Parte 13

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le dissi quelle semplici parole e sulla sua faccia mi aspettavo che sorgesse uno sguardo di terrore e paura ma invece vidi sollo un debole...soriso, perchè stava sorridendo? sapeva che cosa ero, ma allora perchè? la gaurdai spaesato non capivo che cosa stesse succedendo

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invece di gridare oppure di guardarloc on disprzzo e paura gli feci un soriso di conforto, sapevo quanto fosse stato difficile per lui dirmi che era un vampiro però lo aveva fatto e io gli ero grata percfhè era stato onesto 

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-perchè sorridi?, sono un  mostro- disse il ragazzo pulendosi la bocca con uno straccio -tom per me tu non sari mai un mostro, potresti anche essere il demonio che io non riuscirei mai a odiarti o....... qualsiasi altra cosa negativa, ora sei la mia famiglia- disse cercando di rassicurare il ragazzo -non potrà mai essere così- disse il ragazzo prima di aprire la porta e andare in camera sua.                                                                                                                                                                       Emily cercò di seguirlo correndo per il corridoio e formulando delle frasi dolci  del tipo "è così tom" oppure "per favore credimi", una volta giunti nella camere il ragazzo chiuse la porta sbattendola in faccia a colei che stava cercando di farlo ragionare, lei molto arrabbiata aprì la porta ed entro ad occhi serrati da tanta rabbia che aveva in corpo -ma perchè non vuoi capire che per me tu s- prima di finire aprì le palpebre per vedere il volto del ragazzo, ma ciò che vide fù tutto meno che il viso, tom era a petto nudo che frugava nel suo armadio per trovare una mnaglietta pulita -scusa-  disse lei girandosì dall'altra parte, tom non reagì, si avvicinò cautamente alla ragazza e gli carezzò la spalla -non importa- disse sussurrando - tom per me ora tu sei tutto, ciò che ho di sicuro, l'unica cosa su cui so che potrò sempre contare indipendentemente da ciò che farò sei tu - disse stringendo con forza la mano del ragazzo che era poggiata sulla sua spalla -questo non va bene per nulla- disse il ragazzo staccandosi dalla presa di Emily e sedendosi sul letto, la ragazza si girò -per me va bene....mi andrà sempre bene-disse avvicinandosi a lui e abbracciandolo -non lasciarmi...mai- disse singiozzando -non ti lascerò, te lo prometto- disse ricambiando il gesto d'affetto compiuto dalla ragazza -però ciò non toglie il fatto che la tua vita sia in costante pericolo con me al tuo fianco- replicò staccandosì dall'abbraccio e andando verso la finestre -non mi importa, se devo morire morirò- si rassegniò lei -NO!non puoi morire a causa mia- disse il ragazzo sbattendo un pugnio contro al muro dove subito si formò un buco con dei rami di crepe che si fecero sapzsio nella parete -devo andarmene, non avrei mai dovuto intromettermi nella tua vita, avrei dovuto guardarti da lontano come ho fatto negli ultimi 7 anni e lasciarti vivere tranquilla, a quest'ora saresti libera- il ragazzo prese un borsone e si recò verso l'armadio ma la ragazza si mise d'inanzi a quest'ultimo impedendogli di aprirlo -no tom tu non puoi andartene , il destino ci ha fatti incontrare e ora staremo in sieme- disse la ragazza sull'orlo di una crisi -ma quale destino, è una maledizione io sono una maledizione- disse guardandola fissa in quegli occhi azurri nella quale potevi perdertici per ore e ore -ti prego tom fallo per me-

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