"Il prof di latino vi interroga se alzate la mano?" chiese una ragazza castana con un cerchietto sui toni dell'azzurro.
"È come se non esistessimo" affermò Simone disinteressata.
Annick, seduta nella parte esterna del tavolo, continuava ad osservare Michèle mentre giocava con la purea di patate "Sei la nipote di Bellanger?" disse.
Michèle le rispose con un leggero movimento del capo verso l'alto, non sembrava andarne molto fiera.
"Aiuta" Annick accennò un sorriso che si spense quando Pichon, spinto da un ragazzo, inciampò sul suo piatto.
"Scusami tanto Annick. Vuoi il mio piatto?""É quel cretino che dovrebbe darglielo" lo sguardo di Michèle ricadde su Joseph Descamps che continuava a ridere e prendersi gioco del povero Henri.
Un sonoro vociare riecheggiò nella mensa.
"La nipote del direttore ha qualche problema?" la sfacciataggine di quel ragazzo era disarmante " Che cosa hai detto allo zio? Laubrac é innocente... Descamps é il cattivo. La nipotina è il bastardo, in nuovo romanzo rosa" ridacchiò.
"Si può sapere che cosa hai scritto di così interessante su quel foglietto?" era chiaro che Michèle non voleva lasciargliela vinta.
"Niente. Era un disegno, ora te lo mostro. É un ritratto "
Quando alzò il piatto raffigurato sulla purea di patate c'era un seno disegnato discretamente.
"Mi hai un po' delusa, mi aspettavo qualcosa di più creativo da un idiota come te" esclamò Robin sghignazzando.
"Visto che sicuramente hai più inventiva di me fammi un esempio" la sfidò il biondiccio con gli occhiali.
Quella ragazza non sapeva proprio farsi gli affari suoi."Beh vediamo" Robin prese una salsiccia dal suo piatto "Questo ti ricorda qualcosa?" dicendolo spezzò il pezzo di carne in due.
"Forse però dovevo usarne una più piccola... non credi?"La sala si riempì di risate e battiti di mani. Robin continuava a deridere il ragazzo che si era fatto improvvisamente serio.
Durante il resto del pranzo Joseph continuò a lanciare sguardi sprezzanti alla ragazza che però sembrava non importarsene.
Nel tragitto verso l'aula Simone non la smetteva di parlare di quanto fossero belli i ragazzi degli ultimi anni.
"C'é un tipo che ti sta guardando Michèle" disse dando una gomitata all'amica.
Era vero, un ragazzo alto e moro non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. La bionda dopo quelle parole cercò di cambiare argomento immediatamente "Siete brave in inglese?" chiese."Tu non mi ascolti ma quel ragazzo é bellissimo, sembra Alain Delon, che ne pensi Robin?"
"Gli piacerebbe. Alain Delon é tutto un altro livello" commentò la mora.
"Alain Delon, certo voglio proprio vederl.." Michèle non fece in tempo a finire la frase che venne travolta da una bacinella stracolma d'acqua.
Il suo vestito bianco da bagnato iniziò piano piano ad aderire alla pelle e alla biancheria intima.Michèle non era l'unica ad essere fradicia, pure Robin che era subito dietro di lei si era bagnata.
Per sua fortuna però quella metà del vestito nero non aveva lasciato intravedere niente.Michèle si era completamente irrigidita, i suoi occhi erano fissi suoi due colpevoli: Descamps e Dupin.
Robin non reagì allo stesso modo, la rabbia la pervase. In quel momento voleva solo prendere suo fratello e farlo sparire dalla faccia della terra.
"Figli di puttana" sputò acida.
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speechless // Joseph Descamps
Fiksi PenggemarRobin Vertier dopo tre anni in collegio torna a Saint-Jean-d'Angély dove per la prima volta il liceo Voltaire aprirà le porte alle ragazze. Quella piccola città sembrava così diversa da come l'aveva lasciata. Forse era semplicemente lei che era cam...