L'incontro

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Pov. Y/N

"Ciao my dear.."
Mi girai a vedere chi aveva parlato anche se dalla voce forse avevo già intuito e...
Oh merda

Era Alastor, il demone della radio e colui per il quale ho una cotta da quando ne ho sentito parlare quando sono arrivata qui all'inferno.

Ogni volta che a lavoro non arrivavo al culmine mi bastava pensare a lui e ci arrivavo.

E adesso trovarmelo qui di fronte che mi guarda, mi fa uno strano effetto, non so se mi sento intimorita o accaldata, forse entrambe.

Data la sua espressione mi sa che sono arrossita, cazzo, che figuraccia.

Ad un certo punto mi sentii afferrare per il braccio, era Angel che mi portava via da lì, in quella che a quanto pare era la mia stanza, era molto spaziosa, sulle tonalità del nero ma con sfumature tendenti al rosso e l'arancione.

Appena entrati ci sedemmo sul letto e stettimo in silenzio per un po', fino a quando lui ruppe il silenzio chiedendomi perché fossi arrossita davanti al demone della radio.

Gli raccontai dell'enorme cotta che avevo per lui e di come mi sono sentita in sua presenza, per fortuna la prese bene dato che ci voleva già organizzare il matrimonio.

Ma tornado alla realtà, penso sia impossibile che ad uno come lui possa mai piacere una come me.

Mentre mi crogiolavo in questi pensieri non mi accorsi che Angel era uscito, ad un certo punto sentii bussare alla porta ed andando ad aprire, mi ritrovai difronte per la seconda volta quel giorno il demone della radio, Alastor.

Prima che potessi anche solo pensare qualcosa, mi precedette e mi disse che era giunta l'ora di cena e che lui e gli altri mi attendevano in sala da pranzo, e senza attendere una mia risposta, andò via.

Mi cambiai i vestiti che avevo addosso dato che mi accorsi fossero ancora rovinati dalla brutta esperienza con Val.
Non mi ero ancora licenziata, ma questo Angel e gli altri non dovevano venirlo a sapere, perché nessuno ancora sa del mio patto con Valentino e così deve rimanere.

Mentre stavo scendendo per andare a cena rivivetti una scena che mi spaventò, ovvero mi senti spingere giù dalle scale da una forza che non riusci ad identificare.

L'unica cosa che senti sta volta fu una risata, una risata orribile, di quelle sadiche che godono della sofferenza altrui, questo mi mise addosso una angoscia che mi rimase per tutta la durata della cena.

Mentre stavo tornando in stanza, senti qualcuno afferrarmi, mi girai per vedere chi fosse.........

Ciao, scusate l'attesa, spero anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Alla prossima my dear.

Perché mi ami? (Alastor x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora