Ingrid non sapeva come definirlo... Amico speciale, pseudo-fidanzato...? Malgrado lungo il tragitto nella carrozza stregata fossero stati abbracciati tutto il tempo e si fossero finalmente scambiati appassionati baci, non si erano soffermati a definire il loro rapporto, piuttosto avevano raccontato molto l'uno dell'altra, e chiarito finalmente cosa fosse successo in quell'anno scolastico.
Ora, nel cottage della famiglia di lui, si dovevano salutare. Silente aveva lasciato loro una lettera sulla carrozza, con istruzioni precise, che Quirinus avrebbe dovuto seguire per rimanere nell'ombra."Giurami che non è un addio!"
"T-te lo giuro Ingrid! Ma-martedí prossimo fatti tro-trovare qui: i m-miei e la no-nonna mi raggiungeranno! Ti po-porteranno con loro."
La ragazza abbracciò l'ex docente, un paio di lacrime di commozione e malinconia caddero sulla spalla della giacca di lui.
"Eh, la gioventù... La spensieratezza... Mia cara, non sai che avrai anche il tempo di stufarti di lui!" Sorrise la nonna di Raptor, accarezzando i lunghi capelli di Ingrid. Finalmente lei si distaccò dall'abbraccio.
"Ora vai a casa dai tuoi! Saranno preoccupatissimi!" Riprese la nonnina con tono dolce.
"...E tu, Quirinus, assicurati di mettere tutto nei bagagli!" Howard, rivolto al figlio, gli allungò di soppiatto un pacchettino con un logo di una farmacia. La sua consorte lo fulminò con un'occhiata di rimprovero.
L'anziana nonna, di nome Alika, prese sottobraccio la giovane strega, distraendola: "Hai gli amici da salutare, prima di raggiungerci di nuovo. E poi potrai tornare a casa ogni volta che vorrai, ovviamente. Anche se non sarà una passeggiata... Ora noi penseremo alla passaporta! Anche perché portare un babbano con noi non è mai facile!" E la vecchietta accennò verso suo genero.
"Non ero molto convinta della sua relazione con mia figlia, all'inizio... Eppure ora lui stravede per me... Abbiamo una famiglia splendida e se questo vuol dire fare le ore piccole per aumentare incantesimi di protezione e..."
"Intrugli miracolosi che mi permetto di non patire gli effetti collaterali degli incantesimi..." Continuò Howard.
"Non ho mai sentito di questi escamotage..." Biascicò Ingrid, ancora confusa dalla situazione.
"Magia Cingalese!- Sussurrò Nali, la mamma di Raptor -A Hogwarts non si studia." Concluse, con un occhiolino d'intesa.Ingrid non si perse in lunghi e sdolcinati addii, amava quel mago e avrebbe voluto scappare al suo fianco immediatamente. Ma era anche diligente e abbastanza razionale da capire che avrebbe dovuto tranquillizzare la sua famiglia... E le sue amiche!
In quella settimana decise dunque di andarle a prendere a King's Cross, per organizzare una serata assieme prima della sua partenza per Be-Lìn, un piccolo villaggio magico, sconosciuto ai babbani, ma che non avrebbe dato loro problemi, in caso di permanenza, nel lontano Sri Lanka, terra natìa di Nonna Alika. Le ragazze apprezzarono molto la sorpresa in stazione, ebbero modo di parlarsi e accordarsi per rivedersi prima della partenza.***********************************************
L'appuntamento era, come prestabilito, a casa di Ingrid, le tre inseparabili amiche si erano subito fiondate nella camera della tassorosso. Jenny stava spiegando alle due ragazze: "Durante i miei studi sugli specchi, ho avuto modo di approfondire l'argomento della comunicazione attraverso essi! Per questo ho deciso di stregarne tre, in modo da rimanere in contatto l'una con l'altra, nel caso ce ne fosse bisogno!"
"E quando ce l'avresti detto?" Domandò Vega
"Onestamente, ho fatto tutto in fretta e furia questa settimana, non appena ho capito che Ingrid non sarebbe rimasta con noi per l'estate!" Si giustificò Jenny.
"Come funziona?" Chiese Ingrid.
"Incantarlo non è così semplice, ma è stato abbastanza veloce. - Spiegò Jenny - Per utilizzarlo, invece, è molto facile, fate così! Appoggiate la mano col palmo sullo specchio, chiudete gli occhi e pensate intensamente a...""INGRIIIID! Indovina chi è venuto a salutarti!!!" Una voce squillante interruppe il discorso; la porta della camera si aprì, e Gilderoy entrò, senza troppe cerimonie, abbracciando la cugina e scompigliandole i dread.
Jenny e Vega si scambiarono uno sguardo complice, facendosi sfuggire una risatina. "E voi come state, ragazze?" Domandò lo scrittore, lisciandosi il mantello. Parve accorgersi delle due amiche solo in un secondo momento, in cui si ricompose, pronto ad essere osservato. Senza lasciare loro il tempo di rispondere, il mago aggiunse: "Vedo che vi siete comprate degli specchi nuovi... Sarebbe ora di ridarmi il mio!"
Le tre si guardarono con una punta di terrore! Lo specchio di Gilderoy!
Era rimasto a Hogwarts, rimpicciolito... Nella stanza delle necessità!E ora, come glielo avrebbero detto?
"Non preoccuparti, cugino... Ci penso io!" Esordì Ingrid, un po' titubante
"Ma tu non parti domani per lo Sri Lanka?" Domandò Jenny.
"Jenny... Tu farai il corso da Auror... Potrai recuperarlo... Tra un paio d'anni!" Finì Vega.
"COSA!?- Allock sbiancò- Ma... A me... Serve adesso... Il firmacopie sta per iniziare... Come farò senza il mio specchio della moda?"
"SPECCHIO DELLA MODA!?" Chiesero le tre ragazze all'unisono.
"Perché, voi come lo chiamate?"
"Sarebbe lo specchio delle brame..."
"Mmm... In effetti ci sta!... Ma voi cosa combinate con quelli?" E il mago indicò gli specchietti da borsetta, tondi, sul pavimento.
"Jenny ha avuto una fantastica idea per tenerci in contatto!-Disse entusiasta Ingrid -Ci stava giusto spiegando come funzionano!"
"Non te le cantare tutte... " Sussurrò Vega.
"Me ne dovete uno! Visto che il mio non l'ho ancora riavuto indietro!" Ribatté Gilderoy, togliendosi il mantello e sedendosi accanto alla cugina, imbronciato come un bambino.
"Ma che problemi ha?" Chiese sottovoce la Serpeverde.
"Ti ho sentito, sai?! E comunque ho un problema di specchi... " Rispose lui.
Jenny ridacchiò e, rassegnata, finì di spiegare: "Una volta toccata la superficie col palmo della mano, concentratevi sulla persona che vorrete vedere e nominatela ad alta voce..."
Vega provò: "Ingrid Teddy!" E la tassorosso vide illuminarsi lo specchio e riflettere l'amica al suo posto!.
"Figo!!!" Esclamò.
"Ehi ti sento!... Cioè... Ti sento parlare attraverso lo specchio! Funziona!!!"
"Brava Jenny! Questa sì che è un'idea da Corvonero... Dov'è il mio?" Insisté lui.
"Ne abbiamo solo tre..." Mormorò sconsolata Ingrid.Al ché la Serpeverde, sbuffando, puntò la bacchetta sul suo specchio e pronunciò: "Geminio!... Quando ti ricorderai che sei una strega?" Quindi allungò il nuovo specchio al mago.
Gilderoy lo prese e immediatamente, puntandoci la bacchetta, cantilenò: "Charming truly, shining beauty!"
"Ma che cazz ..." Ingrid era interdetta, vedendo lo specchio modificarsi e diventare dorato, più grande, con una cornice barocca.
"Nooo! Così rischi di avere interferenze con oggetti babbani e non..." Esclamò Jenny preoccupata.
"Ma era brutto!" Si giustificò lo scrittore.
"Ce li ha davvero, i problemi... Di specchi!" Sospirò tra sé Vega.Dopo aver riprovato a fare funzionare gli specchi, compreso quello di Allock,anche in stanze separate, arrivò il momento di salutarsi.
Jenny e Vega abbracciarono l'amica, promettendo di andarla a trovare durante la stagione estiva. Poi partirono.Gilderoy si fermò a cena, durante la quale parlò molto dei suoi futuri incontri al Ghirigoro e in altre librerie. Il suo nuovo libro aveva avuto successo e la cosa lo rende a davvero euforico. Si presentò puntualissimo la mattina dopo, con il suo ultimo libro, "Magicamente Io", autografato.
"Sei gentile, delinquente! Non cambi mai... Lo leggerò tutto d'un fiato!" Le parole di Ingrid non promettevano esattamente quell' intenzione, ma l'abbraccio che strizzò il mago valse più di ogni parola. E lui lo sapeva. Non gli importava cosa pensasse veramente dei suoi scritti. Le voleva bene. La guardava mentre restringeva i bagagli a colpi di bacchetta e li metteva in tasca.
Si stava per commuovere, quando gli venne in mente che lei non gli aveva più dato una certa risposta..."Comunque, cugina, non mi hai più detto DOVE è il mio specchio della moda!" Disse Allock a Ingrid
"A Hogwarts!" Rispose lei, dirigendosi verso il camino.
"Cos..." Gilderoy rimase interdetto.
"Ci vediamo dopo l'estate, cugino! Stammi bene!" E Ingrid, presa la metropolvere, gli diede un bacio sulla guancia: "Sentiamoci presto, eh, disgrazia!... MagicKerry!" E con quell'ultima parola, lanciò la polvere nel camino e sparì in una nube verdastra.La ragazza uscì dal caminetto dell'emporio Tig- Moonlight e si diresse al cottage del piccolo villaggio stregato. Lì avrebbe incontrato Nali, Howard e nonna Alika per partire.
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La camera degli specchi
FanfictionVi siete mai domandati perché uno come Gilderoy Allock, all'apice del suo successo come scrittore, abbia deciso di insegnare a dei ragazzini? E vi siete mai chiesti perché uno sveglio come Silente abbia assunto un tale c0glion3? E comunque... Come...