𝑺𝒈𝒖𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂

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Malakia :
Florence si aggirava avanti e indietro nel giardino. Questo mese l'avevo vista raramente, sia a causa dei miei allenamenti che dei suoi impegni <<Sai un'altra cosa? Tre giorni a fare shopping per delle gemelle mai viste>> disse arrabbiata. Io ero appoggiato su un tronco, mangiando una mela, con la mente altrove, pensando a possibili incontri intimi con lei <<E poi ieri Raissa mi ha riempito la testa con quanto sia positivo avere delle sorelle>> continuò. Sospirai e mi avvicinai a lei, bloccandola e baciandola, ma si allontanò e mi respinse <<NO, NIENTE BACI!>> esclamò. <<Non sei d'aiuto >> concluse tornando a lamentarsi.  Sbuffai leggermente, sentendomi un po' esausto di fronte alla situazione. Decisi di sedermi, cercando di affrontare la situazione con calma. <<E allora sarò il tuo psicologo>> dissi con un tono di accettazione, anche se dentro di me sentivo un senso di rassegnazione. Florence cambiò espressione, passando da una sorta di frustrazione a un nuovo monologo <<Ma hai idea di quanto sia complicata tutta questa storia? Non bastavo solo io? E non è solo questo il punto, è che mi è stato detto da Raissa che dovrò prendere in carico tutto io. ORA MI TOCCA ANCHE FARE LA BABYSITTER? Non è giusto, ed è lei la madre >> continuò, quasi senza prendere fiato. La guardai intensamente, cercando di capire come rispondere. <<Flo, capisco che sia difficile da accettare, ma tu sei l'unica donna in questa famiglia, e sai che "L'Ordine" è una sorta di setta maschilista. Però, c'è un lato positivo,>> dissi, cercando di trovare un barlume di ottimismo nella situazione. Ma le mie parole scatenarono una reazione inaspettata: un sonoro schiaffo <<Lato positivo? IN UNA SETTA MASCHILISTA? Meno male che siamo ricchi, altrimenti sarei io a dover cucinare. Per fortuna c'è Dolores che si occupa di tutto >> pensai, soppesando la situazione. Guardala in modo diverso, <<sei la sorella maggiore. Così come obbedisci ai tuoi fratelli, loro faranno lo stesso per te. Potrai impartire ordini, punirle e molto altro>> cercai di convincerla, anche se dentro di me sapevo che non sarebbe stato facile farle accettare questa prospettiva. Florence si bloccò per un attimo, riflettendo sulle mie parole <<No, non riesco a vederla in quel modo. Resterei comunque una sorta di sguattera>> rispose con un filo di tristezza nella voce <<Una sguattera con delle serve>> risposi scherzosamente, cercando di alleggerire l'atmosfera<<Basta lamentarsi, ora baciami>> dissi, attralandola verso di me con dolcezza. La tirai dietro un cespuglio, sentendo l'adrenalina salire mentre iniziavamo a lasciarci andare all'intimità. Le tolsi lentamente le mutande, dedicandomi a lei con passione e desiderio, ovviamente solo sesso orale, dato che se la scopo mi fanno fuori.

Florence pov:
Malakia possedeva delle mani divine, che danzavano su di me con una maestria senza pari, esplorando ogni curva del mio corpo con grazia e desiderio. I suoi baci erano come fiamme ardenti, che accendevano in me una passione travolgente, trasportandomi in un vortice di piacere e sensazioni inebrianti. Mi guidò dolcemente verso il prato, dove mi fece distendere come un petalo di rosa su un letto di erba fresca. Con occhi pieni di desiderio, si chinò su di me, la sua lingua delicata come una carezza di vento primaverile, accarezzando la mia intimità con una grazia innata. I suoi movimenti erano una sinfonia di passione e maestria, che crescevano in intensità e fervore, portandomi verso il culmine del piacere. E così, tra i profumi della natura e il suono del vento tra le foglie, mi abbandonai completamente al piacere estatico che solo lui sapeva regalarmi, raggiungendo l'apice dell'estasi in un momento di pura e sublime bellezza. Rimanemmo distesi sul prato, avvolti l'uno nell'abbraccio dell'altro, mentre il tempo sembrava fermarsi intorno a noi. <<Quanto vorrei andare oltre>>confessai ad alta voce, desiderando di prolungare quel momento di intimità e passione con lui. Malakia mi sorrise teneramente e si rialzò, interrompendo il nostro abbraccio <<Mettiti le mutandine>> mi ordinò con dolcezza. Mi alzai e mi rimisi al volo l'intimo, cercando di nascondere le tracce del nostro momento di intimità <<Devo lavarmi e asciugarle in qualche modo, se mi scoprono così, sotto, mi metteranno nei guai>> spiegai, cercando di razionalizzare la situazione mentre sistemavo i capelli e la mia veste <<Non puoi nemmeno provare piacere da sola?>>chiese Malakia, con un'ombra di disappunto nel tono. <<Ancora meno di così, sinceramente non credo che le altre ragazze siano così puritane>> risposi con un sospiro, sentendo la pressione delle regole e delle aspettative della società sulla mia sessualità. Poi, dopo avergli dato un ultimo bacio, aggiunsi <<Devo andare prima che inizino a insospettirsi. Ti chiamerò con il cerca persone >>e me ne andai, lasciandolo solo con i suoi pensieri.
Rientrai di fretta in casa e stavo per dirigermi verso la mia camera quando udii delle urla provenire dalla stanza dei miei fratelli. Intrigata, decisi di fare un salto per vedere cosa stesse succedendo. Trovai Elia che urlava contro Alan, il quale rispondeva con altrettanta furia. Lentamente mi avvicinai a Elliot, cercando di capire la situazione. "Che succede qua?" chiesi, osservando la scena con interesse. Elliot sospirò, scrollando leggermente le spalle. "Niente di importante, solo questioni idiote. Alan ha preso la macchina senza permesso e Enea doveva uscire con Anita, ma Anita lo ha sgridato perché non l'ha portata fuori. Quindi, alla fine, equivale a niente sesso," mi spiegò con un'espressione tra il sarcasmo e l'ironia, alzando leggermente entrambe le sopracciglia.

<< ti ho chiesto scusa, non sapevo che uscissi con Anita>> disse Alan, Elia non voleva sentire altre storie dato che urlava contro di lui << È già la quarta volta che lo fai e ti ho già difeso con nostro padre, questa volta non lascio correre>> vidi che Elia si stava togliendo la cintura, alzai un sopracciglio, era la prima volta che vedevo uno dei miei fratelli ad essere puniti o meglio che si punivano tra di loro, non volevo di certo assistere così feci per andare ma mi sento inveire contro << Resta qua Florence, almeno impari qualcosa>> mi disse, avevo il suo sguardo severo contro di me con la cintura puntata, così mi sedetti sul letto e guardia la scena.
Alan si tolse i pantaloni e i boxer, si distese sulla scrivania con Enea che mise la sua mano sul collo << tienilo fermo, la femminuccia si muove spesso>> disse ridacchiando per poi iniziare a colpire. Elia ed Enea erano dei sadici in questo caso, Elia stava usando la fibbia, si sentiva da qui il rumore, chiudevo gli occhi ad ogni colpo, Alan urlava quasi dal dolore, provava a dimenarsi ma la presa di Enea era forte e i due bastardi ridevano, come due idioti, guardai Elliot che era appoggiato al muro che si e no guardava in basso. Andarono avanti per dieci minuti, il culo era rosso visibilmente, finché finalmente i due bastardi smisero di colpire. Alan si buttò per terra e iniziò a piangere << ma tu guarda una femminuccia, si capisce perché non hai ancora una ragazza>> "che stronzo Enea" in quel momento entrò Felix, Elia ed Enea si misero sull'attenti << Che succede?>> chiese << Ha preso la macchina senza permesso>> disse Enea secco << bene, è l'ora della cena, scendete giù. Alan tu resti qua non mangi>> e senza dire nulla se ne andò.
Alan era seduto per terra che piangeva, Elliot mi spinse contro la porta ed uscimmo << non dovremmo controllare come sta?>> chiesi << meglio di no, ma puoi rubargli una mela>>i disse Elliot per poi andare a cena.

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