11- I love you, not her my love. (End)

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"Perchè mi stai lasciando?!" urlai poggiando una mano sulla spalla di Tom, avevamo discusso pesantemente quella sera.

Si girò di scatto verso di me e mi spintonò facendomi sbattere contro lo spigolo del mobile in cui c'erano i suoi vestiti, si fiondò sulla cassiettera e aprì i cassetti facendone cascare alcuni per terra.

"Mi hai stufato dio cane! Mi hai stufato Ariana!" ringhiò a denti stretti per la rabbia, delle lacrime entrarono definitamente in contatto con la mia pelle facendola arrossare dal calore, stavo piangendo peggio che mai.

E per far cosa? Per far restare il ragazzo che mi tratta di merda, come se non valessi nulla, e probabilmente ai suoi occhi non valgo nulla.

"Tom.." dissi fra i singhiozzi, si girò di scatto verso di me e mi spintonò dandomi poi uno schiaffo in pieno volto.

"Stai zitta cazzo! Zitta!" disse poi chiudendo la valigia e scendere di sotto, corsi da lui ma quello che fece è prendermi per i capelli e farmi cascare per le scale, sbattei tutto dietro il cranio e sentii un grande biip nelle mie orecchie.

"Tom.." dissi debolmente e ancora fra i singhiozzi poggiando una mano sulla botta ricevuta, la mia testa era coperta da un bip rumoroso.

"Vaffanculo!" è come se stessi sotto acqua, quel suono soffocato e profondo, basso ma alto, inspiegabile.

Il dolore che provavo, sia emotivamente che fisicamente, non era paragonabile a qualcos'altro, niente era peggio di tutto questo.

Un fottuto incubo.
Ma un bellissimo incubo.

Come due opposti ma messi insieme fanno qualcosa, qualcosa di non comprensibile e che agli occhi di estranei può sembrare strano ma in realtà davanti a noi abbiamo capito tutto, perchè siamo cosi diversi e del perchè siamo cosi distanti col significato della nostra vita.

Le fascie coprivano perfettamente la mia testa, il mio copro dentro una bara marrone a forma più o meno di una testa di uno scheletro e con dei ricami in oro o in argento sul coperchio, fiori sulla mia bara sepolta.

La mia faccia stava bene dentro a quel piccolo riquadro che stava attaccato a un pezzo tondo in cemento grigio, molte persone davanti a me che piangevano e lasciavano fiori.

"Ariana Vertkom, ricercata da Tokio e Los Angeles, morta a causa di un grave impatto con le scale della dimora Kaulitz, si dice che sia cascata per colpa di una debolezza morale ma in realtà le si era diagnosticato un tumore al cervello e ai polmoni che hanno peggiorato la situazione, il suo corpo ora è imbalsamato e tenuto nel cimitero di Tokio."

"Ti mancherà?"
"Non penso proprio, l'unica donna che amo sei te amore." il sole rifletteva i due volti di Tom e di Vera che si baciavano, sposati con 3 figli.

Alive lifes-3 Tom Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora