𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘨

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↬𝐵𝑜𝑘𝑢𝐴𝑘𝑎, 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑠ℎ𝑖𝑝 𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑖
↬𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒: 𝑓𝑙𝑢𝑓𝑓, 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜

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Oggi è il cinque dicembre, il mio compleanno.

Non sono una persona che odia la solitudine, anzi, la prediligo.

Ma al mio compleanno, al mio compleanno mi piacerebbe stare con gli altri, in compagnia con tante persone.

Ho un ragazzo, sto insieme con lui dal liceo, Bokuto.

Stiamo ogni giorno assieme, non importa cosa abbia da fare, un pezzo della sua giornata sarà sempre dedicato a me, che sia videochiamata dall'altra parte del mondo o baci sul nostro divano comodo, lui è sempre con me.

E cosi ad ogni compleanno, dalla mia prima torta con sopra la candelina spenta con il numero "15" fino all'ultima candelina spenta col numero "19", lui era sempre in prima fila a scattarmi una foto e metterla come sfondo del genere telefono, non cambiandola fino all'anno successivo.

Ma per quest'anno, per quest'anno non può. Kotaro gioca a pallavolo, da sempre, ma ora il livello è molto più alto, e la partita è andata di mezzo.

E non gli avrei mai potuto dire di non andarci, sta sempre con me e giocare a pallavolo lo rende felice, e se per una volta lui non è con me non mi importa più di tanto.

Beh quello è ciò di cui voglio convincermi, ma mentre ci penso camminando mentre torno a casa dall'università i miei occhi si riempiono di lacrime, e mi sforzo a trattenerle.

Non fraintendetemi, però, io sono il fan numero uno di Bokuto e lo avrei portato io con la forza se mi avesse detto che non voleva andarci, però mi dispiace, mi dispiace perchè era diventata una routine annuale vedere lui non perdersi nessuno dei miei compleanni, e prepararmi sempre la mia torta preferita, e comprarmi sempre un regalo anche se gli ho sempre esplicitamente detto che non ce n'era bisogno e invitare chiunque conoscesse a casa nostra perchè sa che al mio compleanno mi piace essere circondato di persone.

E smetto di pensarci perchè le lacrime che stavo faticando a trattenere prima sembrano più pesanti, ora.

Torno a casa, abbiamo una casa grande perchè a Kotaro piacciono le cose esagerate e se la può permettere in ogni caso.

Apro la porta, la casa è vuota, e lo sento, non c'è un altro paio di scarpe all'entrata che aspetta che io metta le mie accanto, l'appendiabiti è vuoto, la televisione che Bokuto dimentica sempre accesa, è spenta, sta volta. Tutto senza Bokuto è un po' più triste.

Lui è un raggio di sole, non si comporta come tale, lo è, è nella sua natura, e credo che sia questa la caratteristica che mi piace maggiormente di lui, non si sforza troppo, è quello che è.

All'inizio facevo un po' fatica a capirlo, poi ho compreso che Bokuto non nasconde nulla, non pensa troppo, non c'è un segreto nascoto dietro di lui, non è un libro da scoprire, è un libro aperto, con le parole scritte chiaramente, ti fa chiaramente capire quando è giù di morale e quando invece è al pieno delle sue energie, non è... complicato.

Tolgo le mie blazer bianche e le appoggio all'ingresso, appendo il giubbotto e vado di sopra a cambiarmi mettendo qualcosa di comodo.

Mi faccio una doccia prima, però, la partita di Bokuto verrà trasmessa in televisione, tra qualche ora, però, ho ancora tanto tempo.

Ogni volta che ha una partita metto una delle sue magliette da pallavolo con dietro il suo cognome.

Mi lavo bene, a fondo, come se dovessi passare la notte con lui.

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