Vuierav, Allen e Martins erano davanti e non sapevo niente di loro se non che erano piuttosto lontani.
La caduta di Fausto, la maglia gialla, aveva creato notevole scompiglio e si faceva fatica a capire cosa stesse succedendo.
Spinsi sui pedali con tutta la forza che mi restava, sbuffavo poderosamente e avanzavo a testa bassa.
Non esisteva niente se non la strada e la bicicletta.
Mi accorsi di Martins solo quando mi affiancò.
Era visibilmente provato ed aveva un passo inferiore al mio tanto che non tentò nemmeno di mettersi a ruota e si lasciò semplicemente sfilare.
Fui sorpreso di essere riuscito a riprendere uno di quelli davanti, ma lo fui ancora di più quando vidi Allen in lontananza.
Era gobbo sulla bici ed avanzava in modo strano, in quel momento mi dissi che avrei potuto raggiungerlo.
Passarono una serie infinita di pedalate ma la distanza rimase sempre la stessa, evidentemente quello stile così strano era decisamente efficace. Pensai ridendo sommessamente.
Ci misi tutta l'energia che avevo in corpo, attinsi a fonti che nemmeno sapevo di avere per tentare di fare il meglio possibile per la squadra. Da un momento all'altro il peso di un'intera nazione era piombato sulle mie spalle.
Era un fardello che si trascinava dietro tutte le pressioni e le aspettative del nostro popolo, era tutt'altro che leggero...
Quando tagliai il traguardo scesi dalla bicicletta e crollai a terra supino. Respiravo freneticamente cercando di nutrire il mio corpo con tutta l'aria del mondo, come se fossi stato in astinenza per giorni...
Non sapevo neanche come era andata la gara, ero completamente fuso e dovetti guardare il tabellone per realizzare che, alla fine, non ero riuscito a riprendere Allen né tantomeno Vuierav che era arrivato proprio dietro a quei due ragazzini.
Chiaramente la classifica generale fu stravolta e Vuierav prese la maglia gialla, simbolo del primatista, io mi ritrovai sorprendentemente secondo con soli 18'' di ritardo, Allen terzo con un ritardo di 1':23'' e Martins quarto con quasi tre minuti.
Di Fausto non avevo notizie.
Andai subito da Daniele Venturi, il nostro CT, per chiedere notizie e poter capire un po' meglio cosa sarebbe successo.
Non faccio in tempo a chiedergli nulla che lui inizia a parlarmi.
"Fausto si è ritirato..." mi dice con amarezza.
"Adesso devi prendere te il comando della squadra, sei lo scalatore più forte e sei il più alto in classifica..."
"D'accordo, ma Fausto dov'è?" gli rispondo quasi come se mi aspettassi quella notizia.
"Lo stanno ancora medicando, domani torna a casa" mi rispose strusciandosi la fronte sconsolato.
"Capisco..." dissi.
"Devo andare subito a parlargli allora!" continuai andando verso l'edificio dove era stata messa l'infermeria.
"Muoviti perché ti stanno aspettando per intervistarti..."
"Si Si, digli che arrivo..." dissi girandomi, "intrattienili un po' te" aggiunsi subito dopo ridendo.
Poco dopo arrivai in infermeria e vidi Fausto parlare con l'infermiera, una ragazza molto carina tutta intenta a medicarlo.
Per quanto ne capivo io di francese potevano star parlando di qualsiasi cosa...
"Disturbo?" dissi affacciandomi alla porta con un sorrisetto.
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La Bicicletta per la Vita
General FictionUn ragazzo di 25 anni vive il suo sogno, dopo aver vinto il Giro d'Italia si ritrova in Francia per correre la corsa più importante del mondo. Il corso degli eventi lo porterà ad avere l'intero peso di una nazione sulle proprie spalle, ma i suoi pen...