Chapter 4

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Il caldo era arrivato inesorabile. Luglio non era mai stato tanto afoso e se arrivavano le piogge erano intense e quasi disastrose.
Remus si fermò sotto casa di Sirius, l'aria condizionata era sparata per rinfrescare gli interni della sua Focus. Teddy che era sul seggiolino nei sedili posteriori, giocava con la sua spada laser. L'accese premendo un pulsante - faceva rumore e lampeggiava di blu - e colpì il poggiatesta del sedile davanti.
«Teddy, fa' piano. Il sedile deve rimanere intero.»
Il bambino si mise a ridere e disse lampante che la sua spada mica tagliava come nei film.Sirius uscì di casa in quel momento. Chiuse a chiave la porta e scese giù dalle scale e salì in auto.
«Buongiorno a tutti! Che bella spada!» Sirius mostrò il cinque e Teddy colpì con forza la sua mano.
«L'ho comprata io!»
«Con i soldi di papà» specificò Remus mettendosi in carreggiata e guidando verso casa dei Potter.
«Ne vorrei una anche io, chissà perché non ho mai pensato di comprarla.» Sirius si girò sorridente verso Remus, che guardava la strada. «Ciao.»
«Ciao» rispose, mentre allungava la mano per afferrare quella di Sirius. «Vuoi mettere il navigatore, o mi indichi tu le strade?»
«Oh, giusto.»
Sirius avviò il navigatore del telefono, non essendo molto bravo a ricordarsi le strade, anche se diceva di avere un buon senso dell'orientamento quando viaggiava da solo in moto. Remus in tutta onestà non gli credeva.
Il viaggio non fu lungo, ebbero anche modo di raccontarsi gli avvenimenti della settimana appena trascorsa. Remus aveva avuto un bel daffare, perché mancavano persone nell'azienda per vacanze e sembrava che dovesse fare sempre tutto lui. Fortunatamente, mancava poco meno di una settimana e sarebbe andato in ferie.
«Io avevo un evento ieri, no? Non sono potuto andare perché è stato annullato. Dopo il temporale che c'è stato ha allagato la sala ed è stata praticamente inagibile. Che seccatura, avevo bisogno di un po' di svago.»
«Hai altre date?»
«Sì, ancora una e poi sarò in vacanza per tutto agosto.» Incrociò le braccia dietro la testa e Teddy ne approfittò per colpirlo sul gomito che sporgeva. Si mise a ridere quando Sirius afferrò l'estremità della spada laser, cercando di tirargliela via.«Starai in vacanza un mese?» chiese Remus, prima di svoltare in una strada a destra.
«No,» rispose mentre restituiva la strada Teddy, «intendevo con gli eventi. Starò a casa da lavoro l'ultima di agosto e la prima di settembre.»
«Hai deciso dove andare in vacanza? Io andrò con Teddy dai miei genitori a Edimburgo l'ultima di agosto.»
«Che bello! Io ho sempre desiderato andare a Edimburgo.»
«Lo so, quindi pensavo...»
«Eccoci! È quella casa lì!» Sirius indicò una villa in stile rustico, molto grande per essere abitata solo da tre persone. Ma Remus ricordava bene che la famiglia di James era benestante.Parcheggiò lungo il marciapiede e scese dall'auto ammirando la casa e fece scendere Teddy, che agguantò la mano libera di Sirius. Nell'altra, teneva un sacchetto con dei dolci che avevano comprato per l'occasione.Passarono dal cancello principale e dalla porta d'ingresso sbucò un bambino con i capelli neri tutti sparati in aria e gli occhi verdi che spiccavano dietro agli occhiali tondi.
Incredibile quanto assomigli a entrambi, pensò Remus.
«Sirius!» urlò Harry correndo verso il suo padrino. Lo abbracciò come se non si vedessero da settimane e si fece prendere in braccio.Teddy si nascose dietro il padre, ingrugnito. Remus sperò che non si ingelosisse e che andasse d'accordo con Harry.
«Ciao, Bambi! Allora, hai trovato il cervo che è fuggito dallo zoo?»
«No, mamma non ha voluto portarmi in giro a cercarlo.»
«Ma che guastafeste!» disse risentito, Remus percepì che lo fosse davvero.
«Ti ho sentito, eh.»
Dalla soglia dell'ingresso provenì la voce familiare di Lily Evans, anzi, adesso era una Potter. Teneva le mani sui fianchi, i capelli rossi erano raccolti in una treccia portata di lato. Gli occhi, le lentiggini e quei capelli erano sempre gli stessi, l'unica differenza, notò Remus, è che da quando l'aveva vista l'ultima volta a scuola, i lineamenti del corpo erano maturati.
«Remus! Mamma mia, fatti abbracciare!»Andò incontro a lui e lo abbracciò stretto.Remus era così felice di vederla dopo tutti quegli anni passati. Le presentò Teddy, che era rimasto ben nascosto dietro la sua gamba. Lily si accovacciò e si presentò cordialmente. Fece venire anche Harry per presentarlo e dirgli che avevano un regalino per lui.
Remus ne fu imbarazzato, perché non aveva pensato a prendere qualcosa per Harry.
«Non credevo che avessi un figlio» disse Lily, appena i due bimbi corsero dentro casa. Harry aveva tenuto il regalo in camera sua.
«Nemmeno io credevo che tu ce l'avessi, e che fosse James il tuo marito fortunato.»
«A proposito,» si intromise Sirius, mentre entravano dentro casa. «Dov'è adesso?»
«È di là, in cucina.»
James se ne stava ai fornelli con indosso un grembiule rosa. Stava preparando un'insalata fredda con patate bollite, cipolla, verdure grigliate e salmone. Remus fu colpito subito dal tatuaggio che aveva sull'avambraccio. Era lo stesso di Sirius, l'orologio con le due date di nascita. Ora capì chi fosse nato il ventiquattro marzo.«Remus! Non sei cambiato affatto!»«Tu hai i soliti capelli da pazzo, invece» proruppe Sirius dandogli il cinque e un abbraccio forte.«Possiamo aiutare in qualcosa?» chiese Remus, vedendo quasi tutto il cibo pronto. Lily gli propose di aiutarla a preparare la tavola fuori in giardino. Si sarebbero messi sotto il gazebo riparati dal sole.
Così, mentre i bimbi giocavano su in camera di Harry, e James e Sirius finivano di preparare il pranzo, Remus e Lily apparecchiavano la tavola. Portarono piatti, bicchieri, posate, tovaglioli, bibite e birra fresca. Chiacchierarono molto tra loro, come se la loro amicizia non fosse mai dissipata. Remus era felice che avesse trovato il lavoro dei suoi sogni, che nonostante la gravidanza inaspettata di Harry, era comunque riuscita a concludere l'università, anche grazie a James. Si era dimostrato fin da subito un compagno e un padre responsabile. Avevano avuto qualche difficoltà, era ovvio, ma grazie all'aiuto delle loro famiglie se l'erano cavata bene e ora vivevano in quella favolosa casa. L'intraprendenza di entrambi era stata accolta con ammirazione da Remus.
Quando ebbero finito di apparecchiare e mettere il cibo a tavola, Sirius chiamò i bambini per dire loro che era pronto.
«Papi, guarda.» Teddy gli mostrò il regalo: era un pupazzetto in miniatura di Darth Vader.
«Come facevate a sapere...» Non concluse la frase, perché guardò Sirius e dal suo sorriso capì che c'entrava anche lui con quel piccolo regalo.
«Hai detto grazie a Harry e ai suoi genitori?»
Teddy annuì e li ringraziò tutti nuovamente.
«Mi dispiace non aver pensato a portare qualcosa per Harry...»
«Be', se vuoi siete invitati alla sua festa di compleanno che sarà il trentuno» propose James, servendo le varie pietanze nei loro piatti.
«Oh, volentieri.»
Il pranzo fu piacevole. I bimbi avevano mangiato un bel piatto di quella buona insalata e si erano messi subito a giocare in giardino.
«Quanti anni deve fare Harry?»
«Sette» rispose Lily bevendo un sorso di birra.
Remus ne fu colpito, voleva dire che era rimasta incinta quando aveva diciannove anni.
«Invece Teddy?» chiese lei.
«Ne ha fatti quattro ad aprile.»
«Eri giovane anche tu quando l'hai avuto» affermò James.
«Non quanto voi.»
«Oh be', avere un figlio a ventidue anni è molto precoce» disse Sirius guardando con la coda dell'occhio i bambini, poi si rivolse a James. «Il bello è che mi dicevi che sarei stato io a diventare padre presto, e invece l'allocco sei stato tu, Prongs!»
James si mise a ridere insieme a Sirius e anche Remus aveva sorriso, ma Lily rispose pungente: «Un Sirius 2.0 sarebbe stato troppo da sopportare.»
«Suvvia, Lily» disse Sirius, apparentemente non attaccato da quelle parole. «Harry mi adora e non sono mica così insopportabile, vero Remu?»
«Ha ragione, e anche Teddy lo adora.»
«Solo perché è il padrino» sorrise Lily, ma sembrava molto tirato. Remus si chiese che cosa avesse Lily contro Sirius da rispondergli in malo modo. Ci rimase un po' male. Non era mai stata così austera nei confronti di qualcuno che non fosse James negli anni di liceo, visto che lo considerava un pallone gonfiato.
«La madre di Teddy è a conoscenza del vostro rapporto?»
Remus si era preso la briga di lavare i piatti insieme a Lily, mentre James e Sirius avevano sparecchiato e ora giocavano con i bambini.
«Lei sa dell'esistenza di Sirius, ma non ha mai fatto domande sulla mia vita sentimentale. È Teddy che fa da tramite.
«Lei esce con qualcuno?»
«A quanto ne so, usciva con un tipo l'anno scorso, me l'ha detto Teddy perché erano andati più volte a fare gite insieme. Adesso boh, penso stia di nuovo per conto suo.»
Lily si guardò dietro le spalle, osservando dalla porta-finestra i bambini, Sirius e suo marito che giocavano con la palla. Anche Remus diede loro un'occhiata e sorrise vedendo Teddy con ancora la spada laser in mano e nel taschino dietro i pantaloni il suo nuovo pupazzetto.
«E Sirius com'è? Sai, sono rimasta sorpresa che uno serio come te potesse uscire con uno come lui.»
Remus aggrottò la fronte e la guardò. «Pensavo che mi domandassi da quanto fossi gay.»
«Al liceo era abbastanza intuibile» disse lei senza mezzi termini.
«Sul serio?»
«Strano che non te ne sei reso conto prima, insomma... eri il mio migliore amico e non ti sei mai innamorato di me!»
«Ma che modestia!» scoppiò a ridere e la schizzò con un po' d'acqua facendola ridere.
«Comunque non capisco cosa intendi. Sirius è gentile ed è stato il primo ragazzo che non mi ha piantato in asso perché sono papà.»
«Mh.»
«Intuisco un ma.»
«No, nessun ma. Solo che è un tipo difficile, a volte.»
«Cosa intendi?»
Lily chiuse l'acqua del rubinetto e si asciugò le mani con uno strofinaccio. Lo passò a Remus e poi incrociò le braccia al petto.
«Ho incontrato James che studiava nella mia stessa università. È da lì che mi sono innamorata di lui perché, senza Sirius attorno, sembrava un altro ragazzo. Come se a scuola fosse sempre stato influenzato negativamente da lui. E i miei sospetti non erano così infondati.»
Remus la ascoltò, non sapendo se volesse o meno sentirle dire certe cose quando Sirius era a poca distanza da loro, in giardino.
«Quando ci siamo messi insieme e Sirius l'ha saputo è andato di matto. Stava già passando un periodo difficile con la sua famiglia e se ne andò di casa subito dopo che io mi ero messa insieme a James. E sai dove è andato a trovare rifugio?»
«A casa di James» sussurrò, mentre Lily annuiva. Gliel'aveva accennata quella storia dolorosa, che metteva in mezzo il rapporto complicato che aveva ora con suo fratello Regulus.
«Non mi diede fastidio a primo impatto, i genitori di James sono le persone più buone che esistano, lo dimostra il fatto che quando rimasi incinta, loro furono subito disponibili ad aiutarci. Ma Sirius, attaccato com'era a James, lo considerò quasi un tradimento. Litigarono per una notte intera fuori casa. Non so bene i dettagli, ma James ne fu prosciugato. Sirius era convinto che lo avrebbe abbandonato, perché il loro rapporto era decisamente cambiato da quando stava con me. Direi che è normale per una persona cambiare se ci si fidanza.»
Remus ebbe come l'impressione che Sirius provasse qualcosa di più profondo per James, allora. Lily sembrava sul punto di dirlo, ma non lo fece. Sospirò e si strinse nelle spalle. «Quando io ero al sesto o al settimo mese si cercarono di nuovo. Sirius stava lavorando, e aveva trovato un monolocale e confessò a James di essere omosessuale.»
Remus annuì e alzò un sopracciglio. «Okay, ma sarà cambiato dopo quella rappacificazione.»
Scrollò le spalle. «James lo invita qui ogni settimana oppure escono a bere qualcosa. James è comunque un po' più distaccato rispetto a prima e Sirius è tornato il solito vecchio Sirius, che va con ragazzi diversi ogni mese, facendo sembrare il tutto una tragicommedia.»
Remus aggrottò la fronte, ma Lily agitò le mani. «Ovviamente da quando sta con te è la prima volta che fa durare tanto una relazione.»
«Tecnicamente ci stiamo solo frequentando» ribatté Remus.
«Una frequentazione duratura» specificò Lily. In quel momento sentirono dei passi e Sirius fece capolino in cucina a prendere la borraccia di Teddy. La afferrò e guardò soltanto Remus.«Il tuo ometto ha sete.»
Remus annuì, osservandolo andare via e provò un moto di tristezza verso di lui. Lily lo accusava ingiustamente, ma lei sembrava non voler guardare oltre il suo naso. Era palese che Sirius si sentisse ferito, ma non da James, ma piuttosto dall'influenza che Lily aveva avuto su James. Chissà quante cattiverie aveva detto, ma James era buono e voleva riavvicinarsi al suo migliore amico, perché ci teneva lui e non avrebbe mai voluto lasciarlo da solo. Remus suppose che fosse così, altrimenti non gli avrebbe mai chiesto di fare da padrino a suo figlio.
«Ci vediamo al compleanno di Harry, allora?» James li aveva accompagnati alla porta. Si era fatto pomeriggio tardi, e Remus decise di andare, che doveva fare un po' di spesa. Sirius ovviamente sarebbe andato con lui.
«Certo, mi farò suggerire da Sirius che regalo fare a Harry.»
«Come vuoi, a noi basta comunque la vostra presenza. Harry si è divertito molto oggi.»
Una volta saliti in macchina, Teddy si era appisolato con il pupazzetto di Darth Vader stretto tra le mani. Remus gli diede due o tre occhiate dallo specchietto retrovisore, contento che si fosse divertito.
Cercò la mano di Sirius e quando la trovò la strinse, finché lui non ricambiò. Ma tenne lo sguardo altrove, che osservava il paesaggio che scorreva veloce mentre era soprappensiero.
«Tutto bene?»
«Sì» rispose come se volesse liquidare il discorso. Remus non gli fece ulteriori domande, così guidò fino al primo supermercato che trovarono per strada. Teddy protestò perché voleva dormire, e non voleva nemmeno stare seduto sul carrello, così Remus fu costretto a tenerlo in braccio tutto il tempo. Sirius era più tranquillo mentre lo aiutava con la spesa. Spingeva il carrello e mise lui tutta la spesa sul nastro in cassa e dentro i sacchetti. La cassiera li fissava con un sorriso pieno di dolcezza e augurò loro una buona serata.
Portarono la spesa in macchina e Remus legò Teddy sul seggiolino. Aveva le braccia intorpidite. «Scusami, di solito non fa così.»
«È stato carino, sembravamo una vera famiglia.»
Sirius schiuse le labbra e strofinò la mano sul braccio, si scusò per aver detto una cosa del genere e chiuse il portabagagli.
«L'ho pensato anche io» gli confessò Remus.
Sirius alzò il volto sorpreso. «Mio dio, non saremo troppo smielati?»
«Ma che c'importa.» Si avvicinò e lo baciò sulla fronte, prima di prendere il carrello e posarlo insieme a tutti gli altri. Trovò Sirius ancora in piedi vicino alla sua macchina e gli stava per chiedere perché non fosse salito, ma il suo sguardo lo catturò come una calamita.
«Penso che mi piaci tanto, Remus.»
Quella dichiarazione così spontanea lo fece tremare, il cuore batté a un ritmo sfrenato mentre si avvicinava a lui. Lo abbracciò così forte che temette di spezzarlo in due, ma Sirius non si lamentò, perché ricambiò quell'abbraccio con la stessa intensità.
«Anche a me piaci tanto» gli sussurrò all'orecchio.
«Lily cosa ti ha detto...?»
C'era tensione nella sua voce. Remus non avrebbe voluto aprire il discorso per nessun motivo, ma Sirius aveva sentito qualcosa di importante e persino doloroso. Non gli piaceva sentirsi giudicato, soprattutto quando non aveva mai fatto male a nessuno.
«Vuoi davvero saperlo?»
«No, in realtà.»
«Allora lasciala perdere. Non mi ha detto nulla di nuovo su di te.»
«Solo che vado con gente diversa ogni settimana» sputò lui acido.«Be', a meno che non ti spii...»
«Infatti non è vero. Sentirmi con diversi ragazzi è diverso da uscirci insieme. Solo con te e un altro tipo anni fa ho avuto qualcosa di serio. Ora... ora ci sei solo tu.»
«Non ti devi giustificare, lo sai? Ognuno fa quel che vuole nella propria vita e io accetto qualsiasi decisione tu faccia.»
«Mi credi se ti dico che voglio stare insieme a te?»
«Certo» sorrise Remus, accarezzandogli il dorso della mano. Se la portò alle labbra e la baciò.
«Ma intendo... proprio insieme insieme.»
A quel punto Remus lo guardò serio. Annuì solamente e senza trasparire alcuna titubanza disse: «Penso lo stesso, ma è ancora presto, lo capisci?»
Sirius abbassò lo sguardo. Sembrò ferito a primo impatto ma poi lo guardò negli occhi. «Certo.»
Remus gli prese il viso e lo baciò dolcemente. Sirius sembrò rilassarsi e chiuse gli occhi finché una voce non li fece trasalire.
«Papà! Ho fame!» gridò Teddy dalla macchina.Remus e Sirius si misero a ridere e salirono velocemente alla macchina, scusandosi con Teddy. Tornarono a casa, e mentre Sirius smistava la spesa, Remus si mise ai fornelli, preparando una cena piuttosto abbondante. Avevano comprato anche del gelato da mangiare.
Una volta finito, si misero seduti sul divano, Teddy in mezzo a loro con una ciotola piena di gelato al cioccolato, per guardare Aladdin tutti insieme. Arrivati alla fine del film, Teddy si era ormai addormentato e Remus lo portò di sopra nella sua cameretta. Chiuse la porta e scese, tornando da Sirius che si era messo a cercare un buon film da vedere. Sarebbe rimasto a dormire con lui quella sera.
Era la prima volta e Remus si sentiva al settimo cielo.Si sedette vicino a lui e lo invitò ad accoccolarsi sotto il suo braccio. Decisero di avviare un film della Marvel, giusto perché non avevano idea di cosa guardare. Non erano arrivati nemmeno a mezz'ora del film che cominciarono a scambiarsi baci fugaci e poi a stuzzicarsi a vicenda. Spensero la televisione e si rifugiarono in camera da letto. Si spogliarono e fecero l'amore.
Remus era ossessionato dal corpo di Sirius, dai tatuaggi sul suo braccio e dai suoi capelli lunghi che poteva stringere e tirare all'indietro. Era così bello che in certi momenti non si sentiva alla sua altezza, eppure sapeva scioglierlo con frasi sdolcinate e complimenti che in un normale momento non lo avrebbero scalfito.
Persi a contemplare la luna attraverso la finestra aperta, rimasero nudi sotto le lenzuola e una sigaretta a testa accesa. Entrava l'aria fresca della notte, e i loro corpi surriscaldati stavano tornando a una temperatura adeguata.
Sirius stirò le braccia verso l'alto e ne mise uno dietro la testa. Aspirò e il fumo uscì verso l'alto evaporando in pochi secondi.
Remus lo guardava steso a pancia in giù mentre gli accarezzava distrattamente il fianco. Lo lasciò fare, perché le carezze erano rilassanti. Tatuato in verticale c'era la sua data di nascita, scritto con i numeri romani. Remus tracciava quelle linee sottili, come ipnotizzato. Adorava procurargli dei leggeri brividi mentre se ne stava lì quieto.
«Sei Scorpione, vero?» chiese, riflettendo su quel tre novembre.
Sirius fece un altro tiro e annuì. Spense la cicca nel posacenere e lo poggiò sul comodino. «Tu Pesci.»
«Già.»
«Siamo entrambi segni d'acqua.»
«Vero. Significa qualcosa?»
«Non lo so, non capisco niente di astrologia.»
Sirius prese il suo telefono e cercò su internet le loro affinità. Non si stupì del fatto che venisse descritto come un egocentrico. Provò a leggere il primo articolo che gli era uscito e Remus alla fine si mise a ridere.
«Secondo me sono un mucchio di sciocchezze, ma sul fatto che mi sproni sessualmente è vero.»
«Sono pur sempre uno Scorpione, bello mio.» Gli fece l'occhiolino e mise via il telefono. Rotolò verso Remus e lo bloccò sotto di lui.
«Vuoi il secondo round?»
«Perché no? Ma prima...» Remus gli accarezzò il viso e passò il pollice sulle labbra di Sirius. «Verresti con me a Edimburgo?»
La domanda gli premeva da quella mattina.
L'altro lo fissò spaesato. «Dai tuoi?»
«Era un'idea, dato che non ci sei mai stato, ho pensato che potessimo andare insieme.»
«Ma oggi non avevi detto che era presto per ufficializzare?»
«Infatti non ti sto chiedendo mica di sposarmi» disse Remus ridendo.Sirius sorrise, più rilassato e felice. «Allora in questo caso, accetto volentieri.»
Inclinò la testa, mentre Remus non resistette a catturare di nuovo le sue labbra in un bacio lungo e appassionato.

The Perfect Girl | WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora