Rimirare

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È passato un po' di tempo
ma ricordo ancora tutto
della prima poesia che ho scritto:
era per te, scrissi di te.

La chiamai "ricordo"come quello che di te
mi lasci indelebile ogni volta
ma dopo tanto rimirare,
un anno dopo continuai con "fortuna" e "fascino"
come quello tuo che attira come nulla prima.

Se dico che l'anno
l'ho iniziato pensandoti,
è perché realmente al tuo pensiero la mia mente ha ricorso,
per prima cosa, aprendo gli occhi.
A volte è più forte di me,
e non so se per questo dovrei scusarmi,
ma tu sei qualcosa di così speciale
che oggi ancora dopo anni
io del tutto non so spiegare,
il motivo non so decifrare,
di questa mia inestimabile ammirazione.

Tu sei così,
che un aggettivo che basti non posso trovare
se nel parlarti la prima reazione
è il non avere respiro, mancanza di fiato
e la voce rotta da quest'attrazione.

Ci vedevamo tutti i giorni,
ora da qualche mese non ci vediamo,
dirti che mi manca vederti è così scontato,
ma così tanto vero,
che al massimo mi sento di ripeterlo;
...ma lo ammetto: ieri notte, in un pensiero ti ho rivisto.
Per questo ti dedico, adesso come prima,
delle semplici parole da un ragazzo umile
che ora scrive con la tua immagine fissa:
umile ma felice, ogni volta che il tuo volto mi ha sorriso...e felice
ad ogni tuo messaggio, segnale, saluto.

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