Capitolo 10

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Mi ha portata al mare! Mi ha portata a vedere l'alba al mare!
Penso questo non credendo ancora dove io mi trovi, non che io non abbia mai visto il mare o l'alba ma é stato il suo gesto a rendermi così felice. Mi prendo un'attimo per osservare lo splendido paesaggio che mi si para davanti, le parole mi muoiono in gola perché questo paesaggio é incantevole. Sono ferma a fissarlo da non so quanto e sembra che la mia sonnolenza sia completamente scomparsa, presa dall'attimo di euforia mi ero completamente dimenticata della presenza di Bryan dietro di me, quando mi ha appoggiato con estrema delicatezza le mani sui fianchi é come se avessi smesso di respirare, come se sulla terra non ci fosse più ossigeno per me. Mi giro verso di lui con gli occhi che luccicano, ma lui non mi guarda a sua volta. "Bryan é... semplicemente bellissimo!" Gli dico, so che dovrei essere ancora arrabbiata a causa del suo 'rapimento' ma dopo questo gesto non riesco a non pensare che tutti coloro che lo giudicano parlano senza sapere la vera essenza di una persona. Sapevo di non essermi sbagliata sul suo conto, sapevo che lui avesse un lato nobile anche se nascosto e sono davvero felice che me l'abbia mostrato anche se mi conosce da poco tempo. Lui dopo la mia affermazione non ancora ha alzato lo sguardo per guardarmi forse a causa dell'imbarazzo... lo vedo avvicinarsi per guidarmi verso la riva del mare e appena la raggiungiamo Bryan mi invita a sedermi accanto a lui. "Bryan se mi sedessi dopo ti sporcherei l'auto e non penso tu voglia metterti poi a pulire i granelli di sabbia" gli dico ancora in piedi mentre con lo sguardo lo vedo indugiare a lungo sulle mie gambe scoperte, un gesto che mi fa arrossare le guance e serrare le gambe all'istante a causa l'imbarazzo. "Aspetta, torno subito..." mi dice con voce atona, molto pensieroso rialzandosi e iniziando ad incamminarsi nella direzione della sua auto. "Non avrai intenzione di lasciarmi qui?" Tento di scherzare con lui vedendolo forse in evidente imbarazzo, lui non mi risponde e continua spedito verso la sua auto, é tornato il Bryan antipatico... non lo capirò mai! Prima fa il carino poi siamo di nuovo punto a capo. Ancora persa tra i miei pensieri mentre guardo l'orizzonte sento la sua inconfondibile presenza di nuovo dietro di me, appena mi giro mi rendo conto che sta sistemando la sua giacca sulla sabbia "Fatto! Puoi sederti senza sporcarti principessina" mi dice prendendomi in giro con il suo solito tono glaciale, gli faccio la linguaccia senza che mi veda e decido di sedermi proprio come ha detto lui mettendomi comoda sulla sua giacca, anche se mi dispiace di doverla sporcare. "Come conosci questo posto?" Provo a chiedergli per fare conversazione sentendo il disagio salire a causa del nostro silenzio. "Da bambino ci venivo spesso." Mi dice con voce ferma senza far trapelare troppi dettagli sulla sua vita. Mi accontento di questo e come ho detto quando lo conobbi 'un passo per volta'.
"Oh capisco! Beh scommetto che debba essere un posto davvero speciale per te..." gli dico sperando che non si arrabbi per le mie parole e che continui a comportarsi come adesso spogliato da tutte le sue maschere "Tu hai un posto alla quale sei particolarmente legata?" Mi dice guardando sempre il mare e non guardando mai me, non capisco perché non abbia il coraggio di guardarmi, non mi sembra di solito una persona tanto timida che soffre di disagio. "Perché non mi guardi?" É stata la mia bocca a prendere vita senza che io le dessi il consenso, ha parlato senza pensare e le conseguenze sono due occhi ghiacciati che si fermano a guardarmi indispettiti e forse anche infastiditi, sono ormai per me delle lastre di ghiaccio sulle quali perdermici senza mai trovare una vera via di fuga. "Ragazzina non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, non é segno di buona educazione" mi dice sempre con voce estremamente ferma mentre sulle sue labbra nasce il solito ghigno.  "Mi sembra che tu sia una ragazza educata, mi sbaglio o ti stai perdendo in così poco?" Continua prendendosi gioco di me, vorrei dirgli che la domanda mi é nata spontanea e che non era mia intenzione porgliela e che la mia bocca avesse parlato da sola ma mi trattengo facendo un sospiro rassegnata mentre penso a come rispondere alla sua domanda. Il mio posto speciale non é un luogo ma una persona, la mia persona. "Io non ho un luogo sul quale fare riferimento, il mio posto speciale é una persona" dico sentendo gli occhi iniziare ad inumidirsi e abbassando subito lo sguardo per non farglielo notare, forza Selene reagisci. Mi ripeto mentalmente che devo essere più forte dei ricordi, mi ripeto che non é colpa mia, mi ripeto che io ci ho provato fino alla fine e mi ripeto che non é ancora arrivata la fine e spero che questa non arrivi mai. Bryan mi guarda stranito dalla mia affermazione e vorrei che non mi facesse più domande perché sono un libro aperto che si fa facilmente sfogliare, non ci vorrà molto a raccontargli la parte più triste e patetica di me se me lo chiedesse ed io non voglio che me lo chieda.

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