva dai Dursley, di come veniva sottomesso dall'enorme cugino e di come tutti lo evitassero nella scuola babbana.
Gli raccontò di come si sentiva una nullità e quanto avesse desiderato morire ogni volta che lo prendevano in giro per quei vestiti troppo grandi e smessi che era costretto ad indossare.
Gli raccontò di come zia Petunia gli stesse tingendo la "divisa" che avrebbe dovuto indossare al college.
Draco non parlò molto di sé.
« Io con le parole non me la cavo » gli disse, « ti mostrerò quando sarà il momento ».
Non capì bene cosa intendesse, ma stava imparando a non fare troppe domande.
« vieni qui » aggiunse poi, battendosi la mano sul torace. « Voglio che tu stia al tuo posto, vicino al cuore ».
Così si addormentarono quando ormai era l'alba, talmente stretti da sembrare un'unica persona.

Tiepidi raggi solari bagnarono il letto a baldacchino e Harry si svegliò. Ad occhi chiusi cercò il comodino dove di solito poggiava i suoi occhiali, ma non lo trovò. Fu costretto ad aprirli e si ritrovò in una stanza che non era sua, e ricordò tutto in un colpo. Si levò a sedere e vide la figura sfocata di Malfoy distesa sulla poltrona.
« Dove diavolo sono finiti i miei occhiali? » domandò cercandoli fra le coperte. Non appena li trovò lì inforcò subito.
« Buongiorno » gli disse Draco, mentre aspirava un tiro di canna.
« Come fai a fumare anche da appena sveglio? »
« In realtà sono sveglio da quattro ore » lo informò.
« Che ore sono? »
« Mezzogiorno e dieci »
Harry si alzò e andò a sedersi accanto a lui, sul bracciolo.
« Sembri uno spettro » gli disse esaminandogli il viso, mentre percorreva col pollice le profonde occhiaie.
Malfoy scansò la testa con un gesto brusco, che lo sorprese.
« Non ho dormito bene. In realtà non ho dormito affatto. »
« Perché? »
« Pensieri »
« Inutile domandarti quali, vero? »
« Vero ».
Passò qualche minuto di silenzio. Draco non lo guardò ne toccò, come se quella notte non fosse successo niente.
« Ho paura » ammise Malfoy rompendo il silenzio.
Harry lo guardò perplesso.
« Di cosa? »
« Di quello che provo da troppo tempo. Di te. Delle conseguenze. Del futuro. »
« Quali conseguenze? »
« Dei miei gesti »
« Spiegati »
« Non è il momento »
« Perché lasci sempre i discorsi a metà? » domandò infastidito.
« Te l'ho già spiegato ieri notte, Potter. Smettila con le domante, ti ho già detto abbastanza » sospirò. « Hai fame? Io per niente. »
« Io sto morendo »
« Allora vestiamoci e saliamo ».

Harry si abbuffò come un porco, mangiò di tutto, infischiandosene delle altre serpi. Draco stuzzicò poche cose.
Da quando erano usciti dal dormitorio aveva assunto la solita aria sprezzante e camminava distante da lui.
Alla fine dei pasti arrivò il dolce preferito di Harry, che rischiò di non mangiare se non fosse stato per Malfoy. Aveva tolto l'ultimo rimasto dalle mani di uno del terzo anno lanciandogli un'occhiata omicida, poi glie lo aveva dato senza dire una parola.
Come faceva a sapere che lo voleva? Avrebbe tanto desiderato domandarglielo, ma sapeva bene che non doveva. Non gli avrebbe mai risposto.

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(*) " Ci baciammo, ma fu più di questo. Era come nutrirsi dopo che si ha fame, bere dopo che si ha avuto sete. „
~ Stephen King.

Coniucto Corpum || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora