3-Freedom in emotional state.

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"Cosa?"
"Stai piangendo Ariana." disse nuovamente George, dio come era possibile.

"Ho capito." sbuffò Regina per poi guardarmi con sfida, sorrise e poi si avvicinò a me con il volto.

"Vuoi attenzioni da Tom? Lui sta con Vera." improvvisamente Gustav la spinse contro il tavolo facendola cascare, tutti a tavola erano zitti.

Guardai Tom, stessa cosa lui, e mi stava guardando stranito.
"Ugh." sbuffò di nuovo lui per poi alzarsi e tornare in camera.
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La notte la passai sveglia, seduta a gambe incrociate sul divano con una lametta nel palmo della mano, il sangue che sgocciolava da ore senza stop da differenti tagli delle braccia e il silenzio che mi avvolgeva, serenità.

Tranquillità, libertà in stato emotivo, dovrei farlo più stesso, su ripeteva la me 13enne.

"Ariana.." mia madre entrò in camera mostrando 3 cose: una lametta con del sangue asciutto sopra, garza insaguinata e dei cerotti anche essi con del liquido crostato rosso sparso qua e là.

"Cosa è?" feci finta di niente, in quel momento dovevo solo non capire.
E infatti neanche ora capisco come sono areivata qui..

Avete presente quando nei film di paura la tv inizia a mostrare quelle strisce tutte colorate?
È successa la stessa indentica cosa, sto passando le stesse emozioni e cose della me di 6 anni fa? Dio.

Controllai di nuovo l'orario sull'orologio appeso al muro, 5 del mattino in punto.
Ormai le mie braccia penzolavano, non sentivo niente.

Finchè, alle 7 e passa del mattino crollai davanti allo sguardo di tutti.
"Ariana.." nero.

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"Gustav passami l'alcol." aprii d'istinto gli occhi e mi ritrovai la scena di Tom con un dischetto di cotone in mano e Gustav che prendeva il disinfettante.

"Dopo mi spieghi." avevo già capito, o avrebbe nominato le attenzioni o avrebbe richiamato la violenza.

Annuii lentamente e poi bruciore, il disinfettate era entrato in stretto contatto con le mie ferite un pò chiuse ma ancora con del sangue che esce.

Ritirai la saliva stringendola fra i denti e Tom mi accarezzò dolcemente la gamba guardandomi negli occhi sorridendomi, cristo che sogno.

Non disse nient'altro e mi lasciò un bacio a stampo.
"Tom levati devo medicarla" lui non lo guardò neanche e continuò a baciarmi finchè non ci ritrovammo nel suo letto.

Ferite passate.
Gemiti e male alle gambe non ancora.

Alive lifes-3 Tom Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora