Capitolo 8.
Non si parlarono per il resto del giorno.
I giorni a seguire furono identici. Silenzio, silenzio e ancora, solo, silenzio.
Andrew aveva paura.
Sapeva che non riusciva nascondere la verità. Lui odiava nascondere la verità. Per questo rimaneva tutto il giorno da solo.
Ogni volta che Samuel voleva avvicinarsi, il biondo si allontanava.Il più piccolo era confuso. Cosa c'era che non andava? Era lui? Il loro rapporto? Troppo affrettato? Troppo passionale?
Forse... troppo strano?
No. Non era strano.
Ma allora, cosa non andava?
Proprio non capiva.
Di colpo si ritrovò a pensare a la prima volta che l'avevano fatto.Andrew lo ritenne pronto e entrò lentamente in lui.
"Fa male?" sussurrò, preoccupato.
Il moro chiuse gli occhi e sorrise, negando con la testa.Samuel si morse il labbro.
Poi gli ritornò in mente l'ultima volta, ovvero quella mattina.
A volte non rispondeva.
Non giocava.
Voleva arrivare subito al dunque.
E poi quel pianto alla fine."Tesoro... a che pensi?" chiese Jane.
Il moro tornò con i piedi per terra.
"No.. niente, mamma..." rispose sorridendo.
"Come mai non stai con Andrew? Vedo che siete molto amici...
Avete litigato?".
"No... è che... sta facendo una cosa importante e... non voglio disturbare" mentì.
La donna non rispose.Si sentì una porta aprirsi dal corridoio.
Samuel si voltò."Andrew?" mormorò.
No. Non poteva assolutamente essere Andrew.
Troppo stanco. Troppo freddo.
Andrew, invece, era sempre sveglio e felice.Il più grande aveva solo una maglietta nera, semplice, e i boxer blu. Aveva le occhiaie, che sono state lentamente formate da le lacrime.
Andò davanti a i due."Buongiorno..." mormorò.
Di buono non c'era un cazzo, in quel giorno.
Il più piccolo non resistette e lo abbracciò. Andrew rimase immobile. Troppo debole per spingerlo via. Troppo in colpa per ricambiare."Cosa ti prende?" gli sussurrò all'orecchio.
Silenzio.
A quel punto il moro si allontanò.
"E ma che cazzo! Basta! Cos'è ora tutto sto silenzio? La lingua ce l'hai! Rispondi... cosa cazzo ti prende?" urlò.
Il biondo rimase a bocca aperta. Beh, aveva tutti i motivi per arrabbiarsi.
"Samue!" lo sgridò la madre.
"No, mamma! Deve sapere che mi sta facendo del male! Che mi sta facendo venire mille dubbi per la testa.
Quindi, ora, cazzo... ora rispondi! Sono io? Ho qualcosa che non va?".
Il più grande negò.
"È il nostro rapporto?"
Negò ancora.
"E allora cosa cazzo è, Andrew?" urlò di nuovo, Samuel.
"Sono io..."
"No... non sei tu.
Tu... Tu sei perfetto..." mormorò, con le lacrime a gli occhi.
"Andrew... dimmi la verità...
Non mi importa se farà male..." continuò, chiudendo gli occhi, permettendo così alle lacrime di scendere.
"Quattro giorni fa... ho incontrato il mio compagno di stanza dell'orfanotrofio sul pullman per andare a mare... io e lui, a quel tempo, avevamo una... strana intesa, ecco... lui mi piaceva.
Sul pullman abbiamo parlato e di colpo... lui mi ha baciato..." borbottò il più grande.
"Tutto qui?"
"Si..."
"E tu?"
"Io l'ho allontanato... dicendo che sono fidanzato..." rispose, alzandosi e prendendo la mano di Samuel. "Perché, si... Samuel, tu sei mio. Sei il mio fidanzato." continuò.Il moro gli saltò al collo, abbracciandolo e sorridendo. Le lacrime andavano a cadere sul collo di Andrew, che lo stringeva forte.
Jane assisteva alla scena in silenzio, sorridendo.
"Sei un coglione, Andrew Smith!" disse ridacchiando il più piccolo, ridacchiando e poi dandogli un bacio.-----------
Passarono quattro giorni.
"Happy Birthday to me!!!"
Era il compleanno del biondo.
In casa c'era davvero aria di festa."Cosa mi regalerai?" chiese in un sussurrò a Samuel, mordicchiandogli il lobo.
"Sorpresa...".
Andrew lo guardò.
"Pronto per stanotte?" sussurrò ancora, andando ad accarezzarli i fianchi.
Il moro chiuse gli occhi.
"Vuoi festeggiare con me?" chiese.
Il biondo ridacchiò e gli iniziò a baciare il collo.
"Si... voglio festeggiare da la mattina alla sera con te..." mormorò.
Il più piccolo ridacchiò e aprì gli occhi, togliendosi di dosso Andrew e alzandosi.
"Ma non ora... devo andare a prendere il tuo regalo..."
"Ah, bene... ora ti seguo!" rispose il più grande, ridacchiando.
"E io ti denuncio di stalking!" rispose Samuel, facendoli la linguaccia e uscendo dalla stanza.Per loro fortuna la sera arrivò velocemente.
"Bene, piccolo... è ora di farmi vedere il mio regalo!" borbottò Andrew.
Il moro corse in bagno e si cambiò, tornando circa sei minuti dopo nella stanza.
"Oh cazzo..." sbottò il biondo a quella vista.
Il più piccolo aveva un completino nero, formato da giarrettiera nera, slip neri e un bustino, che copriva poco e niente.
In mano delle manette."Ecco il tuo regalo..." mormorò con voce sensuale, avvicinandosi lentamente al letto dove si trovava steso il più grande.
Si mise a gattoni su di lui e lo guardò.
"Sono io..."
Andrew sorrise e gli diede un bacio, allungando le mani e accarezzandoli le cosce magre.
Poi andò ad accarezzare il suo fondoschiena.
"Hai un culo da urlo... te l'ha mai detto qualcuno?" sussurrò.
Samuel sorrise e gli leccò le labbra e il collo.
"Ed è tutto tuo..." rispose.Di colpo qualcuno decise di interrompere quel momento, facendo vibrare il cellulare del biondo.
"Non rispondere..." sussurrava il più piccolo.
Il più grande decise di lasciarlo stare e prese il cellulare.-Pronto?-
-Ehi, Andrew... auguri...-
-Steven...-
-Si...- si sentì una risatina.
-Senti scusa per...- fu interrotto.
-No... tranquillo... sono io che ti ho baciato pensando solo a me... senza preoccuparmi di te.. scusami tu...-
-Sei già perdonato, tranquillo...-
-Oggi parto... torno al nord...-
-Addio...-
-Addio, Andrew...-
E la chiamata finì così.Samuel guardò Andrew, che nell'incontrare lo sguardo dell'altro ridacchiò.
"Vieni qui..." disse, lasciando il cellulare e riprendendo quello che stavano facendo prima di essere interrotti.Andrew e Steven speravano in una specie di "lieto fine". Ma cosa c'è di lieto in una fine?
*Angolo autrice parecchio disagiata*
Bene... sono ancora qui!! xD
Non so per quanto riuscirò a tirare avanti la storia ancora.
Comunque penso che inizierò ad aggiornare più raramente. Vediamo... un capitolo ogni due giorni penso vada bene.Come sempre, commentate e ditemi come sta venendo.
Alla prossima...
||MoMo.P.S: DOPO ANNI FINALMENTE SONO RIUSCITA A FARE UN CAPITOLO LEGGERMENTE PIÙ LUNGO!!!! Voglio Obama con le medaglie. ORA!