Conclusa ginnastica Robin e Simone si diressero verso il nuovo bagno delle ragazze per cambiarsi.
Michèle era rimasta ad aspettare il fratello fuori dall'aula dove si stava tenendo il consiglio di disciplina."Ho sentito che Applebaum non trova più i suoi occhiali" iniziò Simone.
"Quel colpo in faccia gli avrà fatto perdere la memoria, vedrai che saranno da qualche parte in palestra" Robin non riusciva proprio a non ridere ripensando a ciò che era successo al compagno.
"Robin non è divertente, sei troppo cattiva. Si sarà fatto male" la riprese l'amica.
"Oh andiamo... é stato fantastico. Hai visto la sua faccia?!"
"L'unico a ridere oltre a te é stato Descamps e non è un buon segno"
"Beh allora significa che Descamps ha un ottimo senso dell'umorismo"
Robin non lo pensava davvero, quel ragazzo si era più volte dimostrato arrogante e fastidioso ma non aveva intenzione di sentirsi in colpa per aver riso dell'incidente di Applebaum."Farò finta di non aver sentito. Ora andiamo a cambiarci, ho detto a Michèle di venire fuori dopo il consiglio" riprese Simone.
Una volta rivestite le due ragazze si diressero verso il cortile dove trovarono Michèle seduta su una panchina con lo sguardo assente.
Continuava a sfregare le dita sul suo vestito bianco e a tremare con la gamba destra.
"Michèle tutto bene?" chiese Robin sedendosi a fianco all'amica.
"Mio fratello verrà sicuramente espulso" la sua voce era fredda, vuota, come se le fosse caduto il mondo addosso.
"Ne sei sicura?" domandò allora Simone.
"Ora i professori si stanno confrontando ma dall'espressione di mio zio non penso che Jean-Pierre avrà molte possibilità di rimanere a studiare qui"
"Non é colpa tua. Lo sai questo, vero?" Robin non aveva mai sopportato vedere le persone a cui teneva, anche da poco tempo, stare male.
"É come se lo fosse Robin, tu non hai fratelli, non sai cosa significa. Per i miei genitori dove lui sbaglia, sbaglio anche io"
Michèle non lo sapeva ma la moretta forse era la persona che poteva capirla più di tutti.
Il rapporto tra Robin e Jean non era mai stato sano.
Probabilmente uno dei tanti motivi era proprio il fatto che Lisa e Victor con il tentativo di farli legare e fargli conoscere il significato di essere fratelli, si rivolgevano ai due bambini come se fossero in unica persona, con gli stessi pregi e difetti.
Se Jean non rimetteva a posto i giochi era colpa anche di Robin che non aveva provveduto lei stessa oppure se alla bambina veniva fatto un certo regalo doveva condividerlo con il nuovo fratello."Cerca di non pensarci Michèle, non è ancora stato deciso nulla" cercò di rincuorarla Simone.
Michèle rispose con un lieve movimento del capo e accennando un sorriso.
"Secondo voi perché non ci parla mai?" Domandò Simone cambiando discorso e indicando Annick, seduta su una panchina poco distante da loro.
"Penso che non sia nei suoi interessi principali" rispose Robin ruotando gli occhi.
"Magari deve solo ambientarsi" tentò Michèle.
Robin dubitava che l'amica avesse ragione, Annick non sembrava una persona socievole e particolarmente incline a fare amicizia.
In quello stesso momento dietro di loro sentirono qualcuno accovacciato fare il nome della bionda seduta sull'altra panchina.
Annick inizialmente sembrò infastidita ma poi si decise a raggiungere Pichon che stava cercando in tutti i modi di non farsi notare dagli altri ragazzi.
"Di cosa hai bisogno?"domandò la ragazza.
"Emh...io... posso parlarti?" Pichon imbarazzato fece cenno ad Annick di seguirlo e così i due si allontanarono.
"Pensate che le chiederà di sposarlo?" disse Simone con occhi sognanti.
Robin si alzò di scatto "Se lo fa voglio assistere" disse ridendo.
"Non vorrai mica andare ad origliare" Michèle sgranò gli occhi.
"Tranquille, nessuno mi vedrà"
Così Robin si appoggiò contro il muro che la separava dai due ragazzi cercando di sentire il più possibile mentre Michèle continuava a mandarle occhiate di disapprovazione.
Pichon parlò per primo "Non sarò io il capoclasse, lo farà Descamps" disse.
Un leggero brivido percorse la schiena della moretta. Descamps come capoclasse significava l'inizio di un vero inferno per tutti coloro che non reputava suoi amici.
Pichon non era adatto per quel ruolo ma Descamps, era l'ultimo tra i suoi compagni che meritava di esserlo."Se l'é presa con Applebaum... allora ho fatto un accordo, gli ho dato la data della battaglia perché lo lasciasse in pace" continuò il ragazzo.
"E credi che Descamps rispetterà un accordo? Bene, hai appena dato pieni poteri alla feccia." Annick sembrava disgustata da ciò che le aveva appena detto Pichon.
Robin sentì dei passi avvicinarsi sempre di più a lei e così raggiunse velocemente le amiche ancora sedute sulla panchina.
"Allora cosa le ha detto Pichon?" chiese Simone incuriosita.
"Nulla di importante. Hanno parlato della Giraud"
Robin cercò di rimanere sul vago, in quel momento voleva solo trovare Descamps e impedirgli di diventare capoclasse.
Così, con la scusa di dover andare in bagno, iniziò a girare per i corridoi cercando il biondiccio e sperando non fosse in compagnia di suo fratello.Dopo qualche minuto trovo il ragazzo affacciato alla finestra che dava sul cortile, fra le labbra teneva una sigaretta non ancora accesa.
Robin rimase qualche secondo a osservarlo aspettando che notasse la sua presenza.
"Cosa vuoi?" domandò Descamps mantenendo lo sguardo fisso sul cortile sottostante.
"Hai intenzione di fare il capoclasse?"
"Le notizie girano in fretta, Pichon-porcello non riesce a tenersi le cose nei pantaloni?" rispose cinico.
"Non hai risposto alla mia domanda" Robin corrugò la fronte, non aveva intenzione di stare al suo gioco questa volta, ne valeva il loro rendimento come classe.
"Può darsi...pare che io sia l'unico a conoscenza della data della battaglia a parte Pichon, ovviamente"
ghignò Descamps, sembrava divertito da quella situazione "Qual é il problema Vertier? Sembri turbata" concluse girandosi verso la ragazza."Non fare il capoclasse. Lascia che lo sia Pichon, sicuramente é più tagliato di te per questo"
"Ricordami da quanto ci conosciamo? Bene, non penso che tu sappia se sono tagliato o meno per fare il capoclasse" la sua espressione era improvvisamente ritornata seria.
"Se stai con mio fratello non puoi che non essere come lui"
Descamps non rispose, continuò a fissare Robin immobile davanti a lui.
"Non fare il capoclasse" ribadì la mora incrociando le braccia.
"Continuare a ripeterlo non mi farà cambiare idea"
"Vedremo" concluse Robin lasciandolo di nuovo solo.
Spazio autrice
Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia ❤️
Ho in mente un sacco di programmi per i futuri capitoli quindi rimanete attivi!
Se vi va lasciate una stellina e un commento se avete consigli.
Al prossimo capitolo.
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speechless // Joseph Descamps
FanficRobin Vertier dopo tre anni in collegio torna a Saint-Jean-d'Angély dove per la prima volta il liceo Voltaire aprirà le porte alle ragazze. Quella piccola città sembrava così diversa da come l'aveva lasciata. Forse era semplicemente lei che era cam...