VI

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SIMONE'S POV
Andammo da un kebabbaro vicino a scuola a prendere un panino.
Ero rimasto colpito da quell'abbraccio inaspettato. Ora avevo la conferma che Manuel era davvero pentito e cambiato. Non volevo farlo sentire in colpa, sebbene entrambi sapessimo che sì, era anche a causa sua se ora avevo quelle paranoie.
Il nostro rapporto si era incrinato ma avevo intenzione di ripararlo al meglio.
Decisi di non dirgli nulla sulla gara a cui avevo accettato di partecipare. Si sarebbe solo preoccupato e probabilmente se la sarebbe presa con Pietro. Volevo evitare.
In ogni caso avevo bisogno di una moto, e quindi: "Per caso sai dove trovare una moto da corsa? L'ho promessa a un amico ma non so bene come procurarmela"
"Simò te stai a caccià nei casini?" Sembrava preoccupato.
"No ma che casini tranquillo, però c'è sto mio compagno di rugby che ha bisogno di una moto da corsa e vorrei aiutarlo, è sempre stato gentile con me e vorrei ricambiare"
"A Simò se vuoi ricambià na gentilezza glie offri un caffè, al limite glie regali un libro che ne so, sicuro non gli procuri na moto da corsa"
"Ma mica gliela regalo, mi faccio pagare, e poi lui sa che te sei un appassionato magari conosci qualche posto in cui prenderne una"
"Sicuro che me stai a dì tutto? Non me stai a di' cazzate ve? Te avviso che non ho voglia di recuperarti da qualche casino" lo disse in modo leggero, come una battuta, sapevo che se anche mi fossi messo in qualche guaio lui ci sarebbe stato. Ma per qualche ragione me la presi.
"Senti Manuel per una volta che ti chiedo un favore, una volta, puoi evitare di fare lo stronzo? Non costringermi a rinfacciarti tutto quello che ho fatto per te"
"Me sembra che lo stai già a fa, o sbaglio? Se la metti così te la procuro sta cazzo de moto, Simò io stavo a scherza', sai come si fa tra amici di solito, o no? Però me devi pagà e dopo questa stamo apposto, non avrai più nulla da rinfacciare perché saremo pari ok? Non sai in che posizione me stai mettendo" detto questo si alzò dal tavolino al quale stavano mangiando i panini e se ne andò chissà dove. Mi sentivo un coglione.
Possibile che ogni singola volta che riuscivamo a mettere da parte tutto e a stare un po' insieme senza litigare uno dei due doveva per forza dire una cazzata? E quella volta quel qualcuno ero io. Cazzo lo avevo trattato come se fosse in debito con me.
Non scherziamo, lui non mi doveva nulla, perché io c'ero sempre stato per lui come lui per me, apparte nell'ultimo periodo.
Stavamo entrambi rovinando tutto ma non sapevo come impedirlo.
Sapevo solo che il nostro rapporto non era più lo stesso e non avevo idea di come rimediare.
Aspettai un po' e poi tornai a casa, convinto di trovare Manuel, ma non fu così. Appena entrai in camera notaio che il materasso era stato rimesso via e che tutte le cose di Manuel non c'erano più.
Cazzo.
Pensavo che lui ci stesse davvero provando a starmi vicino e il fatto che ora se ne fosse andato mi fece sentire vuoto.
Ok, avevo esagerato, ma tanto da spingere Manuel ad andarsene?
Lo chiamai.
"Dimme" mi rispose lui brusco
"Senti mi dispiace per come mi sono comportato in questo periodo, so stato uno stronzo"
"Dispiace anche a me, ma non me ne sono andato per la nostra litigata tranquillo. Per il favore che me hai chiesto devo ricontattà dei miei vecchi amici diciamo non proprio raccomandabili e con tu padre che fa sempre domande non potevo restà da te. Sto da Nina per un po'". Mi sentii veramente un deficiente, perché dopo tutta la fatica fatta per uscire dai suoi giri lo stavo rimettendo nei casini.
"Senti Manuel ho sbagliato a chiederti sto favore, non mi devi niente e non voglio che torni in brutte situazioni a causa mia"
"Simò forse davvero tu non vuoi che finisca nei casini, ma quelle cose a pranzo le hai dette e sono sicuro che le pensi. E c'hai pure ragione. Te lo devo"
Non mi devi niente, perché tutto quello che ho fatto, l'ho fatto anche per me. Vederti felice ha reso felice me, quindi aiutandoti ho aiutato me stesso, e avrei fatto veramente di tutto per te senza chiedere nulla in cambio. Cazzo Manuel non metterti nei casini ti prego.
Non riuscii a fare uscire queste parole dalla mia bocca.
Al contrario borbottai un fugace "grazie" e attaccai.
Un po' perchè la voce mi si spezzò in gola, e un po' perché, in fondo, avevo bisogno di quella moto e, in fondo, volevo che Manuel mi aiutasse perché mi avrebbe fatto sentire come ai vecchi tempi.
Quando ancora eravamo disposti ad affrontare di tutto, bastava essere insieme; quando la Manuel&Simone Associati non era poi così lontana dalla realtà.
A quel punto, perso nei miei pensieri, mi sdraiai sul letto e mi addormentai.

Dammi un bacio ja - Simone e ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora