SIMONE'S POV
Mimmo mi ha appena chiamato per dirmi che finalmente è tutto finito, che quello stesso giorno possiamo vederci, divertirci, fare quello che vogliamo: niente più lavoretti per Molosso. Sono veramente felice per la prima volta nella mia vita. Mi preparo per uscire e scelgo i vestiti accuratamente, voglio essere nelle migliori condizioni per vedere Mimmo, anche se so che a lui non importa di come mi presento.
Ci diamo appuntamento davanti al Colosseo e io prima di andarci passo a prendere dei fiori. Forse è un po' esagerato e non so come potrebbe reagire, in fondo non siamo nemmeno ufficialmente fidanzati, ma poco importa.
Finalmente lo vedo arrivare, gli corro incontro e appena siamo abbastanza vicini cominciamo a baciarci, abbracciati, con i cuori attaccati, che battono all'impazzata, le mie mani che stringono la sua schiena come se potesse sparire da un momento all'altro e le sue che accarezzano la mia come se fossi la cosa più preziosa del mondo. Alcuni passanti ci guardano un po' storto ma a nessuno dei due interessa: siamo solo noi, chissene frega degli altri. Quando ci stacchiamo da quell'interminabile abbraccio gli do i fiori, i suoi occhi si illuminano e la sua bocca si allarga in un sorriso meraviglioso.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma non faccio in tempo a sentirlo: apro improvvisamente gli occhi e mi ritrovo nel mio letto con il viso rigato dalle lacrime.
Era solo l'ennesimo sogno, ma era così che sarebbe dovuta andare. E invece Mimmo mi aveva chiamato per dirmi che tutta quella storia sarebbe finita di lì a poco e poi era sparito per mesi, fino a quando non ci siamo rivisti in biblioteca per un ultimo addio.
Mimmo aveva testimoniato contro Molosso rischiando la vita e il premio che gli spettava era una nuova identità chissà dove con chissà chi per chissà quanto tempo? Non era giusto. E non era giusto nemmeno per me. Tutta l'esperienza passata con lui mi aveva fatto sentire felice, amato e sinceramente innamorato per la prima volta. Le emozioni che avevo provato con Mimmo non le avevo mai provate, nemmeno con Manuel (forse solo perché non ero ricambiato) o con Laura.
E ciò che mi faceva stare peggio era il fatto che solo mio padre era a conoscenza di quella situazione, i miei amici non ne sapevano nulla quindi non avrei potuto sfogarmi nemmeno con loro. Ero da solo, per l'ennesima volta e nessuno poteva capirmi, nonostante si vedesse che ero a pezzi.
Mio padre mi trattava con i guanti ed era sempre gentile, certo, ma non potevo sfogarmi con lui. Manuel a dirla tutta non sembrava nemmeno che si fosse accorto di qualcosa, anzi, da quando non viveva più in casa mia e si era trasferito nella casa lasciatagli da suo padre, mi parlava di rado. I miei amici mi chiedevano di uscire con loro la sera per divertici, ma non potevo parlare veramente con loro.
Con questi pensieri in testa mi alzai dal letto e mi diressi verso la cucina, per fare colazione. Trovai mio padre già in piedi che lavorava a qualcosa sul computer. Dopo aver mangiato una brioche feci per tornarmene a letto: era estate e non avevo nulla da fare, ma mio padre mi fermò.
"Aspetta Simone, possiamo parlare un attimo?" mi chiese
"Eh dimmi"
"So che è un periodo un po' difficile e non hai voglia di fare nulla, lo capisco, ma Anita ci ha invitato a pranzo da lei oggi... pensavo che non sarebbe una brutta idea, no?"
Si che è una brutta idea avrei voluto rispondergli, ma mi trattenni. Però non avevo alcuna voglia di vedere Manuel. Non dopo che era sparito per giorni, scrivendomi solo quando aveva bisogno di qualcosa.
Ce sto io co te mi aveva detto quando mio padre era sotto i ferri, e in effetti per quel periodo c'era stato, ma quando Dante si era ripreso lui era stato troppo occupato anche solo per chiedermi come stessi.
Non sapeva nemmeno che io e Mimmo stavamo insieme prima che lui se ne andasse. Non gli era mai interessato saperlo, parlava sempre e solo di Nina e a nominare Mimmo si innervosiva.
Aveva pure provato a trasferirsi a Parigi con quella biondina. Voleva lasciarmi qui, da solo, come sempre.
Poi però pensai che al nostro rapporto e, per quanto fossi incazzato, ci tenevo davvero a lui e magari quella poteva essere un'opportunità per parlarsi e chiarire tutti i pensieri che mi tormentavano la mente da giorni.
"Va bene" risposi infine.
Andai a farmi una doccia e poi a prepararmi.
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Dammi un bacio ja - Simone e Manuel
FanfictionStoria ambientata in seguito alla seconda stagione della serie "Un professore" Simone pensa ancora continuamente a Mimmo, ma cerca di distrarsi facendo nuove conoscenze. Manuel è molto preso dalla relazione con Nina e, nonostante si accorga di aver...