Capitolo 2

318 14 0
                                    

"Me cojoni" esclamò Manuel facendo un giro su se stesso per osservare la sua nuova stanza a casa Balestra.

Era una camera di modeste dimensioni dalle pareti dipinte di un giallo tenue che, nonostante non fosse uno dei colori maggiormente apprezzati dal giovane, quest'ultimo continuava a osservare con la bocca spalancata in un sorriso.

Dopodichè egli si avvicinò al letto e decise di sdraiarvisi con le mani dietro la testa per valutarne la comodità che, come previsto, era ottima.

"Me ce potrei pure abituà a tutta sta ricchezza" sussurrò sistemandosi meglio sul materasso per schiacciare un pisolino.

Sullo stesso piano, ma distante dal ragazzo di due stanze, anche Anita stava scoprendo la sua nuova camera da letto.

"Spero sia di tuo gusto... non è una delle più ampie, ma è bella illuminata e-"

"Dante ma scherzi? - esclamò Anita voltandosi verso l'uomo che si trovava alle sue spalle. "È magnifica e io non so davvero come ringraziarti - gli sorrise sinceramente grata - Ovviamente ti pagherò l'affitto, ma-"

Questa volta fu Dante a interromperla per posarle un bacio sulle labbra. "Non ti preoccupare, goditela" le disse sorridendo prima di lasciarla sola.

In una delle stanze che separavano madre e figlio c'era Simone che era l'unico che al momento non se la stava spassando affatto.

Continuava infatti a chiedersi come avrebbe fatto a sopravvivere con la presenza consolidata di Ferro non solo a scuola, ma anche nella sua vita privata.

Il problema, se cosi si poteva definire, era che i sentimenti che Simone provava per lui non erano mai terminati, nonostante Manuel avesse commesso grossi errori durante lo sviluppo del loro rapporto. Dettaglio che la sua parte razionale gli aveva ricordato durante certe notti in cui faticava a prender sonno.

Così, steso a letto e ben coperto, fissava il soffitto della sua camera e lasciava che la sua mente vagasse.
Ecco allora che gli si presentava davanti agli occhi l'argomento "Manuel Ferro" accompagnato da una lista delle azioni sgradevoli compiute dal soggetto in questione, ma alle quali egli finiva sempre per dare poca importanza e a giustificare con un tutti possono sbagliare.

La riflessione giungeva dunque al termine e il ragazzo si addormentava incontrando spesso il suo problema anche nei suoi sogni.

Sbuffò all'idea della sua nuova vita con Manuel e al ricordo non così lontano delle sue riflessioni sul comportamento del ricciolino.

Decise allora di ascoltare un po' di musica per rilassarsi: afferrò gli auricolari e la riproduzione casuale gli propose Stanza singola di Franco126.

Un professore 2 | SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora