Enemies to lovers or something else...

I coglioni vanno in coppia

-Park Jimin! - esclamò elettrizzato Hoseok.

-Che hai detto? - si tirò a sedere provocandosi un giramento di testa, che lo portò nuovamente a strizzare gli occhi per qualche secondo.

-Ho sparso un po' la voce e Park Jimin ha saputo che ero disposto a sborsare una certa somma pur di trovare qualcuno disposto ad essere il mio assistente. Dato che quegli antipatici dei miei amici e della mia ragazza hanno deciso di non aiutarmi, ho dovuto fare ricorso ai mezzi pesanti- e per "mezzi pesanti" Hoseok intendeva lo sconfinato conto in banca di suo padre, che sperava di compensare la sua assenza nella vita del figlio dandogli accesso al suo portafogli.

-Pare che abbia bisogno di qualche soldo, così ha accettato! Non è fantastico? Insomma, lui è anche popolare e un figo! Farò di certo un figurone! - strillò incontenibile, mentre afferrava il suo fedele mazzo di carte dalla scrivania e cominciava a scaldare le dita con qualche trucco.

-E che ci faceva Kim qui allora?- non riuscì a non chiedere, tanta era la curiosità di scoprire perché Kim fottuto Taehyung aveva messo piede in quello che considerava l'unico posto sicuro lì dentro.

-Oh, beh voleva far desistere Jimin, ma alla fine sono riuscito a persuaderlo. Sono stato decisamente convincente! - le carte gli scivolarono di mano nell'intento di mischiarle, spargendosi rovinosamente ovunque.

Sapeva che Hoseok alcune volte non brillava di intelligenza, ma quella era proprio l'idea più di merda che potesse partorire.
Lo sapevano tutti lì al campus che quelle due cozze si consideravano al di sopra di tutto e tutti, che non si immischiavano con i comuni mortali come loro, tranne che in alcune occasioni...

-Ti pianterà in asso senza neanche provarci- si stese sul letto, perché la testa gli aveva preso nuovamente a girare e voleva solo sprofondare in un sonno profondo e senza sogni fino a che la sveglia non avesse suonato ricordandogli che aveva una vita da portare avanti.

-Hey! Non sei per niente carino! Soprattutto dopo essere stato tu il primo a darmi un due di picche- Hoseok lo punzecchiò con l'indice ossuto facendogli il solletico.

-Sono certo che Park starà decisamente meglio di me con un boa di piume intorno al collo, io al massimo avrei potuto strangolarmici-

-Antipatico-

...

Quello che pensava essere solo un brutto scherzo, si rivelò essere un incubo ad occhi aperti nel giro di poco tempo.
Da quel pomeriggio in cui il suo non più tanto migliore amico aveva ingaggiato Park per lo spettacolo di magia, aveva dovuto trovare un modo per evitare la sua camera come fosse la scena di un crimine e lui il killer più sfigato della storia.
Da due settimane tornava al dormitorio ad orari improponibili, perché quello che un tempo considerava il suo luogo sicuro, si era trasformato nella sala prove dello spettacolo di magia più strampalato di sempre.
Mancavano mesi al concorso e di certo non poteva continuare a dormire solo poche ore a notte, se voleva passare almeno un misero esame.
Hoseok gli aveva promesso che avrebbe trovato una soluzione velocemente, ma erano passate già due settimane e ogni sera, quando si stendeva nel suo letto, un profumo floreale che sapeva perfettamente a chi apparteneva, gli entrava nel naso e gli mandava in pappa il cervello.
Perché quando intendeva che Kim e Park viaggiavano sempre in coppia, voleva dire proprio sempre. Anche alle prove, tanto che Jungkook aveva iniziato a sospettare che le manie di protagonismo del suo nemico arrivassero a voler soffiare il ruolo di assistente al suo migliore amico.
Quel pomeriggio la situazione non sembrava diversa.
Aveva davvero bisogno di entrare in camera per recuperare i libri per quello stupido compito che doveva consegnare il lunedì seguente, ma nonostante avesse provato ad attivare quei due neuroni che erano sopravvissuti a intense ore di gaming notturno, non c'era stato niente da fare. Doveva arrendersi all'evidenza che la sua memoria era pari a quella di un pesce rosso che ha sbattuto troppe volte contro il vetro della boccia.