quattordici

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Christian si schiarì la gola, attirando l'attenzione dei due ragazzi.

«Volevo un po' parlare...» ammise, alla ricerca del modo giusto per aprirsi. «Avete mai sentito quel mix di emozioni in cui sei felice e spaventato allo stesso tempo?»

La risposta era palese per entrambi. 

Joseph e Giorgia si guardarono nuovamente, questa volta con una consapevolezza più profonda di quanto le parole di Christian potessero evocare. La domanda del loro amico toccò una corda emotiva che risuonò in entrambi, portando a galla sentimenti e riflessioni sopite.

«Certo.» annuì il ragazzo, invitandolo così ad aprirsi un po' di più.

«Quando penso a Gaia è la stessa cosa.» disse, accennando un debole sorriso. «So che è successo solo oggi, ma è assurdo... veramente. Ho solo paura di sbagliare, di rovinare tutto.»

Giorgia sorrise con tenerezza alle perplessità e alle paure del suo amico. Per quanto fosse il più grande del gruppo, sembrava un adolescente alle prime armi, che non si era mai innamorato e che non sapeva dove mettere le mani. 

Trovò questo aspetto di lui molto dolce, le piaceva la delicatezza con cui stava affrontando questa nuova relazione con Gaia.

«Non so ragà, mi sono venute un po' di paranoie, non voglio fare il coglione. Non è la prima storia che ho, ma c'ho veramente paura.»

«Vabbè ma è normale.» affermò l'altro cantante, prendendo un'altra heets dal suo pacchetto. «È sempre così all'inizio... quello che te posso dì io, per esperienza personale, è di continuare a comportarti come sempre e come sei veramente.»

Joseph aveva sempre sostenuto con sicurezza quanto fosse importante la limpidezza e la sincerità, specialmente in una coppia. Per quanto le persone fossero incoerenti e contraddittorie, almeno in una relazione era importante il dialogo e la transparenza. Quelle convinzioni di Joseph risuonarono nell'aria mentre condivideva le sue riflessioni sulla comunicazione in una relazione.

«È nell'apertura sincera che si crea un legame forte e duraturo. Parlate dei vostri sentimenti, pure quando so' confusi o spaventati, è fondamentale pe' capisse.»

«E 'sta cosa ha funzionato per te?»

Il ragazzo sospirò, per quanto ci avesse sempre messo tutto il cuore nel far funzionare le cose, non erano mai andate a buon fine. Anzi, le rotture che aveva vissuto erano sempre state decisamente dolorose e difficili da affrontare.

«Fratè, come inizi ed imposti una storia non ha niente a che vedere sul come la finisci.» borbottò, forse in parte infastidito per quella domanda così scomoda. 

Il cantante italovenezuelano si voltò quindi verso la ballerina, che non aveva ancora proferito parola, troppo presa ad ascoltare e riflettere sulle parole di Joseph. Le chiese cose ne pensasse, pur tenendo a mente di essere una delle amiche più strette della ragazza in questione.

«Joseph ha ragione, devi essere solo te stesso.» affermò lei, portando di nuovo le gambe al petto. «A Gaia piace quel Christian che ha già conosciuto, quindi comportati come sempre, no?»

«È che quando inizi una storia hai sempre paura di fare passi falsi...» mormorò, il tono della sua voce rivelava una miscela di eccitazione e incertezza. «Vorrei solo essere perfetto ed abbastanza, per far andare tutto bene.»

Il ragazzo fissò il vuoto, le sue parole aleggiavano nell'aria, cariche di un'atmosfera carica di emozioni. Il fumo volava lontano dalle labbra di Christian, mentre Joseph e Giorgia ascoltavano attentamente, consapevoli che i loro prossimi interventi sarebbero stati importanti per conoscere meglio loro stessi. 

Joseph guardò la ragazza, e in quell'istante silenzioso, condivisero uno sguardo carico di significato. Era come se quelle parole avessero aperto un varco, una porta verso un territorio sconosciuto di emozioni e connessioni ancora da esplorare.

«Tutti vogliamo che sia tutto perfetto, soprattutto all'inizio.» sussurrò Giorgia, ripercorrendo mentalmente i primi mesi trascorsi con il suo ex fidanzato. «Ma fingere di essere ciò che non si è, è controproduttivo. Mostrati subito per quel che sei, pregi e difetti... anche perché non si possono tenere le maschere a lungo. Prima o poi la vera parte di noi stessi esce a galla.»

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