"Gli incontri più importanti sono già combinati."
ᡣ𐭩Soleil
Questa è una delle mie frasi preferite, una di quelle reali.
I miei mi vogliono cercare un marito per me, uno sconosciuto con la quale dovrei passare il resto della mia vita: un uomo con cui avere dei figli e dare loro dei nipoti.
Non siamo più negli anni trenta, ma per i miei è come se lo siamo ancora; per loro la tradizione rimane tale, visto che anche il loro è un matrimonio combinato. A loro non importa se io ne sia felice o meno, o perlomeno a mio padre non gli è mai importato nulla di me, io sono uno sbaglio; uno dei tanti suoi sbagli.
Non pensano hai miei sogni nel cassetto, al mio desiderio di frequentare una scuola, di istruirmi.
Avrei tanto voluto studiare, continuare l'università e prendere la laurea in letteratura: mi è sempre piaciuto scrivere libri. Ma mio padre è sempre stato contro la mia passione, mi ha sempre umiliata e picchiata, poiché non voleva che scrivessi. Ricordo che da piccola mi sequestró tutti i miei libri e li gettò nel fuoco, dinanzi hai miei occhi lacrimanti.
La mamma cercò di fermarlo ma si beccò anch'essa una sberla per colpa mia, tutta colpa mia.
Da quel giorno ho smesso con tutte le mie fantasie, mi impegnai semplicemente ad aiutare mamma in casa: a cucinare per il nostro insopportabile papà, a lavare e stirare i suoi vomitevoli vestiti e infine pulire casa perché la mamma era già fin troppo stanca di un marito così. A volte mi chiedo perché questa vita ripugnante e senza dignità sia toccata proprio a me. Un matrimonio forzato è quello che vogliono da me, ma che io non posso dargli. Mi hanno dato un mese per scegliere un ragazzo con cui sposarmi e procreare, altrimenti saranno loro a scegliere per me; e chissà potrebbero anche scegliere un vecchio come coniuge della loro unica figlia, mi sembra che tutto questo per loro sia un fottuto gioco malato.
Per fortuna anch'io ho un ancora su cui aggrapparmi in questa merda di vita: Melody, la mia migliore amica.
Lei e l'unica a farmi sorridere e a farmi andare avanti, oltre mia mamma, in questo mondo senza scrupoli.
«Com'è possibile che ti vogliono fare sposare con uno sconosciuto? Che razza di genitori lo farebbero?» chiede infuriata.
«Sì, mio padre mi ha imposto questa condizione. O trovo un ragazzo da sposare entro un mese, o sarà lui a scegliere per me».
«Tutto questo è assurdo» dice schifata dalla situazione; «Devi aiutarmi, per favore. Non voglio sposare un vecchio, e sai che mio padre ne sarebbe capace», dico quasi in lacrime.
«No, Soleil. Cazzo, hai solo venticinque anni. I tuoi devono cambiare mentalità, non rimanere nel medioevo» sbotta tutto d'un fiato.
«Cosa vuoi che faccia? Non posso dare un dispiacere a mia madre, è già malata Melody, lo sai...».
«Quindi? Cosa vuoi fare? Vuoi sacrificare la tua vita, per salvare quella di tua madre o di tuo padre?» esplode.
«Mio padre non si merita nulla, lo odio Mel, lo odio» strillo, correndo tra le sue braccia.
«Non piangere altrimenti lo sai che scoppio anche io, ti giuro che troveremo una soluzione» mi consola.UNA SETTIMANA DOPO...
«Amore, hai già trovato il ragazzo fortunato?» chiede mia madre. Io mi ammutolisco all'istante, senza dare alcun segno di vita. Mia madre si avventa su di me abbracciandomi, «figlia mia, lo so che ti stiamo chiedendo tanto, ma lo sai tuo padre com'è, insisterá affinchè tu ti sposa».
«A mio padre non importa ciò che penso e voglio. Lui vuoi solo liberarsi di me, per lui io spendo troppo».
Erano state chiare le sue ultime parole quel giorno: "se non ti troverai un marito entro un mese, sarò io a cercarlo per te. Non posso continuare a mantenerti, mi costi troppo e io non ho soldi da spendere per una gatta morta", a quelle parole il mio cuore aveva smesso già di battere.
La mia famiglia è povera, ma io non ho mai chiesto nulla a loro. Nessun gioco da bambina, nessun bel vestito da adolescente, nemmeno quel aggeggio che tutti usano per fotografarsi. Per loro ho rinunciato al mio sogno più grande: studiare. Ho provato anche a cercare un lavoro, ma senza scuola non riesci a trovare molto; eppure io avevo trovato un piccolo bar in fondo alla strada, in cui il propietario mi avrebbe assunta come cameriera, la paga non era tra le migliori, ma sarebbe comunque servita. Mio padre quando lo venne a sapere si arrabbiò e mi fece finire all'ospedale con il braccio rotto. Da quel giorno me ne stavo sempre in silenzio, acconsentivo tutto ciò che mi veniva detto, qualsiasi sua richiesta, anche farmi violentare quando la mamma andava a fare la spesa. A cena, nonostante abbia tanta fame, lascio sempre qualcosa nel piatto per mia madre: lei è malata ha più bisogno lei di nutrirsi. Ecco perché io mi mantengo sempre così magra, però almeno ho un tetto sotto la testa, è un po' rotto e a volte entra l'acqua, ma è pur sempre un tetto.⏰ 7:00
Sono le sette in punto, durante la notte non ho chiuso occhio; ripenso a cosa fare con mio padre.
Mi alzo e inizio a fare la colazione a quello sciacallo di mio padre, sta sempre fuori casa e quando rientra è sempre ubriaco. Il suo lavoro è misero come lui, lavora solo tre volte a settimana a pulire le gabbie dei canili. In dispensa non c'è molto solo due uova e un po' di pancetta, quindi decido di fare le uova strapazzate.
«Buongiorno figlia mia, hai mangiato? Sei sempre così magra» annuncia una voce entrando dalla porta della cucina.
«Non preoccuparti mamma, non ho molta fame, tieni questo e per te» dico mentre gli porgo un piatto con un uovo, «questo lo porto a papà».
Il mio stomaco brontola, ieri sera ho mangiato solo una fetta di pane e un po' di formaggio.
«Buongiorno signora, c'è Soleil?»
Ecco Melody!
Dobbiamo mettere in atto il nostro piano contro il mio "non vero" matrimonio.
«Mel, vieni sono in camera» urlo, «iniziamo?» chiede mentre chiude delicatamente la porta della mia stanza.
«Allora, iniziamo col scrivere tutte le opzioni che ci vengono in mente, per poi prendere in considerazione quella più geniale» dico.
«Potresti dirgli che sei lesbica»
La guardo scioccata, non funzionerà mai; «per favore Mel, lo sai anche tu che non funzionerà. E poi a lui non importerebbe, e mi farebbe comunque sposare».
«Allora potresti scappare di casa» replica, «sì, e per andare dove? Sono povera ricordi?» dico scorbutica.
«Potremmo prendere un ragazzo qualunque e dirgli di sposarlo per finta» continua. La mia testa sta andando in tilt, e queste idee sciocche di Mel, non mi stanno di certo aiutando.
«Mel, calmati. Ricordi? Solo idee geniali, dobbiamo pensare con la testa » dico cauta.
«Ci sono! Guardiamo su internet?» chiede eccitata; «Cercare cosa? Come impedire un matrimonio forzato? Non ci sarà scritto mai niente li» dico distrutta. Le poche idee che avevamo erano impossibile da mettere in atto, dovevamo pensare alla grande e soprattutto dovevo essere un passo avanti rispetto a mio padre.
«Io cerco comunque, potrebbe uscire fuori qualcosa di utile» reclama, uscendo dalla tasca del suo giubbotto in pelle, un telefono.
Anche io avrei tanto voluto uno di quei cosi per potermi sentire tutti i giorni con altre persone, anche se, non ho nessuno. Per fortuna Mel viene sempre a trovarmi, quindi non avere il telefono non mi pesa molto.
«Sol, guarda qui! Un annuncio che fa al caso tuo» urla. I miei occhi si illuminano e corro subito da lei.
«Uomo adulto cerca un patto matrimoniale» legge attentamente, «un matrimonio finto Sol, è perfetto. Inoltre pagherà anche bene colei che sposerá» dice entusiasta.
«Continua a leggere» dico curiosa.
«Il matrimonio durerà un anno, dopo di ché la donna sarà libera» continua.
«Perché solo un anno? E soprattutto perché un uomo cerca un matrimonio finto?» chiedo incuriosita; «beh, è quello che stai facendo tu, no? Comunque qui c'è scritto che vuole un figlio maschio per portare avanti l'eredità della sua famiglia».
«C'e una foto di lui?» chiedo, «purtroppo no».
«No, Mel. Chiudi tutto, non posso. Se è un vecchio? Non posso fidarmi» dico estenuata.
«Aspetta un attimo, qui c'è la sua età. Ventinove anni, e conviene sbrigarsi, molte donne lo hanno già contattato».
Mi ammutolisco all'istante, lo faccio sempre quando sono tesa. In questo momento la mia testa è incapace di decidere cosa fare.
«Sol che vuoi fare?» chiede con premura.
Faccio un lunghissimo sospiro e rispondo: «contattalo e fissiamo un appuntamento per incontrarci».Spazio scrittrice ✨
Questo è il primo capitolo della mia storia, non so voi ma a me dispiace tantissimo per Soleil. Chi vorrebbe un padre così? Eppure, purtroppo, esistono. Voglio sapere la vostra opinione sul primo capitolo, nei prossimi a venire vi verrà la pelle d'oca.
Se vi piace lasciate una stellina✨
Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨
Ci vediamo venerdì per il secondo capitolo ✨
STAI LEGGENDO
Soleil
ChickLitSoleil Mulder, una ragazza venticinquenne che nasconde un segreto troppo grande sul padre. Un padre violento che la incita a trovare un marito entro un mese, altrimenti sarà lui a scegliere per lei. Soleil dovrà trovare una soluzione, e grazie alla...