7. La verità di Sol

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ᥫ᭡Simon

«Organizziamo l'incontro con tuo padre, voglio sposarti il prima possibile» dico frettolosamente, «voglio fare questo corpo mio. Ma prima ho una domanda da farti, sei vergine?»
La vedo arrossire, «non lo sono»
La guardo confuso, «non hai mai baciato nessuno ma hai già fatto sesso?» chiedo sorpreso.
«Come fai a sapere che nessun'altro mi ha baciata?»
Sorrido, «dalla tua espressione dopo i miei baci, quindi o non hai mai baciato nessuno o nessuno ti ha mai baciato come faccio io»
«Logico» mormora, «non ho mai baciato nessuno e ho fatto sesso non voluto»
«Sei stata costretta?» chiedo iniziando ad arrabbiarmi, uomini senza scrupoli, appena saprò chi è stato gli farò ingoiare le sue palle soffocandolo.
Annuisce semplicemente provando vergogna, «non devi vergognarti. Dovrebbe essere quel pezzo di merda a vergognarsi»
«Mi sento comunque sporca ogni volta che lo fa»
Continua a farlo? Che cazzo significa?
«Vuoi dire che continua a violentarti?» chiedo, vedendola annuire dico: «Chi è?»
«Mio padre».
La sua confessione mi lascia scioccato ed io sono un uomo che non si stupisce mai, «da quando va avanti questa storia?» chiedo prendendole la mano rassicurandola, «da otto anni, ha iniziato a farlo a diciassette anni»
Per otto anni la mia piccola ha dovuto sopportare l'inferno di suo padre? La rabbia prende il sopravvento, vorrei spaccare la faccia a quel porco pervertito per poi ucciderlo.
«Non hai mai chiesto aiuto a nessuno?»
Scuote la testa, «nessuno lo sa, eccetto Melody, la mia migliore amica. Non so nemmeno perché ti ho raccontato il mio più grande segreto»
«Sono contento che tu lo abbia fatto» dico sorridente, «perché non ti sei mai opposta?»
«Mi ricatta di uccidere mia madre e me con una pistola»
Annuisco, «penserò io a tutto, tranquilla»
Scatta in piedi, «no, per favore. Non devi svelare a nessuno ciò che ti ho confidato»
La avvolgo tra le mie braccia, i nostri corpi si intrecciano così bene che sembrano fatti l'uno per l'altro.
Non ho mai provato questo senso di protezione verso una ragazza, eccetto lei.
Questa ragazza sveglia in me emozioni che non riesco nemmeno a comprenderne il significato, «voglio svelarti anch'io un segreto, così saremo alla pari»
«Ti fidi così tanto da confidarmelo?»
«Tu ti fidi di me?»
La vedo sorpresa delle mia risposta, «si, altrimenti non lo avrei mai fatto. Mi fai sentire al sicuro nonostante ciò che mi hai fatto» confessa mordendosi le labbra, facendomi impazzire.
«Se fai questo gesto mi fai alzare il cazzo» sogghigno malizioso, «posso però farlo io» dico fiondandomi sulle sue labbra prendendole delicatamente a morsi facendola gemere.
«Cazzo Soleil Mulder, mi fai letteralmente impazzire» mormoro tra le sue labbra senza staccarci, la afferro dai suoi glutei per farla sedere a cavalcioni su di me, i suoi movimenti lenti e timidi sul mio cazzo mi fanno andare fuori di testa.
«Dovremmo fermarci» ansima quando la mia bocca e su tutto il suo collo, mordendolo e baciandolo sensualmente.
Lascio dei segni rossi marchiandola, tutti dovranno sapere che lei è mia.
I suoi movimenti si fanno più penetranti e sensuali quando le mie mani viaggiano sul suo corpo, e la mia bocca va dal suo collo alla sua bocca,  disperata di assaggiare in continuazione il suo sapore, «hai un sapore così buono» bofonchio, «ma voglio assaggiare altro, con il tuo permesso»
Annuisce, «qualsiasi cosa sia, falla» geme sulle mie labbra.
In un secondo la sdraio sul tavolo, buttando tutto per terra sentendo anche pezzi di vetro rompersi.
Mi fiondo sulle sue mutandine già bagnate e in un attimo la mia bocca e sulla sua figa, il sapore dolce e mentoso si fa sentire subito sulla mia lingua.
«Oh cazzo, e davvero così bello fare sesso?» chiede ansimando, «non hai ancora visto nulla piccola, non hai idea di cosa ho intenzione di farti» dico malizioso.
Succhio e lecco il clitoride sentendola gemere sotto ogni mio tocco, inserisco due dita di colpo e velocizzo con i movimenti dentro di lei, mentre la mia lingua lecca irrefrenabilmente la sua figa assaporando ogni centimetro della sua intimità.
«Voglio che vieni per me piccola» mormoro, continuando a fare i ditalini mentre mi sposto con la bocca sui suoi capezzoli già eretti, «mi fai impazzire troppo»
La sento urlare e l'attimo dopo sento  la mia mano bagnarsi dei suoi umori, avvicino le dita impegnate del suo liquido, alla sua bocca che lecca sensualmente.
Gemo di piacere immaginando la sua bocca attorno alla punta del mio cazzo già duro e dolente, «muoio dalla voglia di vederti farmi un pompino» confesso, leccandomi le stesse dita che aveva leccato lei poco fa.
«I-io non l'ho mai fatto» dice abbassando lo guardo, «vuoi provare?» chiedo malizioso, «lo voglio».
La aiuto a scendere dal tavolo, si inginocchia davanti a me e mi abbassa jeans e boxer di sua spontanea volontà, lasciandomi stupito del suo gesto inaspettato.
«E' troppo grande» mormora spaventata, «non entrerà mai dentro di me»
«Stai già pensando a quando entrerá dentro di te?» dico ridendo, abbassa lo sguardo sul mio cazzo, «e solo che quello di mio padre e la metà, e non ho mai visto nessun'altro cazzo»
«E non ne vedrai più, il mio sarà l'ultimo che vedrai» dico sicuro di me, lei ormai è di mia proprietà, non lascerò che nessun uomo si avvicini, «mi farà male?»
Rido di gusto, «entrerá in qualsiasi posto tu voglia senza provocarti dolore, solo tanto piacere» dico facendole una coda, annuisce sorridendo «proveró io e tu mi dirai se va bene»
Annuisco quando l'attimo dopo se lo entra in bocca, ne entra solo la metà, mentre l'altra metà lo afferra con la mano destra facendo su e giù.
«Bra-vissima» balbetto dal piacere, «succhia forte» dico.
Così fa', inizia a velocizzare i suoi movimenti, muove la mano e la bocca in sincronia mentre con l'altra mano massaggia le mie palle facendomi salire alle stelle, la sua bocca si riempie di me «posso ingoiare?» chiede poco capibile con il mio sperma ancora nella sua bocca, annuisco sorridendo, ingoia il mio liquido guardandomi dritto negli occhi «me ne vergogno, non sono mai venuto così velocemente» dico sgranando gli occhi. Sono durato solo quattro minuti, quando di solito impiego circa dieci/ quindici minuti per venire.
Per una ragazza che non ha esperienza nel fare i pompini direi che lei batte tutte quelle con cui sono stato a letto, e la voglia di scoparla forte aumenta ancora di più.
«Cosa significa? Ho fatto qualcosa di sbagliato?» dice dispiaciuta, la rassicuro in un abbraccio «non è colpa tua. Avevo troppa voglia di averti, ecco perché sono venuto prima del dovuto» dico rivolgendo un sorriso facendola arrossire.
«Ti accompagno a casa? Così andiamo a conoscere la merda di tuo padre?»
Annuisce timidamente sistemandosi i vestiti, «andiamo» dico avvolgendo un braccio attorno al suo collo per poi uscire fuori.

Spazio scrittrice

A vostra richiesta aggiorno con un'altro capitolo, cosa ne pensate?🙊

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Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨

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