'now it's been a while'
8 anni prima
La campanella era già suonata da un pezzo ed io ero ancora sull'autobus della scuola.
'Diamine'.
Picchietto nervosamente il tacchetto della scarpa al fondo del mio sedile mentre mi mordicchio l'unghia, controllando in continuazione l'orologio al polso, che segnava le 8:37. Ero in ritardo di 7 minuti, e la professoressa McCalen mi avrebbe fatto il culo a strisce appena arrivata.
Sbuffo nervosamente e inizio a torturarmi il labbro inferiore arricciando le punte dei miei capelli castani fra le dita.
L'autobus si ferma e sospiro vedendo l'entrata della scuola, con gente che zampilla ovunque.
Mi alzo di fretta e furia raccogliendo il mio zaino da terra e sistemandomi la gonna stropicciata della divisa sulle ginocchia. Esco dall'autobus concedendo un dolce sorriso al conducente, che mi sorride a sua volta, e affretto il passo verso la mia classe.
Gridolini e risate riempiono il corridoio creando una confusione inaccettabile.
Arrivo in classe che sono ormai e 45, e la professoressa interrompe la sua spiegazione accorgendosi della mia presenza.
Abbasso subito la testa, sentendo il suo sguardo disprezzante pungermi la pelle.
Mi dirigo verso il mio banco e quando faccio per sedermi mi chiama alla cattedra.
Li sguardi di tutti mi mandano a fuoco.
Mi avvicino al suo posto alla cattedra ed alzo lo sguardo verso la classe.
Alcune risatine si levano per la classe.
«Signorina Emory. Lo sai sei in ritardo, vero?» dice con il suo tono di voce aspro e insopportabile.
Annuisco.
«voglio sentirtelo dire.»
«scusi professoressa McCalen per il mio ritardo» mormoro.Tutti ridono ed io abbasso lo sguardo.
«Bene, puoi accomodarti fuori dall'aula» esordisce
La guardo confusa ed il suo sguardo severo mi fa capire che se protesto il mio posto non sarà fuori dall'aula, ma sulle sedie d'attesa del preside.
Sbuffando sommessamente prendo le mie cose ed esco dalla classe, appostandomi dietro la porta dell'aula.
Il corridoio è ormai deserto, se non fosse per l'arrivo dei 'magnifici 4'.
Dio quanto mi stavano sul cazzo.
Figli di papà ricchi e prepotenti, con il cervello grande quanto una nocciolina che per impressionare chi li circonda si divertono in scherzi di merda, e che gareggiano a chi ha il cazzo più lungo.
Idioti.
Le porte dell'ingresso si spalancano e fanno la loro entrata trionfante, neanche fossero Achille, Patroclo, Zeus ed Ettore risorti dal cielo.

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2 seater
Chick-LitLei era la mia ossessione, dalla prima volta che le ho posato gli occhi addosso, e non permetterò che mi sfuggirà di nuovo. Non permetterò che me la portino via una seconda volta, ma non permetterò a lei di lasciarmi andare, lei che é stata la causa...