Capitolo 7.

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Capitolo 7.

E un mese volò via.
Samuel e Andrew erano ancora nascosti a tutta la famiglia.

Quel giorno era davvero caldo. Giorno perfetto per andare in spiaggia.
Il biondo si mise i costume e uscì di casa. Ancora il moro dormiva nel suo letto, abbracciando il cuscino.

Il più grande si sedette su la panchina che c'era alla fermata del pullman.
Aveva appena fatto il biglietto.
Passarono circa 30 minuti, e finalmente Andrew poté salire, per andare a mare.

Consegnò il biglietto e si andò a sedere a i posti di dietro. Quelli sempre isolati.
Si mise le cuffie alle orecchie e fece partire la playlist fatta apposta per la spiaggia. Piena di canzoni allegre. Fra queste anche quella canzone.
Chiuse gli occhi.
Tutto intorno parve scomparire. Solo lui e la sua musica.

Di colpo venne preso per mano.
Aprì di scatto gli occhi, e quello che vide lo fece sorridere.
Steven.
Si tolse le cuffie e le lanciò sul cellulare, alzandosi e abbracciando forte il nero.
"Da quanto tempo!" sorrise.
"Sei mesi..." sussurrò Steven.

L'euforia nel rivedere il ragazzo, però, diventò confusione.
"Come mai qui al sud?"
"Ci siamo fatti una piccola vacanza..." sorrise, Steven.

I due si misero a sedere ai posti più nascosti dell'ultima fila, per parlarsi e, ogni tanto, stringersi la mano.
Erano felici. Completi.

Steven stringeva forte la mano di Andrew quando i loro sguardi si incontrarono. C'era silenzio.
Si morse il labbro e si avvicinò lentamente al biondo, che arrossì ma non si allontanò. Anzi, sembrava ricambiare.

Le loro labbra si unirono, ancora una volta.
Un bacio voluto da entrambi. Rabbioso, per via di tutto il tempo volato via come se niente fosse. Passionale, perché quell'incontro riaccense alcuni sentimenti che non provavano da parecchio. O almeno, Steven non li provava.

Ma Andrew. Andrew riviveva le stesse emozioni quando era con Samuel. Quando si baciavano. Quando dormivano insieme e quando no, impegnati a fare l'amore.
Andrew lo stava tradendo.
"Steven... no..." mormorò allontanandosi da lui.
L'altro sembrava confuso. Cosa aveva sbagliato? Non lo amava?
"Perché?"
"Sono fidanzato..." rispose. Poco dopo sorrise, pensando a là reazione di Samuel se fosse stato presente.
Sarebbe diventato rosso e avrebbe iniziato a torturare il proprio labbro inferiore.

Steven, invece, sentiva le lacrime premere forti a gli occhi.
Al diavolo il mare. Sarebbe sceso alla prossima fermata.

Il tempo che passò da una fermata all'altra parve per la prima volta infinito. C'era solo freddezza fra loro. Silenzio e tanta, troppa, freddezza.
Due cuori caldi, che di colpo, avevano perso la loro fiamma.

Andrew guardò Steven per tutto il tragitto.
"Non pensavo che dopo sei mes-" fu interrotto.
"Non importa, ok?" rispose decisamente il nero, alzandosi e andandosene.
-Merda...- "Steven!" urlò prendendo tutte le sue cose e andandosene.

Se n'era andato.
-Bravo, Andrew... complimenti...- pensò, ironicamente.
Corse a casa.
Fanculo al sole, alla spiaggia. Fanculo a tutto.

Aprì la porta.
Si ritrovò subito davanti Samuel, in boxer.
"Buon giorno..." sorrise il più piccolo.
Eccolo lì, il senso di colpa.
Come aveva potuto?

Riuscì, però, a non far vedere che stava male.
Si avvicinò al moro e gli diede un bacio a fior di labbra, semplice.
Samuel chiese di più, e a quella richiesta Andrew si allontanò, lasciando il più piccolo parecchio confuso.

"C'è qualcosa che non va?" borbottò, preoccupato.
"Va tutto bene..." rispose il biondo sorridendo "è solo che... sei così sexy..." continuò, sussurrando. Gli mise le mani sul fondoschiena e iniziò a palparlo.
Gli diede un bacio, molto meno casto dello scorso.

No, non doveva succedere.
La rabbia e il senso di colpa non si dovevano trasformare in sesso.
Non voleva farlo soffrire.
No, non doveva.

"Andrew..." sussurrò il moro, ansimando.
Era così eccitante.
Passò subito a baciargli il collo, succhiando forte e facendo gemere Samuel.
"Ho bisogno di te..."
"Sono qui..." rispose i più piccolo.

No. Non doveva.

Lo prese in braccio e lo fece sedere su tavolo della cucina.
Iniziava già a prepararlo da sopra i boxer.
Nel frattempo si tolse i vestiti.
"Non risparmiare niente di me..." borbottò il moro, facendosi sembrare sottomesso.
Andrew non rispose e gli tolse i boxer, entrando subito in lui.

Ecco. Era successo.
Solo sesso. Per la prima volta era solo sesso.

Dopo circa 15 minuti vennero entrambi. Nel farlo, il più grande scoppiò a piangere.
Samuel si mise a sedere sul tavolo e lo guardò.
"Andrew? Cosa succede?"
In quel momento arrivarono alla mente del più piccolo mille dubbi. Aveva forse sbagliato qualcosa? Non era stato abbastanza questa volta?

Si guardarono e il biondo fece un sorrisino.
"Tu sei perfetto... quello che non va sono io... sono un coglione..." mormorò.

Era una persona orribile.
Lo aveva usato per sfogarsi.

"Perdonami" disse ancora, dando a Samuel un bacio e andando in camera.

*Angolo autrice parecchio disagiata*

Sento già le urla e gli insulti.
Lo so che fa schifo... ma non potevo darvi buco un'altra volta...
L'ho fatto già ieri.
Comunque se il capitolo è corto e fa schifo è perché sono in ansia per il concerto... scusate.

Comunque (pt.2), commentate e ditemi che ne pensate.
Secondo voi cosa succederà? (OuO).

Alla prossima...
||MoMo.

The love story of a thief.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora