ᡣ𐭩Soleil
⏰7:30
La sveglia mi avverte che è già giorno, al primo suono mi sveglio subito, e corro a fare la colazione prima del risveglio di mio padre.
Stanotte ho pianto tutta la notte, per quello che mio padre mi ha fatto ancora una volta.
Mi affetto a fare una doccia veloce e a indossare dei leggins con un top corto e mi affretto ad andare in cucina per cucinare qualcosa con gli avanzi che abbiamo nella dispensa.
Dopo mezz'ora finisco la colazione e la posiziono sul tavolo già abbellito con quel poco che ci troviamo in casa.
Mi dirigo in camera mia per evitare di incontrare la faccia schifosa di mio padre, e inizio a scegliere un outfit adeguato per il mio appuntamento di oggi.
Ma purtroppo i miei vestiti sono tutti vecchi e usurati, li ho comprati anni fa di seconda mano. Non ho molta scelta di vestiti nel mio piccolo cesto di vestiti.
Mando un messaggio a Melody di aiutarmi a scegliere, e magari di prestarmi qualche suo abbigliamento, visto che lei ha un gusto migliore del mio e soprattutto lei ha i soldi.
Arriva in cinque minuti, l'unica cosa che amo di questo piccolo quartiere è che io e Mel non abitiamo molto lontano.
«Che ne dici di questo?» chiede porgendomi un vestito più da discoteca viste le scollature troppo evidenti, «non sto andando a prostituirmi, è come un colloquio di lavoro» mormoro, scavando in fondo alla borsa enorme che ha portato, piena di vestiti.
«Ho quello giusto per te» dice prendendomi la borsa dalle mani gettando tutti i vestiti sul letto. Si gratta la tempia, e afferra un coordinato di top e una gonna color sabbia e me li porge, abbinato con un blazer bianco.
Sorrido al completo, «sapevo che mi avresti salvata»Indosso per mia sfortuna i tacchi, ma stavolta, per mia fortuna, sono più basse rispetto a quelle di ieri. Ci abbiniamo una borsa vintage dello stesso colore del coordinato e mi avvio verso la cucina, «papá io allora vado» mormoro con un filo di voce.
«Dove cazzo vai?» urla arrabbiato facendomi sussultare, «ne abbiamo parlato ieri, il mio ragazzo mi porta a colazione fuori, ricordi?» dico mantenendo la calma.
«Vestita così?» sbraita guardandomi dalla testa hai piedi, «signor Mulder se vuole che sua figlia si sposi il prima possibile deve sembrare attraente, non crede?» ci interrompe Melody con uno sguardo di disprezzo verso mio padre.
Melody sa tutto ciò che mio padre fa la sera con il mio corpo, più volte mi ha detto di fare una denuncia ma ho sempre rifiutato. La legge italiana rilascia i bastardi dopo poco tempo, ed io ho paura che una volta liberato faccia del male alla mamma o a me. Per questo non sono mai andata contro mio padre, e forse questa stupida idea di cercarmi un marito, in realtà mi salverà da questo tiranna di mio padre, anche se ho paura di cosa potrebbe fare alla mamma in mia assenza.
Mia madre è una donna bellissima, ma è mal ridotta per colpa di questo disonesto che Dio mi ha dato come papà, se si sistemasse un po' e si prendesse un po' cura di lei, sarebbe una donna da fare invidia alle altre.
«Va bene» dice incerto papà, «non fare tardi e ricordati che la prossima volta voglio conoscerlo, altrimenti può dimenticarsi di uscire una terza volta con te» dice acido continuando a mangiare la sua colazione.
Annuisco in fretta e do un bacio a volo alla mamma per poi dileguarmi da quella gabbia, o meglio dire prigione.
Solo dopo essere uscita da quella porta inizio a riprendere fiato, a respirare aria pulita e sana.
Melody ha deciso di accompagnarmi all'incontro, e gliene sono grata di non lasciarmi sola, anche se aspetterà alla reception. Sempre meglio di niente, no?
Saliamo su un taxi e ci dirigiamo verso l'azienda, con la speranza di non trovarmi un pedofilo davanti. Non ho avuto modo di vedere la foto, anche se Melody ha cercato tanto. L'unica cosa che mi rasserena è che non è un vecchio decrepito.
Arriviamo in poco tempo, una volta aver abbandonato il taxi le mie gambe iniziano a tremare inesistentemente, ci avviamo verso l'entrata quando una guardia ci blocca, «avete un appuntamento?» chiede inarcando il sopracciglio.
Probabilmente non mi ha mai vista, è il suo lavoro d'altronde, «si con il signor Murphy» mormora Mel, vedendomi un difficoltà.
La guarda annuisce gentilmente facendoci passare, «salve abbiamo un appuntamento con il signor Murphy» dico alla ragazza vestita elegantemente dietro la reception.
Qui sono vestiti tutti con abiti costosi, ed io non posso fare a meno di sentirmi a disagio per i vestiti economici che indosso.
«Secondo piano, terza porta a destra» dice la ragazza squadrando il mio outfit, «grazie» mormoro, girando i tacchi per andare sull'ascensore.
Premo il pulsante, aspettando l'arrivo dell'ascensore che per fortuna arriva poco dopo, saluto Melody e mi chiudo dentro.
Arrivo al secondo piano e mi dirigo alla terza porta della mia destra, busso timidamente, ricevendo un ''avanti" in risposta.
Apro lentamente la porta e la richiudo subito alle mie spalle, mi incammino con li sguardo per terra e aspetto che mi chieda di sedermi.
«Prego signorina Mulder»
Quella voce, l'ho già sentita!
Scatto riconoscendola, alzo di colpo lo sguardo verso l'uomo seduto sulla sedia nera in pelle, davanti a me.
«Santo Cielo» dico, «ti prego, dimmi che è uno scherzo di cattivo gusto»
Sorride malizioso, «non posso accontentarti piccola, guarda il lato positivo abbiamo già avuto modo di conoscerci» mormora sorridendo.
«Non ti siedi?»
«Non mi hai dato il permesso di sedermi»
Annuisce, «che bimba educata e ubbidiente» dice, «puoi sederti splendore»
Sorrido sarcastica, «no, grazie» dico girando i tacchi per dirigermi verso la porta.
Lui scatta in piedi e si precipita su di me, bloccandomi sul posto «non ti ho detto che puoi andare»
«Non sono hai tuoi comandi» rispondo tenendogli testa, «fino a poco fa eri ubbidiente»
«Era solo per prenderti per il culo, stronzo»
«Se ti prendessi io per il culo ci troveresti più piacere» dice malizioso, inarco un sopracciglio e solo dopo aver reso l'idea del vero significato di quella frase, scatto a darle una sberla, che mi viene bloccata dalle sue possenti mani «non provarci bambolina, e ora siediti»
«Non mi siederò mai» controbatto. Lo vedo girarsi per chiudere la porta a chiave e mettersela in tasca, «cancella tutti gli appuntamenti, sarò impegnato per un intera ora» il suo guardo scatta sul mio, «o forse anche per tutta la giornata» sento dire con un telefono in mano, e un sorriso malizioso, probabilmente avrà chiamato la sua segretaria.
«Apri questa porta o mi metto a gridare» sbraito cercando di spostare quel muro che blocca la porta con il suo corpo muscoloso.Santo Cielo quant'è bello però.
«Sei venuta per l'annuncio, quindi parliamo»
Rido sarcastica, «devi essere proprio fuori per pensare che io mi sposi con te»
«Chi ti ha detto che ti sposerò?»
Mi mordo la lingua non sapendo cosa rispondere, ed io di solito non rimango mai senza parole.
«Tu.. tu sei» bofonchio non sapendo esattamente cosa dire, «io cosa? Continua piccola» dice malizioso avvicinandosi troppo con il viso, «non mi chiamare mai più piccola» riesco a dire acida.
«Se lo faccio che succede, piccola?» mi provoca, lo fa apposta, vuole farmi esplodere. «Sei proprio un maleducato» urlo, «ED IO NON SONO LA TUA PICCOLA» dico chiaro scandendo bene le parole. Lo strattono con tutta la mia forza lontano dalla porta, per poter scappare il prima possibile da questa stanza di proprietà del diavolo tentatore.
Lo sposto solo di pochi centimetri, ma non contento mi blocca nuovamente la strada, mi afferra le braccia e mi gira con le spalle contro la porta, si fionda su di me stringendomi come un salsicciotto, «che peccato, perché io voglio che tu sia la mia piccola» mormora baciandomi nuovamente, lasciandomi stupita.✨ Spazio scrittrice ✨
Ecco il secondo bacio dei nostri piccioncini, Sol scapperà di nuovo come la prima volta o reagirà? Lei che è tutta d'un pezzo, accetterà il loro "finto" matrimonio?
Se vi piace lasciate una stellina✨
Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨
Ci vediamo lunedì per il sesto capitolo ✨
STAI LEGGENDO
Soleil
ChickLitSoleil Mulder, una ragazza venticinquenne che nasconde un segreto troppo grande sul padre. Un padre violento che la incita a trovare un marito entro un mese, altrimenti sarà lui a scegliere per lei. Soleil dovrà trovare una soluzione, e grazie alla...