capitolo 1 -Sumire-

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-Buongiorno, Hydrogirl!- esclamò pimpante Burnin come al suo solito appena mi vide entrare nella hall -pronta per un'altra giornata all'insegna dei salvataggi?-
-Direi di si...- risposi mentre mi stiracchiai, cercando di condividere il suo ottimismo. Burnin era fatta così, sempre di buon umore e pronta a dare la carica a tutti. Non per niente era la seconda in comando nell'Agenzia di Endeavor nonostante avesse pochi anni più di me. Il suo buon umore era contagioso come un gas, dando la carica a tutti i presenti, ed era anche un'abilissima stratega.
-Buongiorno ragazze- ci salutò Kido passandoci accanto, uscendo per la sua pattuglia.
-Oggi sei di pattuglia nella zona venti- mi spiegò subito Burnin senza perdere tempo -in caso di bisogno usa gli auricolari-
-Sissignora- esclamai con troppa enfasi, strappando una risata divertita a Burnin e beccandomi il solito sospiro rassegnato da parte di Endeavor che aveva assistito alla scena. Ero il suo terremoto, il suo piccolo inferno personale che aveva scelto di tenere in agenzia, sia per le mie capacità che per mia mamma, convinto di averle fatto un favore, anche se sospettavo che dietro alla sua scelta ci fosse Toya e il suo senso di colpa. Sapeva che non gli avevo mai perdonato del tutto il suo modo di fare col figlio e che nel profondo lo ritenevo il vero responsabile della sua morte. Se Endeavor si fosse comportato in maniera diversa, Toya probabilmente sarebbe stato ancora vivo.
Scappai dall'agenzia prima che mi potessero dire qualcosa, non avevo voglia di sentire le solite raccomandazioni del vecchio. Avrei preferito di gran lunga che avesse fatto il premuroso con suo figlio e non con me. Sapeva quanto io e Toya eravamo legati, e a modo suo cercava di rimediare ai suoi errori con me. Conoscendo i suoi precedenti era un gran bel pensiero, anche se tardi.
Mi recai nella sezione che mi aveva assegnato Burnin e pattugliai le strade. Ogni tanto intervenivo, grazie al cielo erano tutte situazioni di poco conto e per niente gravi, ma per il resto della giornata fu tutto tranquillo.
Verso il primo pomeriggio decisi di fare una piccola pausa. Andai verso Satoshi, un gentilissimo signore anziano che gestiva una piccola bancarella di hot dog, hamburger e vari tipi di bibite.
-Hydrogirl- mi salutò gioviale appena mi vide -vuoi il solito?-
-Volentieri, grazie- risposi entusiasta. Non era la prima volta che pattugliavo quella zona ed ero diventata una cliente abituale di Satoshi. Ormai conosceva i miei gusti.
-Ecco a te- mi passò il solito bubble tea al limone e passion fruit con il suo solito sorriso incoraggiante -hai fatto tanti salvataggi?-
-Naaah- gli risposi con nonchalance mentre tracannai il bubble tea - e poi erano tutte cose da poco-
-Meno male- sussurrò Satoshi, e attaccò con i suoi gossip quando lo vidi.
In mezzo alla gente c'era lo stesso ragazzo che vedevo ormai da qualche settimana.
Ero certa che fosse lui, nessun altro saltava all'occhio in quel modo. Nonostante fosse estate, indossava una felpa a collo alto nera col cappuccio alzato, come se cercasse di nascondere il viso, abbinandola a un paio di occhiali da sole scuri. I pantaloni erano blu notti, in tinta con le sneaker nere, e davano l'impressione di essere meno felpati di quello che erano. Non capivo come faceva a non morire di caldo vestito in quel modo.
Aveva attirato la mia attenzione fin da subito proprio per quell'abbigliamento, e avevo iniziato a studiarlo ogni volta che passavo da quelle parti. Si presentava spesso a quell'ora, mimetizzandosi fra la folla per poi sparire nei vicoli. Molto probabilmente era un tipo poco raccomandabile, un villain.
Lo vidi voltarsi verso di me, fermandosi all'improvviso. Era come se mi stesse osservando, difficile dirlo con quei occhiali da sole. Feci per allontanarmi da Satoshi e andare verso quel tipo quando sentii una voce chiamare il mio nome.
-Sumiiiiiiiii!- fece un ragazzo mentre atterrò elegantemente accanto a me, spalancandosi in un meraviglioso sorriso -ma che sorpresa!-
-Hawks!- esclamai basita -sono io quella sorpresa! Che ci fai qui? Non è la tua giurisprudenza!-
-Passavo da queste parti- fece lui mentre si stiro' le braccia, richiudendo le imponenti ali rosse sulla schiena -e quando ti ho visto dall'alto ho pensato di salutarti-
-Oh... ok...- mormorai mentre mi rivoltai verso il tipo sospetto, notando che fosse sparito. Non potei fare a meno di provare delusione.
Hawks si accorse del mio malumore -che succede?-
-Niente- sboffonchiai immusonita -mi sembrava di aver visto qualcosa-
Hawks sorrise di nuovo, cercando d'incoraggiarmi -dai, passerotta! Magari non sarà niente di che-
Alzai lo sguardo al cielo -non credo che alla tua ragazza piaccia che mi chiami in quel modo...-
-Subaru non è gelosa- minimizzo' Hawks con un gesto della mano, benché dalla voce traspariva un po' di stizza. Era un bene che non fosse gelosa visto che stava con l'Hero Number Two e che godeva di tantissima popolarità, ma a Hawks quella mancanza di gelosia pesava -e poi sa che sei mia amica e che non deve preoccuparsi-
Già... io e Hawks eravamo amici da diversi anni. Ci eravamo incontrati durante il mio tirocinio da Endeavor e abbiamo legato subito. Nonostante Toya restava il mio migliore amico anche dopo la sua morte, Hawks aveva coperto quel ruolo. Eravamo diventati grandi amici in pochissimo tempo, raccontandoci ogni cosa e senza nasconderci nulla.
E poi, un paio di mesi fa, è arrivata Subaru che ha stregato Hawks. E da quando si sono messi insieme il mio tempo con Hawks si era ridotto drasticamente. Ero felice per lui, finalmente aveva trovato una ragazza che gli piacesse e che gli facesse dimenticare quella di cui era innamorato da sempre, ma Subaru non mi piaceva, aveva qualcosa che non mi convinceva. Magari il mio astio verso di lei era causato semplicemente dal fatto che un po' fossi gelosa di lei.
Stava monopolizzando il mio migliore amico, e la cosa non mi piaceva.
-E dimmi- cercai di cambiare discorso -quando ci rifacciamo le nostre serate? Iniziano a mancarmi-
Lo sguardo di Hawks brillo' -il prima possibile! Mancano un sacco anche a me!- e iniziò a pianificare la serata che avremo passato insieme, affiancandomi nella pattuglia. Mentre ci allontanammo da lì, lanciai un'ultima occhiata al punto dove si trovava quel tipo pochi minuti fa. Dovevo scoprire chi era e non mi sarei data pace finché non lo avrei scoperto.

L'indomani riuscii a convincere Burnin a ridarmi la zona venti da pattugliare. Mi guardò confusa ma si tratenne dal chiedermi il motivo di quella richiesta. E a giudicare il sorrisetto complice che mi scoccò subito dopo, sicuramente aveva frainteso. Probabilmente avrà pensato che avevo qualche spasimante che abitava o lavorava proprio in quella zona.
Come se potessi mai amare qualcun altro dopo Toya. Non c'era stato nessuno dopo di lui, e non intendevo averlo.
Andai di gran carriera nella zona venti e aspettai impazientemente l'orario in cui sapevo che sarebbe apparso. Questa volta ero decisa a seguirlo e scoprire chi era.

Blu come le tue fiamme e rosse come le sue piumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora