Capitolo - 11

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Dylan Gray

Guardai l'orario sulla sveglia che avevo sul comodino accanto al letto, per vedere a che ora un individuo è ingrado di rompere ad una persona... 3:54... mandai tutto a fanculo ed irritato tornai a dormire, inutilmente visto il continuo suonar del campanello.
Scesi dal letto e passando di fronte alla comera di mia sorella, sbirciai all'interno trovando mia sorella che, incredibilmente non si era ancora svegliata!
Scesi nel piano di sotto fino ad arrivare alla porta principale che aprii subito per far smettere quel rumore irritante che produceva il campanello! Una volta focalizzata la persona di fronte a me spalancai gli occhi trovandoci per mia sorpresa Jennifer, non potei fare a meno di guardare il vestito striminzito e la sua pelle nuda che tralasciava vedere

《Ma come sei vestita?》tentai di fare un sorriso tra il malizioso e il divertito

《Vogliamo parlare di te, che sei in boxer?》appena mi resi conto che aveva ragione gli presi il polso trascinandola all'interno della casa chiudendo in modo delicato la porta, per non far svegliare quel ghiro di mia sorella. Corsi velocemente in camera per mettermi la prima cosa decente che mi capitava; e ciò che mi era capitato erano dei pantaloni di tuta e una cannottiera con una felpa leggera sopra, assieme alle mie pantofole. Tornato giù mi posai un dito sulle labbra come gesto di non far rumore, e quando lei annuì, gli poggai una mano sulla schiena per dirigerla in camera, e fu solo in quel momento che mi accorsi della profondissima scollatura sulla schiena che aveva quel vestito, Jennifer era a qualche passo più avanti a me, permettendomi così, di analizzare meglio la sua schiena... anche se non si vedeva molto notai che la sua pelle era candida e aveva l'aspetto d'essere morbida e liscia, poi notai una cosa... la sua schiena era completamente, totalmente scoperta... e ciò voleva a significare che non portava il reggiseno...
Arrivammo all'interno della camera, e gli impedii di accendere la luce prima che potesse toccare il bottone, per impedirgli di vedere la mia faccia rossa, mi accomodai sul letto appoggiando un cuscino sulle gambe avendo un inconveniente.

《Che ci fai qui?》sussurai il più piano possibile, cercando però, di farmi sentire

《Sono andata via dalla festa prima che potesse finire... avevo bisogno di qualcuno, poi mi se venito in mente te e stupidamente ho cominciato a cercarti in giro per la festa, poi mi sono ricordata che non c'eri, quindi ho provato a casa tua... e col tempo che c'avevo messo si era fatto tardi... mi dispiace》 sussurrò a sua volta abbassando lo sguardo, la vidi con la pochissima luce che faceva la luna, accomodarsi di fronte a me agitata

《Ma Scarlett che era lì non poteva aiutarti in qualche modo?》adesso abbassò anche la testa

《No...》disse con voce strozzata

《Ti va di dirmi ciò che è successo?》annuì e prese un respiro profondo prima di cominciare a raccontare il tutto, mantenendo però, la testa bassa

《Mentre ero al mini bar a bere, mi viene Scarlett in cerca di spiegazioni riguardante a un avvenimento che mi era successo precedentemente ed a un demente che mi aveva preso il cellulare e gli aveva risposto -sorrisi sapendo che il demente di cui parlava ero io-, una volta spiegatogli tutto quanto, dopo qualche commento a mio parere irritante, se ne torna a ballare, mentre io esco a prendermi una boccata d'aria...》la vidi bloccarsi, e per non essere troppo invadente, gli diedi tutto il tempo di cui aveva bisogno

《Ed in parole povere... ho incontrato Mike, dove nel bel mezzo di una chiaccherata scherzosa, lui diventa improvvisamente serio e mi chiede di ritornare isieme... io all'inizio ero a dir poco perplessa e lui l'aveva capito, così a cominciato a farmi discorsi del tipo: "Sono cambiato te lo giuro, adesso di me ti puoi fidare, non farei più l'errore più grande che ho commesso in tutta la mia vita..." e cose così... io ero andata nel panico così me ne sono andata, e mentre me ne andavo mi ha detto che mi dava tempo fino all'inizio della settimana prossima per pensarci》

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