Chapter 7: Catafascio

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Era stato così arduo tirare avanti solo per un unico dolce pensiero. 

Ora che era lì, a un passo dall'aprire la porta di casa, sentiva che era valsa la pena non mollare e che finalmente l'attesa era agli sgoccioli.

Con commozione tremante aprì la porta ma il suo sorriso mutò immediatamente in un'espressione preoccupata. I granelli di polvere danzavano nei deboli riflessi del sole che si facevano strada tra le veneziane bianche e verticali del soggiorno.

Sul porta-riviste basso, tra la tv e il divano, il color scuro del legno era diventato più biancastro e quando ci passò su un dito istintivamente ne scoprì uno strato possente di polvere accumulata.

Che diavolo era successo lì dentro?

Controllò in cucina. Tutto era ordinato ma polveroso.

In camera da letto. Non una singola grinza sul copriletto color corallo.

Si affacciò sulla culla. Vuota.

Controllò nell'armadio: i vestitini di Chihaya erano stati tutti presi. Con fatica si abbassò ai cassettoni... l'orsetto di Chikao era lì, incelofanato.

Dov'erano?

La rabbia esplose nel petto. Non era possibile! Si era fidato e ora perché?

Perché gli avevano portato via l'unica cosa per la quale si era aggrappato alla vita?

Il cellulare che stringeva nella mano sinistra vibrò, lui curioso si affrettò a portarlo all'orecchio senza neanche guardare il mittente.

«Le notizie corrono veloci per noi detective.
Come stai, Red Riot?».


«Dov'è mia figlia?».

Il detective inspirò prima di rispondergli con cupo tono.

«Eijiro, devi sapere che hai
perso la patria podestà.
Chihaya non è più tua figlia e-».

Il rosso strinse così forte il cellulare all'orecchio che ne incrinò i bordi e il rumore, acuto e tagliente, risuonò con forza anche nell'altoparlante.

«Che diavolo significa che Chihaya
non è più mia figlia? Ha voglia di
scherzare, Tsukauchi-san?!».

«Tutti ti credevano morto! Avresti riposato
in pace sapendo tua figlia in qualche
squallido orfanotrofio? Se non fosse stato
per la buon'anima del Number One Hero...».

Eijiro sussultò, la rabbia dissipò.

«B-Buon anima?».

«Sì. Izuku è spirato una settimana fa».

«Se Chihaya non è in
un orfanotrofio,
dov'è allora?».

«Ti mando l'indirizzo della casa di
DynaMight».

Il cuore di Eijiro prima spremette e poi si riempì di collera. Katsuki aveva portato la sua cucciola a casa di un altro Alpha? L'aveva affidata a questo DynaMight per farla dimenticare di lui?

Un simile sfregio, perché?

Inaccettabile!

Chiuse la chiamata quando la notifica della posizione inviata trillò. La guardò velocemente: non era così tanto distante...

KiriBaku: Io, tu, NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora