2. Why the bad memories?

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Credeva che nel suo nuovo letto sarebbe riuscita a dormire, ma gli incubi avevano deciso di tormentarla, così era andata in cucina a prendere un bicchiere d'acqua fredda. Seduta al tavolo, stava fissando il bicchiere d'acqua, attorno al quale si era formata la solita condensa dovuta al contrasto freddo del frigo-caldo all'esterno. Sentì dei passi avvicinarsi e vide una figura scura avvicinarsi al frigo e quando lo aprí, la luce proveniente dall'elettrodomestico illuminò la figura di James(aveva scoperto che il suo vero nome non era Bucky e gli aveva detto che gli piacevano entrambi e che probabilmente l'avrebbe chiamato in entrambi i modi) che indossava solo un paio di pantaloni di una tuta. Lo guardò riempirsi un bicchiere d'acqua e poi si decise a parlare.
"Come mai sveglio?"
Il moro ebbe un sussulto perché non l'aveva proprio notata e per poco non gli cadde il bicchiere di mano, provocando una risatina da parte di Mary Anne.
"Cristo, mi hai spaventato. Non sono abituato a trovare qualcuno in cucina a quest'ora di notte."
"Cioè, ti svegli ogni notte e vieni in cucina?" chiese lei, curiosa di sapere se anche lui avesse le stesse difficoltà a dormire.
Lui la guardò per un attimo chiedendosi anche lui perché la ragazza fosse sveglia e arrivò a pensare che forse erano svegli per lo stesso motivo.
"Incubi. Prima mi tormentavano tutta la notte e Steve doveva calmarmi, cosí ho cominciato a dormire con lui, in modo che soltanto vederlo mi facesse calmare e per un pò sono andati via. Ma è da un pò che sono tornati e preferisco non svegliarlo, sennò si preoccuperebbe." disse James, finendo il suo bicchiere.
"Tu perché sei sveglia?"
"Incubi. Da quando sono scappata, ho dovuto dormire per strada e pensavo che fosse per quello che avevo gli incubi. Insomma dormire per strada, dove da un momento all'altro qualcuno potrebbe attaccarti non è il massimo. Ma stanotte appena ho chiuso gli occhi... È stato tremendo." disse lei passandosi una mano sul viso.
"Cosa riguardano i tuoi incubi?"
"Sogno ancora di essere in quel laboratorio. Di quando hanno scoperto che le scariche elettriche al cervello non mi facevano più effetto perché la pietra si stava legando a me così tanto da proteggermi e quindi hanno avuto l'idea di utlizzare altri metodi."
"In che senso?" chiese lui.
Lei si girò, alzando sulla schiena la maglia bianca che Steve le aveva prestato per dormire, per fargli vedere le lunghe cicatrici che le attraversavano la schiena.
"Frustate. Così forti da staccarmi quasi la pelle. Dovevano sostituire il dolore inflitto dalle scariche elettriche con qualcosa di altrettanto forte. E poi ci versavano sopra acqua salata, così anche se si fossero richiuse, le cicatrici sarebbero rimaste." il tono si ridusse ad un sussurro, man mano che parlava.
James non disse più nulla. Non sapeva che dire. Ogni parola sarebbe stata superflua, lo sapeva, così decise che l'avrebbe aiutata a scacciare i suoi incubi e magari avrebbe scacciato anche i propri... Anche se non sapeva ancora come, ma decise di tentare.
"Torniamo a dormire, ti va? Resto con te finché non ti addormenti." le disse gentile, accennando un sorriso.
Lei gli sorrise di rimando e annuì con la testa. Finí il suo bicchiere d'acqua, per poi sciacquarlo e rimetterlo a posto, dopo di che si avviarono verso la sua stanza, in silenzio. Entrarono in quella che all'inizio era stata la stanza di Bucky, che poi aveva abbandonato per dormire con Steve perché si sentiva più al sicuro con lui ed ora era la stanza di Mary Anne.
Lei si stese sul letto e lui si stese affianco a lei, con le mani incrociate sotto la testa, fissando il soffitto.
"Cosa riguardani i tuoi incubi?" chiese la ragazza, interrompendo il silenzio.
Lui rifletté un attimo prima di rispondere.
"È come rivivere tutto quello che è successo per farmi diventare il Soldato d'Inverno. Da quando fui catturato dai tedeschi e Zola fece esperimenti su di me, la caduta dal treno in corsa, l'amputazione del braccio e quando mi hanno messo questo" mosse il braccio di metallo che rifletté la luce della piccola lampada accesa "e poi c'è la camera di ghiaccio e i mal di testa che ogni volta mi portavano via un pezzo di quel che ero."
Si zittì, non riuscendo a dire altro. Sentiva che se l'avesse fatto, avrebbe ricominciato a sognare anche le sue missioni, dove uccideva persone a sangue freddo e sarebbe tornato l'incubo che temeva di più: quello sulla battaglia del Triskelion, sugli Helicarrier, ma invece di salvare Steve, lo uccideva perché negli incubi il soldato biondo non riusciva ad oltrepassare la coltre di nebbia che l'Hydra aveva messo sulla sua memoria. Ma quando si svegliava e trovava Steve addormentato al suo fianco, era grato che nella realtà fosse riuscito a far breccia nella sua mente, permettendogli di iniziare quel processo che lo avrebbe fatto tornare sé stesso, anche se non del tutto. Lui era tornato ad essere James Buchanan Barnes,detto Bucky, si, ma restava sempre il soldato d'inverno.
Mentre continuava a pensare, non si era accorto che la ragazza si era ormai riaddormentata, così si alzò e uscendo socchiuse la porta, per poi tornare a dormire al fianco di Steve, che russava come un ghiro. Spostò leggermente il biondo, in modo da farlo smettere di russare e si appoggiò alla sua spalla, per poi riaddormentarsi.

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