Capitolo 5.

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Capitolo 5.

Dovevano essere circa le 3 del mattino quando Andrew si svegliò.
Si guardò intorno. Aveva la vista offuscata, e la flebile luce che entrava dalla finestra di certo non aiutava.

Si strofinò gli occhi, poi riprese a guardarsi intorno.
Alcuni raggi andavano a finire per terra, rivelando dei capelli mori sparsi per terra.

Il biondo si avvicinò per capire cosa fosse o chi fosse.
Toccò quei capelli morbidi, poi scese ad accarezzare il viso.
Andrew sorrise.
Prese in braccio il più piccolo stando attento a non svegliarlo e lo mise sul proprio letto.

"A-Andrew...?" mormorò balbettante.
Il più grande sorrise e annuì.
Erano così vicini.
Gli occhi verde stagno del più piccolo si incontrarono con quelli nocciola di Andrew.

"Perché dormivi a terra?" chiese il biondo in un sussurro, accennando una nota di preoccupazione e... dolcezza.
"Sul letto dormivi tu..." rispose sorridendo.

Ci fu silenzio.
Silenzio fatto di sguardi. Silenzio che non era un silenzio, perché interrotto di continuo da i battiti dei loro cuori.

"Samuel... sono un coglione..." borbottò il più grande, con la testa sul petto del moro.
"Hai ragione..."

Andrew mise un broncio tenero e andò su, trovandosi faccia a faccia con Samuel.
Il più piccolo guardò quel broncio, estremamente infantile e dolce. Si morse il labbro, cosa che non sfuggì all'attenzione del biondo.

-Cazzo... tu, lì sotto, stai calmo ancora per un po'...- pensò Andrew imbarazzato. Sentì le gambe cedere.
"A-Andrew... togli qu-" fu interrotto.

Il più grande lo stava baciando. Quei baci dolci a fior di labbra, che sono la piccola goccia che fa traboccare il vaso.
Samuel affondò le mani nei suoi capelli, mentre Andrew gli leccava le labbra.
Il moro aprì e piegò le gambe, così da fare spazio al più grande. Non l'avesse mai fatto.
In quella posizione l'erezione già vogliosa del biondo si andò a scontare un po' di volte con quella di Samuel.

Piccoli gemiti uscirono dalle loro bocche.
"Andrew..." ansimò il più piccolo.
Andrew non rispose. Continuava a far scontrare i loro fianchi e le loro intimità, lasciandoli alcuni baci sul collo.
Poi tornò sulle labbra di Samuel. Le leccò voglioso, e poi fece delicatamente scivolare dentro la lingua. Intanto le mani di Andrew si erano sistemate sul petto del moro, e gli andavano ad accarezzare gli addominali e i capezzoli, facendoli diventare sempre più duri.

"Non voglio essere sottomesso..." sussurrò il più piccolo.
Con un colpo d'anca ribaltò le posizioni. Samuel era seduto sul bacino di Andrew e sentiva chiaramente sotto di sé l'erezione dell'altro.

"Ora mi diverto un po' io..." sussurrò il moro, leccandosi le labbra.
Iniziò a cavalcare, facendo gemere il biondo. Come se non bastasse iniziò a lasciare baci e succhiotti sul suo collo.

"Se non la smetti giuro che ti inculo a sangue..." minacciò Andrew.
A Samuel scappò una risata. Fece scendere la mano, fino ad arrivare a i boxer.
"Cosa aspetti?" mormorò all'orecchio.

Quello non era il momento di tenere la calma. Voleva sentirlo urlare sotto il suo tocco, voleva sentirlo godere.
Ancora una volta le posizioni si invertirono.

Andrew fece volare via i boxer del più piccolo e iniziò a prepararlo, infilando un dito dentro di lui.
A ogni gemito che sfuggiva da le sue labbra faceva crescere la voglia di entrare in lui. Il biondo si abbassò i boxer, infilando un secondo dito.

"Cazzo, Andrew..." sussurrò Samuel, mordendosi il labbro. La sua prima volta, e con un ragazzo tra l'altro.

Andrew lo ritenne pronto e entrò lentamente in lui.
"Fa male?" sussurrò, preoccupato.
Il moro chiuse gli occhi e sorrise, negando con la testa.

Arrivarono le prima spinte, lente.
La stanza si riempì dei loro gemiti.
"V-vai... più v-veloce..." mormorò Samuel.
Il più grande Gli prese i fianchi e iniziò a spingere più forte.
I gemiti diventavano sempre più intensi.

Si diedero un bacio, per reprimere quei versi così eccitanti.
E la velocità aumentava.
Ancora... e ancora...

"Cazzo... Andrew! Sto per v-" non riuscì a finire la frase per via di un gemito più potente de gli altri. Venne sul petto del biondo, che invece venne dentro di lui.
Il più grande prese con l'indice lo sperma e se lo portò alla bocca.
"Mmh... salato..." sorride.

Quella mattina era stata la migliore di tutte.

---------

Entrambi si alzarono tardi, verso le 12:30.
Andrew corse subito a farsi una doccia. Samuel non riusciva a muoversi più di tanto.
Andò in bagno e si buttò nella vasca insieme al più grande.

"Tutto bene?" chiese il biondo, accarezzandoli i capelli.
"Non riesco a camminare..." rispose.
"La prossima volta impari a aspettare...".
Il moro arrossì e sorrise.
"Ci sarà una prossima volta?" borbottò, mordendosi il labbro.
Andrew ridacchiò.
"Chissà... forse si o forse no..." rispose, rimanendo vago.

Samuel lo guardò con uno sguardo di sfida, che fece rimanere perplesso il più grande.

"Un giorno avrò la mia vendetta, non importa dove... potrebbe essere anche qui, in questa vasca..."
Il biondo gli fece un sorriso malizioso.
"Perché non in questo momento?" mormorò all'orecchio del moro, per poi baciarlo sul collo.

Samuel ridacchiò.
"Ora no, ho fame!" disse sorridendo, per poi uscire da la vasca e correre nella propria stanza per andare a vestirsi.

Andrew rimase ancora a mollo.
-Cazzo...- sussurrò fra sé e sé, quasi come sfogo. Poi si morse il labbro.

Mai, e proprio mai, un ragazzo più piccolo di lui lo faceva eccitare così tanto.
Di colpo si ritrovò a pensare al corpo di Samuel sotto di sé, che urlava incontrollato.
A quando il più piccolo lo cavalcava.

-Basta... non voglio iniziare a farmi seghe...- pensò.
La porta si aprì.
Andrew girò la testa e si ritrovò Samuel, con dei slip. Sorrise.
"Sei ancora lì? Dai, muoviti!" disse sorridendo.
Il biondo uscì un braccio dalla vasca e lo mise sulla coscia del moro, tirandolo a sé.
"C'è tempo..." mormorò, accarezzandolo.

Samuel arrossì e di colpo si trovò nella vasca, con Andrew sopra.
"Se continui a metterti questi..." sussurrò prendendoli gli slip "... non ci vorrà molto che ti stuprerò..." continuò, baciandoli il collo e iniziando a togliere quell'unico indumento che li separava.

Ormai erano entrati in un circolo vizioso, e non erano sicuri di riuscire a smettere.

*Angolo autrice parecchio disagiata*

TA TA TAN!!
ECCOLO IL CAPITOLO HARD! xD.

In quanti ho schifato? O ucciso...
Dipende da che tipo di fujoshi siete... :)

Bene, come sempre spero nei vostri commenti.

Alla prossima...
||MoMo.

The love story of a thief.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora