13. Incubo

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ᥫ᭡Simon

Stiamo sorvolando sul mio jet privato mano nella mano, l'ho dovuta costringere a salire, aveva paura, così ho promesso che sarebbe andato tutto bene. Nonostante la paura si è fidata di me e alla fine ha ceduto, adesso si gode magnificamente il volo, guardando con ammirazione fuori dal finestrino «e così bello volare» mormora rivolgendomi un sorriso.

«Lo so piccola, volevo farti...» vengo interrotto da un rumore che non promette nulla di buono. Mi slaccio la cintura e corro subito dal pilota, «capo sto perdendo il controllo» mormora Stefan, il mio pilota di fiducia, «quando l'ho visionato era apposto, qualcuno lo ha manomesso dopo» mormora quando l'attimo dopo vediamo crollare l'aereo a tutta velocità verso la terra ferma.
Cerco di andare contro la forza di gravità per correre dalla donna che sta urlando il mio nome a squarciagola.

L'ho delusa!

Avevo fatto una promessa, che sarebbe andato tutto bene, ma ho infranto la mia stessa promessa.

Corro a sedermi accanto a lei, «va tutto bene, non devi preoccuparti. Ci sono io con te» dico tenendogli la mano, cercando in qualche modo si rassicurarla.

Va nel panico, non riesce a respirare.

L'attimo dopo il botto e il buio totale. Ci siamo schiantati contro una roccia dalle dimensioni inimmaginabili.

Minuti dopo lo schianto mi alzo indolenzito alla ricerca di Soleil, l'ansia mi assale quando in lontananza vedo una mano spiaccicata sotto l'aereo, mi affretto ad andare e, per fortuna o sfortuna, noto che è una mano maschile.

Il mio pilota è morto, sotto i miei occhi.

Urlo il nome di Soleil, più e più volte, senza ricevere nessuna risposta, corro da una parte all'altra alla sua ricerca quando finalmente la vedo distesa dall'altro lato della roccia in cui ci siamo abbattuti.

Mi avvicino lentamente, con la speranza che respiri ancora, esternamente non ha ferite, menomale.

Alzo il capo per metterlo sulle mie ginocchia, e le mie mani si impregnano del suo sangue. Inizio a tremare alzando di più il suo capo, per vedere da dove proviene la ferita.

I miei occhi si riempiono di lacrime quando vedo che una pietra appuntita le ha fracassato il cranio, cerco il suo battito ma invano, non respira.

L'ho persa, ho perso la mia donna.
Non ora che l'avevo trovata, non ora, per favore.

Chiamo il suo nome tra le lacrime ma non ricevo risposta, il suo petto rimane impassibile, non vuole riprendere a battere.

Sento un dolore al mio cuore e lo stringo forte con la sua mano, sto morendo di dolore. L'ho persa, per sempre!

Mi sveglio sudato nel cuore della notte, risvegliandomi dall'incubo appena fatto, accanto alla donna dai capelli lunghi e castani.
Sognare la morte della donna che mi sta cambiando la vita, mi ha fatto capire quando lei sia importante per me: non ho paura della morte, ma ho paura che la morte si prenda le persone a cui tengo.

E in questo caso la morte stava prendendo Soleil, perdeva la vita in un incidente in aereo per colpa mia.

Si dice che quando si fanno questi sogni sulla morte, si dà lunga vita alla persona che vediamo morire, in ogni caso la paura che Soleil muoia è troppa.
Le accarezzo lentamente i capelli, guardandola mentre dorme. È così bella, Cristo!
Hai miei occhi è la donna più bella che abbia mai incontrato, già dal nostro primo incontro me ne ero innamorato, ma non lo ammettevo a me stesso.
Purtroppo la paura che lei mi lasci e troppa, non volevo una relazione amorosa per non ricevere un'altra delusione d'amore.
Dopo Clarissa avevo totalmente perso il desiderio di amare qualcuna, ma come si fa a non amare una donna del genere? Tanto coraggiosa quanto fragile, tanto testarda quando dolce.
Ciò che ha passato, ciò che ha subìto in silenzio... è stato orrendo.
Avrei voluto poterla conoscere prima per salvarla dal suo padre maligno.
Suo padre... ho dato hai miei uomini l'ordine di trovarlo, ma è come sparito dalla faccia della terra.
La paura che un giorno possa nuovamente avvicinarsi a Soleil e farle del male mi fotte il cervello, nonostante ho detto hai miei uomini di non mollare nemmeno per un secondo sia lei che sua madre.
Sono in una botte di ferro, devono esserlo! Se gli accadesse qualcosa a un di loro non me lo perdonerei mai, «non dormi?» chiede una voce melodiosa, distraendomi dai miei pensieri.
Rivolgo il mio sguardo verso il suo, «brutto sogno» mormoro rivolgendole un sorriso rassicurante.
«Hai sognato che si graffiava la tua amata e costosa auto?» dice ironicamente, mettendosi in posizione seduta accanto a me.
Rido di gusto «una cosa del genere» rispondo, mettendo il mio braccio attorno al suo collo.
Appoggia il suo viso sul mio petto, che si alza ad ogni mio battito per lei.
E in questo caso il mio battito è accelerato di molto, abbastanza da fargli capire che quando si avvicina a me il mio cuore riprende a battere all'impazzata.
«Doveva essere proprio brutto per averti causato la tachicardia» scherza.
In quel momento, la mia testa riaffiora il corpo senza vita di Soleil tra le mie mani, scuoto la testa come per riprendermi «quella è a causa tua» mormoro, «se mi stai così vicina potrebbe venirmi anche un infarto».
La vedo arrossire leggermente, si allontana timidamente, facendomi mancare l'aria di colpo. Voglio averla sempre vicino, ormai è diventata la mia droga, il mio ossigeno per continuare a vivere.
La afferro dal braccio e la avvicino nuovamente sul mio petto «così và meglio» dico.
«Allora, vuoi raccontarmi il tuo sogno?» chiede mettendosi a pancia in giù, con la sua testa appoggiata sul mio cazzo che pian piano sta aumentando nei miei boxer.

Per fortuna lei non si accorge di nulla, altrimenti mi prenderebbe per un depravato.

Ma non sono io a gestire il mio membro, e lui che ogni volta che Soleil mi è vicino si sveglia dal nulla impazzendo.
«Ho sognato che morivi» dico schietto, impallidisce «ah... oh...» balbetta, «bene, insomma. Come morivo?»
«Per colpa mia» dico, «sul mio jet privato»
Annuisce con la testa come se stesse ancora assimilando il significato del mio sogno «ok, ricordami di non salire mai su un aereo» dice seria, «hai paura della morte?» chiede.
Scuoto la testa, «ho paura se la morte si porti via qualcuno a cui tengo»
Sorride leggermente, «hai avuto paura nel tuo sogno?»
«Intendi quando ti ho vista prova di vita?» Annuisce.

«Ho avuto una paura da morire» mormoro sincero, «se tu dovessi morire, io ti seguirei».
Ed è la verità, non vivrei senza lei.
Quel dolore al petto, nel mio sogno, era come se fosse reale. Come se, una volta sveglio, lo avessi davvero provato fisicamente, tanto da tenerlo stretto con le mani.
«Questo significa che sei innamorato di me?» chiede timidamente con uno sguardo sbalordito e confuso.
Rido, perdendomi nei suoi occhioni grandi «sì, cara mogliettina. Questo vuol dire che sono innamorato di te» dico dandole un bacio sulla fronte.

✨ Spazio scrittrice ✨

Se vi piace lasciate una stellina✨

Finalmente arrivano dei momenti dolci anche per Soleil e Simon, ma pensate che sarà sempre così?
Cosa pensate del cambiamento di Simon?

Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨

Piccola nota: a causa di alcuni impegni non riesco più a pubblicare tre volte a settimana, dovrò limitarmi sono al lunedì... Dunque ci vediamo lunedì prossimo per il prossimo capitolo

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