ultimo tentativo

897 62 31
                                    

il nostro nuovo inizio.

jisung stava tremando sin da quando era entrato all'interno dell'edificio. si sentiva soffocare e se solo non ci fosse stato minho al suo fianco, sarebbe corso via.

sentire la presenza di suo marito al suo fianco lo rassicurava molto, ma ancora non bastava. aveva paura che per l'ennesima volta non avrebbero potuto adottarla, che non avrebbero avuto modo neanche di vederla.

ma allo stesso tempo aveva ancora paura di ciò che la gente poteva pensare di una famiglia composta da due padri. immaginava gia il giorno in cui avrebbe accompagnato loro figlia a scuola, e le mamme li avrebbero indicati e avrebbero parlato male di loro.

minho parve capire i pensieri del marito e prese le sue mani per stringerle. «piccolo sta tranquillo, ci riproveremo ancora e ancora, finchè non otterremo la sua custodia.»

jisung annuì più tranquillo e poco dopo una giovane donna si presentò a loro dicendo che avrebbero avuto di li a poco una consulenza, poi li accompagnò in una stanza e li lasciò soli.

due uomini cominciarono a porre diverse domande ai due amanti:

«avete un lavoro fisso?» e minho rispose di sì.

poi fecero altre domande sulla loro relazione e non mentirono, spiegarono tutto. che per mesi erano stati in terapia a causa dei loro frequenti litigi, ma che erano maturati a tal punto da smettere con le sedute e anche con le discussioni.

gli uomini annotarono tutto nei loro quaderni e la consulenza durò cosi a lungo che a jisung parve un eternità.

voleva soltanto vederla..

qualche ora piu tardi, dovettero attendere e quando ricevettero l'ennesima conferma, jisung quasi non si ritrovò ad urlare per l'estrema felicità.

entrambi sapevano gia che avrebbero ottenuto il consenso eppure avevano comunque paura che qualcosa potesse andare storto.

ma all'ennesima conferma, jisung e minho si strinsero in un forte abbraccio e vennero poi portati in un'altra stanza.

da dietro il vetro, potevano vedere una decina di bambini giocare in una grande stanza colorata. tra di loro, ce n'era una in particolare che stava in un angolino a leggere un libro per bambini.

era lei, l'avevano riconosciuta sin da subito.

era la bambina che avrebbero voluto adottare anni prima, quella che jisung aveva immaginato innumerevoli volte come loro figlia.

era la figlia che aveva sempre voluto chiamare sooyoung ed ora che l'aveva vista da cosi vicino, era sempre piu convinto che avesse fatto la scelta giusta.

la bambina venne accompagnata dalla donna verso la coppia e lei li guardò timida, mentre le sue guance si tingevano di rosso.

«fai ciao, tesoro.» le disse la donna.

la bambina sollevò la mano e salutò con un piccolo sorriso i due ragazzi, poi si nascose dietro la donna.

jisung sentiva gli occhi lucidi mentre si avvicinava di qualche passo e si inginocchiava vicino a lei. «ti piace il piccolo principe? è uno dei miei libri preferiti.»

la bambina lo guardò e annuì sorridente.

minho sentì il cuore riempirsi a quella scena e si unì a loro, prese la mano di jisung e tirò fuori dalla propria borsa un piccolo libro illustrato e con alcuni racconti.

«ci avevano gia detto che ami leggere e ti abbiamo portato un regalino.»

la bambina lo afferrò con le sue piccole mani e si inchinò per ringraziarli. jisung le accarezzò affettuosamente la testa. «come ti chiami?»

«haeun.»

«hai un bellissimo nome, haeun. io sono minho e lui è jisung.»

la bambina guardò prima l'uno e poi l'altro e annuì. allora minho le prese la manina. «vai a prendere le tue cose, noi ti aspettiamo qui e poi ti portiamo nella tua nuova casa. va bene?»

haeun sorrise e corse a recuperare alcuni dei suoi libri e le poche cose che le rimanevano, poi tornò da loro e seppur ancora timida, afferrò entrambe le loro mani e si diresse assieme a loro verso l'uscita, pronta per quella che sarebbe stata la sua nuova vita.

-

due anni dopo.

«papá!» chiamò a gran voce haeun, correndo in contro a jisung. «papà min non vuole giocare con me!»

jisung sorrise alla bambina e la prese in braccio, andando in soggiorno. «amore, perchè non giochi con la piccola?»

«sto finendo quel lavoro da casa che avrei dovuto finire ieri sera, tra mezz'ora sono libero.»

haeun fece gli occhi lucidi e strinse forte jisung. «papi, ti prego gioca tu con me.»

nonostante stava cucinando e aveva ancora molto da fare, jisung si fece ben presto intenerire da quell'espressione e annuì.

ma prima che potesse metterla giu, minho la prese in braccio e la sollevò in aria, facendola roteare. haeun rise a voce alta e minho le baciò tutto il viso.

«il lavoro può aspettare.» disse a jisung che li guardava con occhi sempre più innamorati, poi sussurrò qualcosa ad haeun all'orecchio e la mise giu.

la piccola corse da jisung, gli prese la mano e lo trascinò verso minho, li avvicinò e minho ne approfittò per baciarlo.

jisung rise. «usi nostra figlia per baciarmi?»

«eri talmente impegnato con la cucina che non mi stavi calcolando. ho bisogno anche io di attenzioni eh.»

«ti amo.» sussurrò jisung.

«di più io.» disse minho.

jisung sorrise ancora di piu e baciò prima minho e poi la fronte di loro figlia. «che ne dite di giocare a nascondino?»

haeun saltellò felice e corse a nascondersi, mentre minho si metteva contro il muro a contare.

e jisung si rese conto di quanto fosse fortunato ad avere quella famiglia e di quanto fosse ancora perdutamente innamorato di lee minho.


fine.

try me | minsung ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora