La sera chiudo la porta della mia camera d'albergo e mi getto sul letto, finalmente isolato da tutto posso fare ciò che aspetto da due giorni a questa parte: parlare con Emma.
Prendo il cellulare e premo il tasto di accensione.
Lo schermo resta nero ed appare solo l'immagine che indica la batteria scarica.
Faccio per metterlo in carica e finalmente mi rendo conto delle condizioni del cavetto: è completamente inutilizzabile...
Le voglio parlare.
Le devo parlare.
Sento che le devo assolutamente parlare, stasera.
La voglio sposare e le voglio dire, una volta di più, quanto la amo e che voglio amarla per sempre.
Non mi interessa di cosa penserà la gente.
Io ho ventisei anni e voglio sposare la donna che amo.
Incontrare Chloé mi ha fatto capire che nel mio cuore c'è spazio solo per una persona.
Una sola ed unica individualità.
La mia sola ed unica lei.
La mia Emma.
Lancio il cellulare, con il suo ormai inutile cavetto, sul letto.
Mi fiondo fuori dalla mia camera e poi giù per le scale dell'albergo fino ad arrivare nella sala principale.
Vado subito al bancone, dall'altra parte c'è un signore di mezza età che sembra assonnato.
"Mi scusi, ho bisogno di telefonare in Italia" gli dico di slancio.
La sua faccia mi dà un immediato riscontro del mio errore, gli ho parlato in italiano e lui non ha capito una parola...
"Téléphone... Italia" riprovo mimando il telefono.
Lui mi guarda in modo strano e poi mi indica un punto della sala in cui c'è un piccolo tavolino con un vecchio telefono.
Corsi immediatamente verso il telefono, alzai la cornetta e composi il numero.
Sempre lo stesso, l'unico che conoscevo a memoria.
Silenzio.
Una voce femminile comincia a parlare, dice qualche frase in francese e poi di nuovo silenzio.
Collegamento interrotto.
Metto giù.
Forse ho sbagliato a digitare il numero, la fretta può giocare brutti scherzi penso tra me e me.
Alzo nuovamente la cornetta e ricompongo il numero, stavolta con più calma e prestando attenzione a digitare tutto per il verso.
Silenzio.
La stessa voce femminile di prima dice ciò che mi sembrano le stesse parole di prima.
Silenzio, ancora.
Collegamento interrotto.
Metto ancora giù la cornetta.
Realizzo: quella voce non è altro che la versione francese della segreteria telefonica.
Mi sento un po' stupido.
Sono triste, sono dannatamente triste.
Perché Emma non risponde?
Le è successo qualcosa?
È come se avesse il telefono spento, forse lo ha rotto?
Vorrei chiamare sua madre per chiedere di lei ma non ne ricordo il numero...
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La Bicicletta per la Vita
General FictionUn ragazzo di 25 anni vive il suo sogno, dopo aver vinto il Giro d'Italia si ritrova in Francia per correre la corsa più importante del mondo. Il corso degli eventi lo porterà ad avere l'intero peso di una nazione sulle proprie spalle, ma i suoi pen...