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Dio... Finire il pranzo è stato a dir poco traumatico. Non solo Leonardo faceva il coglione, ingelosendosi per qualsiasi cosa, ma anche Daniel, che probabilmente avendolo notato, aveva iniziato a fare battutine più provocatorie nei confronti del moro... Alla fine però, Leo si è semplicemente andato a sdraiare in camera mia, dicendo di aver mal di testa e di volersi riposare... mi spiace davvero tanto che stia in una situazione così complicata a causa mia...

"Beh, Mir, è giunto il gran momento, no?"

Guardai il riccio che stava letteralmente sorridendo più pimpante che mai... Non so perché ma ho un brutto, anzi, un bruttiiiiiiiissimo presentimento.

Fatto sta, che entrammo nella mia stanza. Il gigante dormiva già profondamente e la cosa fù solo che un vantaggio. Uscimmo nel piccolo balcone e l'aria fresca ci invase subito. Era piacevole sentire quel leggero venticello dopo una così calda tensione.

Il ragazzo accanto me non si perse d'animo. Si sedette a terra, iniziando a girare quel piccolo ma così proibito oggetto.

Appena aggiunse l'erba, sentii uno stranissimo odore. Non era la prima volta che fumavo qualcosa del genere, ma mai come allora quell'odore mi riuscì a tenere così concentrato sul dafarsi. Seguii minuziosamente ogni minimo movimento del riccio, dalla semplice girata, fino al leccare della cartina. Era pronta e, quasi fosse la mela dell'Eden, la guardai, bramando con lussuria il suo contenuto.

"Dai, ti è uscita bene eh drogatello?"

Gli dissi in tono di mezzo scherno. Sorrise e la cosa mi fece più che felice. La sua faccia era rilassata. Osservava in lontananza come a perdersi nel cielo. Accese l'oggetto che aveva in mano e subito un candido fumo biancastro iniziò a librarsi in aria. Probabilmente il non mangiare non mi avrebbe aiutato perché, si, nonostante le premure dei due ragazzi, avevo comunque rifiutato di mangiare troppo, rimettendo anche quel poco cibo e, dal mal di testa che ne seguiva e che ho anche al momento, la scelta non si era rivelata molto propizia. Fatto sta, che cercai di non darci peso, osservando il ragazzo. Aveva ispirato profondamente, espirando il fumo poco dopo. Dalla sua faccia si capiva che gli piaceva molto la sensazione che stava provando e beh, inutile dire che ero solo che felice di ciò. Si poggiò con la schiena al muro giallastro che divideva il balcone dalla lavatrice, facendomi segno di seguirlo. Gattonai fino a sedermi accanto a lui e dovetti aspettare che lui finì altri 2 tiri per ricevere l'oggetto che tanto bramavo. Solo a quel punto iniziò a parlare

"Sai Mirko, quando ti ho visto stamattina, non pensavo che saremmo finiti a fumare assieme su un balcone, anzi... Pensavo mi saresti stato del tutto sul cazzo e che sarebbe stato uno scannarci in continuo, invece guardaci, abbiamo già legato molto e la cosa mi rende davvero felice"

_"Non sai quanto renda felice me vederti stare così allegro... Ti voglio bene cretino"_

Pensai tra me e me, senza però dire nulla. Dovevo mantenere il mio solito comportamento distaccato e cinico. Il sentimentalismo non fa per me.

Mi limitai a sorridere, poggiando finalmente il filtro tra le mie labbra. Subito sentii il sapore di Daniel su di esso e quasi mi trattenni dal lanciare un verso di puro piacere. Era un gusto così particolare che, dio, mi colse totalmente impreparato.

_"Chissà se baciandolo sentirei meglio quel sapore_"

Cercai di scacciare quel pensiero dalla testa, concedendomi 3 tiri. Inspirai molto profondamente e subito sentii i polmoni in fiamme.

Passammo così in silenzio i successivi 5 minuti, dove avremmo dato gli stessi tiri ciascuno e si vedeva che la nostra lucidità, stava ormai diventando un ricordo lontano.

Daniel mi passò una gomma da masticare per mandare via l'odore del fumo e nel mentre si sdraiò con me, sulle piastrelle lisce del balcone, guardando il cielo con quelle candide nuvole. Era rimasta meno di un quarto di canna e al momento le nostre capacità di giudizio erano tutt'altro che normali.

꧁A Toxic Smile꧂⁩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora