Capitolo dedicato a Robstenina97
Dylan Grey
«Dannazione Cam!! Svegliati!» sentii urlare e subito dopo venni scosso violentemente
«Nick, Nick, Nick!» dissi alzando sempre di più il tono di voce
«La fottuta gita!» smise di scuotermi guardandomi con occhi sbarrati, mi bloccai per qualche istante, guardai in giro, vidi l'orario e scattai in piedi
«Adam» sussurrai guardandomi intorno e cercandolo con lo sguardo senza alcun risultato, così feci il giro del letto trovandolo ai piedi di esso; mi abbassai prendendo un cuscino
«Adam!» urlai sbattendoglielo in faccia. D'impatto alzò busto e gambe, riabbassandole subito dopo
«Accidenti, Cam! Fammi dormire che abbiamo fatto nottata» disse sbiascicando con voce roca
«La gita Adam... La gita!!» prende a scuoterlo Nick, ricevendo uno sguardo inizialmente confuso
«La gita?... Ahh! La gita! Oh diavolo!! La gita!» vidi il suo cambiamento di espressione mano a mano che ci arrivava e non riuscii a trattenere un sorriso.
Andò nel panico e iniziò a prepararsi; Nick, già pronto, fece avanti e indietro per la stanza mettendoci fretta, io invece, controllai una seconda volta l'ora e mi misi comodo sul letto, lasciando di stucco i due
«Ma che fai?!»
«Ormai è tardi, il pullman è già partito tanto vale mettersi comodi» e detto ciò Nick fece un sospirone e si buttò a sacco di patata accanto a me
«...non può essere...» borbottò scocciato Adam. Sentii prendere il cellulare dal comodino e mandare un messaggio e dopo che gli arrivò un messaggio, quello che presuppongo sia la risposta, si decise di parlare
«Forza, in piedi! Vi voglio pronti entro due minuti. La limousine sarà qui entro cinque»
«La tua ricchezza mi fa schifo» gli comunicò Nick lanciandogli il cuscino sotto la mia testa, facendomi mugugnare
«Falla finita che te la puoi permettere pure tu»
«Sì, ma io non sono nato con i soldi che mi uscivano da ogni dove a differenza tua» brontolò mentre si metteva in posizione seduta, facendolo sogghignare
«Eh sì... -sospirò dolcemente come se pensasse a un vecchio bellissimo ricordo- muovetevi dai!» il biondino annuì e mi diede qualche pacca sul fianco
«Cam, su!» feci una smorfia e gli picchiettai la mano
«No. Mi pesa il culo...» a queste parole Adma sbuffò pesantemente, mi prese di peso con l'aiuto di Nick e mi portarono in bagno lanciandomi addosso i vestiti da mettere e chiudendo la porta subito dopo. Non avendo molta altra scelta mi rassegnai e mi preparai uscendo una volta finito
«Quanto ci hai messo!» mi passò la piccola valigia Nick, mentre il rosso mi prendeva sottobraccio dirigendomi verso l'uscita, con quell'altro dietro. Chiudo a chiave la porta di casa, mando un messaggio a Leyla e salgo sulla limo
«Ah! Adam?»
«Che?»
«Questi sono perché stai deliberatamente mandando all'aria il mio concetto di vita privata e quella lavorativa» dissi nel mentre gli mostravo delle foto scattate durante la sua settimana da sfigato cronico. Nick scoppiò a ridere
«Quando rimorchiavi sembravi alle prime armi!» disse quasi senza fiato; mi scappò una risata anche a me, ricevendo le occhiatacce di Adam.
Il viaggio in macchina iniziava a stressarmi e a farmi venire più complessi di quanti già non me avessi
«Non bastava l'abbigliamento? Mi ci dovevi mettere pure la limousine?» fece spallucce
«È stato un imprevisto»
«...come farò ora...»
«Ma perché ti complichi tanto la vita?» disse Nick mentre si stiracchiava
«Cambierò scuola!» a questa mia affermazione, sbarrarono gl'occhi
«Esagerato!»
«Non ce n'è bisogno!» continuò Adam
«Tu non capisci, io non sono considerato perché a opinione degli altri sono strano!»
«Ma lo sei, che problema c'è?» chiese appoggiando la schiena sullo schienale, mentre Adam, poco interessato iniziò a osservare il percorso attraverso i finestrini oscurati
«Il problema è che non mi considerano per questo. E non è che non mi dà fastidio, è che se dopo che mi hanno visto così iniziano a considerarmi, io non saprei gestirlo, perché sarebbero tutte falsità»
«Ripeto, che problema c'è?!» sbuffai
«Le ragazze inizieranno a considerarmi solo perché se mi abbordano vantandosene come non mai e i ragazzi per rimorchiare»
«...continuo a non vedere il problema» alzai gli occhi al cielo
«Visto che sembra così terribile ti concedo solo la gita» si intromise Adam, che rivolse lo sguardo subito su Nick senza permettergli di contraddire in un qualsiasi modo
«La voce si espanderebbe» dissi avendo potuto prendere in considerazione la possibilità
«E allora noi faremo in modo che non accada» proferì Nick come se fosse la cosa più ovvia del mondo
«Come?»
«Tranquillo, ci pensiamo noi»
«Signorino?» venimmo interrotti all'autista
«Sì?»
«Siamo giunti a destinazione» guardiamo fuori dai finestrini
«Guarda! Sono arrivati anche loro da poco» guardai dopo il biondo puntava col dito, e ci vidi il pullman, con l'autista impegnato a discutere con la mia prof
«Ok grazie Smith. Cam, aspettaci un momento qui; Nick andiamo» li guardai confuso scendere la macchina e dirigersi verso la professoressa che alla loro vista spalancò la bocca e fece per reggersi sulla spalla dell'autista, distolsi lo sguardo vedendo la specie di albergo da dove i miei compagni entravano e uscivano, e stupidamente iniziai a cercare Jenny con lo sguardo poi vidi entrare Nick insieme alla professoressa e tutti gli alunni, sentii lo sportello aprirsi
«Dai, scendi» disse facendo un cenno con la testa, e feci ciò che disse. Come misi piede fuori dal veicolo vidi una ragazza venirci incontro
«Adam!»
Era Scarlett che sorrideva felice come non mai
«Scarlett!» ricambiò lui abbassandosi per darle un leggero bacio sulla guancia seguito da un abbraccio. Quando finirono guardò me, e vece un sospiro sorpreso
«Cameron!» lo disse con voce euforica, poi divenne gradualmente seria man mano che mi vedeva meglio dalla testa ai piedi
«No aspetta, D... Dylan?» le feci un sorriso impacciato, si portò subito le mani davanti alla bocca spalancata, inizialmente pensai fosse per lo shock di questa mia "rivelazione". Ma capii che non era così quando uscirono tutti fuori entusiasti di vedermi e lei sussurrò un "Oddio... Jennifer...", facendomi istintivamente cercare l'amica nella direzione in cui teneva fisso lo sguardo abbattuto, trovandoci lei, Jennifer.
Jennifer che mi guardava... e lo faceva disgustata...
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Sorry, but I love you!
RomanceJennifer Jones, una ragazza popolare e molto stimata che volendo può avere tutto e tutti grazie al suo aspetto e al suo comportamento. Eppure... va a cercare l'amore in quello che sembra essere il suo opposto.