Capitolo 3: Il primo giorno

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Amy

《Dai ragazzi, mancano solamente 2 ore di macchina per arrivare alla nostra casa, e questa sarà molto più grande e spaziosa di quella in Italia》 disse mio padre felicemente.
《Non vedo l'ora》 dissi tra me e me in maniera sarcastica.
Il piccolo Thomas mi chiese 《Sorellona posso dormire sulle tue gambe?》
Ed io senza esitare glielo concessi.
Vabbè, nel frattempo mi ripasso la lingua inglese, sono molto brava a parlarlo.
《Un ora e trenta minuti》 disse mio padre letteralmente urlando.
《Dai papà, questa euforia c'è l'hai solamente tu》 gli dissi.
《Amy volevi stare in una casa minuscola, senza nemmeno una camera tutta propria, in cui non avevamo soldi neanche per mangiare, oppure qui a New York, in cui ho trovato un lavoro e ho vinto alla lotteria, adesso qui ci possiamo godere veramente la vita》mi disse arrabiato.
Io non gli risposi, perché già il pensiero di andare ad una scuola NewYorkese mi da panico.
《Scendete voi due, siamo arrivati》 ci disse mio padre a me e Thomas.
Ok lo ammetto, sono un pochino emozionata.
Appena siamo scesi abbiamo visto questo appartamento illuminato dalle luci.
Sinceramente, è meraviglioso.
《Amy la tua stanza è quella rosa al piano di sopra》 mi disse mio padre.
《Va bene, vediamo se è bella quanto la mia vecchia cameretta》dissi tra me e me per non turbarlo.
Ok, mi sa che questa camera deve essere personalizzata un pò, non mi piace con un lettino da una piazza e mezzo bianco, non mi piace la scrivania minuscola, vabbe, poco importa, andrò ad un negozietto qui vicino e comprerò delle maschere, ebbene si, faccio teatro ed adoro travestirmi da altre persone.

One mask for two Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora