15. Indipendente

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ᡣ𐭩Soleil

Sono così contenta che Simon abbia accettato di farmi lavorare nel suo club, senza opporsi.
Anche se il nostro accordo di matrimonio prevedeva dei soldi a fine anno, adesso che le cose sono cambiate, o meglio dire, i nostri sentimenti sono cambiati, mi sento in dovere di essere indipendente.
Lui è sempre stato così dolce, ha cercato di non farci mai mancare nulla, né a me e nemmeno alla mamma. È sempre stato molto premuroso nei nostri confronti.
Non posso ancora credere che mi abbia confessato realmente i suoi sentimenti, non credevo di essere davvero ricambiata.
Questa nuova sensazione che provo, mi è nuova, questo formicolio nella pancia e nel basso ventre aumenta quando lui mi è vicino.
«Inizierai domani sera, d'accordo?» chiede serio, vedo dalla sua espressione quando siamo contrariato a questa mia decisione ma, per rendermi felice non lo dà a notare.
O almeno così crede, la sua espressione dice molto di più di ciò che vuole far credere lui!
«Perfetto» rispondo entusiasta, non credendo alle mie orecchie che abbia davvero accettato.
«Ma c'è una condizione» dice, lo guardo curiosa, «non voglio che ti avvicini a nessun uomo né tanto meno che lo faccia avvicinare a te. E se ci sarà qualche problema cortesia subito da me»
Un velo di delusione appare sul mio volto, «tu non sarai con me?»
Non speravo che fosse incollato dietro il bancone con me, ma perlomeno che stesse in qualche tavolo poco distante da me.
«Ci sarò, o perlomeno di proverò. Ma capiteranno giorni che sarò nel mio ufficio a sbrigare delle faccende, in quel caso metterò qualcuno a sorvegliarti e proteggerti da ogni pericolo che incomberà su di te» dice con un sorriso rassicurante, «hai paura che tuo padre si presenti davanti a te, non è così?» chiede.
Alzo lo sguardo verso di lui, «giá» mormoro con gli occhi lucidi.
Mi abbraccia dolcemente «non permetterò mai che qualcuno ti faccia del male. Ucciderò chiunque si presenti davanti, anche se fosse tuo padre» dice facendomi rallegrare il cuore, lo guardo stupita «uccideresti per me?» oso chiedere con gli occhi che parlano da soli.
«Lo farei» confessa.
«In ogni caso non permetterò che tu ti macchi di sangue le mani per colpa mia»
«Non sarai tu a deciderlo, adesso dormi domani inizi a lavorare» dice dandomi un bacio sulla fronte per poi lasciarmi da sola.

Nel momento che si allontana sento come se mi manca l'aria per poter continuare a respirare, sento che il mio cuore sta perdendo battiti ogni volta che si allontana.
Non pensavo che l'amore fosse questo, non pensavo che avrei avuto la possibilità di innamorarmi un giorno.
Mi avvio verso il bagno per fare una doccia e andare a dormire.
Dopo mezz'ora di doccia calda, esco per mettere il pigiama e filare dritto a letto.

ᥫ᭡Simon

Sono le sette in punto, stacco subito la sveglia accanto al mio comodino e mi metto in posizione seduta evitando di alzarmi bruscamente. Ne approfitto di questi pochi minuti per guardare la Dea che dorme al mio fianco, svegliarmi tutti i giorni con il suo viso d'Angelo è un sogno.
Le poso un leggero bacio sulla fronte per evitare di svegliarla e quando sto per alzarmi una mano di afferra il braccio, «buongiorno» mugola ancora assonnata.

Buongiorno a te splendore!

«Buongiorno, scusa non volevo svegliarti» dico cauto
«Non preoccuparti, devo aiutare la mamma a fare la colazione. Resti con noi?» chiede facendomi il labbruccio come una bambina di due anni che vuole farsi comprare un giocattolo.
Sorrido leggermente, «d'accordo. Ho ancora un po' di tempo prima di andare a lavorare» mormoro, sentendola sorridere.
«Benissimo» dice entusiasta, «allora io ehm... sì. Vado subito a cambiarmi e a preparare qualcosa» dice poi, sfrecciando in bagno.
Scuoto la testa e sorrido per i suoi modi da bambina.

La mia bambina!

Mi avvio nella cabina armadio e prendo i vestiti coordinati, appoggiati la sera prima sulla sedia in velluto nero.
Sono un tipo fin troppo precisino, voglio avere tutto in ordine e pronto.
È un'abitudine che ho da sempre quello di sistemare i miei vestiti per l'indomani e la mia valigetta per andare a lavoro.
Mi avvio verso il bagno già libero, sicuramente sarà già in cucina a preparare chissà che cosa, e mi faccio una doccia veloce, mi vesto con cautela e applico un po' di gel sui miei capelli. Li sistemo bene e dopo prendo giacca e valigia e mi dirigo di sotto.
Nelle scale inizio già a sentire un buon profumino di caffè immischiato a quello che penso siano dei pancake. L'odore dolce dello sciroppo mi fa arricciare il naso, e come immaginavo vedo Soleil e sua madre con padella e paletta a girare due pancake enormi.
I miei occhi vanno sulla piccola caraffa piena di sciroppo d'acero e instintivamente faccio una faccia disgustata «non preoccuparti, a te ho preparato lo sciroppo al cioccolato» mormora Soleil passandomi accanto, appoggiando sul tavolo un'altra piccola caraffa piena di cioccolato, facendo luccicare i miei occhi.
Non amo molto i dolci, e come avrete ben capito non amo lo sciroppo d'acero.
Mi chiedo però come lei faccia a saperlo?
Amo però i pancake al cioccolato, la torta setteveli sempre al cioccolato e i biscotti al burro. Quelli non possono mai mancare!
«Buongiorno Aby» dico dolcemente, mi ha espressamente detto di non darle del lei, così da un paio di giorni la chiamo direttamente per nome.
«Buongiorno mio adorato genero, accomodati Soleil ti porterà anche una tazza di latte» dice dolcemente, rivolgendomi un sorriso.
Nonostante sua età, si mantiene una donna molto bella.
Ricordo ancora in che stato fosse quando ho prelevato entrambe dalla loro vecchia casa. Il suo viso era trasandato, sembrava molto più vecchia di anni.
Adesso invece sembra una rosa sbocciata da poco, sempre sorridente, con una pelle delicata e con dei lunghi capelli neri e lucenti.
Aby e Soleil si assomigliano molto devo dire.
È sempre stata una donna molto premurosa con me, anche più di mia madre. Ho un bel rapporto con mia madre, ma non mi ha mai trattato come Aby tratta me e Soleil.
I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo della donna più bella che abbia mai visto, «latte con nescafé e biscotti al burro» mormora facendomi un occhiolino.
I biscotti al burro... Cazzo. Eccome se mi conosce!
«Ti ringrazio» dico dolcemente afferrando la tazza prima di latte marrone.
Dopo pochi minuti e che Aby e Soleil mi raggiungono e, iniziamo la nostra colazione raccontandoci gli impegni di oggi, l'ultima volta che abbiamo fatto colazione assieme risale a molto tempo fa, a causa dell'orario di lavoro non riesco mai a farla in casa.
«Soleil mi ha detto che inizierà a lavorare» dice sua mamma rompendo il silenzio che si stava creando, annuisco, «giá, anche se io non volevo»

E non voglio ancora ora!
Non voglio che qualche maschio depravato ci provi con lei.

«E' abbastanza testarda quando si mette qualcosa in testa mormora.

Non dirlo a me!

«Se riuscirai a farle cambiare idea te ne saro per sempre grato» mormorò con face scherzoso.
Ma in realtà non scherzavo affatto, e solo che, non voglio fare arrabbiare Soleil. Non so perché ci tenga così tanto ad essere indipendente quanto potrebbe benissimo usare i miei soldi.
Se ci fosse stata un'altra donna al suo posto, l'idea di andare. Lavorare non gli sarebbe mai sfiorata per la testa.

Ma la verità è che Soleil non sarà mai paragonabile a un'altra donna.

✨ Spazio scrittrice ✨

Cosa ne pensate della famiglia che pian piano si sta creando? Io ho amato il momento della colazione tutti insieme, forse perché sono abbastanza legata alla famiglia, e voi?😍
Siete pronti per il prossimo capitolo? Cosa accadrà quando Soleil inizierà a lavorare? Di certo sarà una prima giornata di lavoro molto movimentata, vi aspetto al prossimo capitolo 😜❤️

Se vi piace lasciate una stellina✨

Perdonatemi se troverete degli errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli✨

Ci vediamo lunedì per il prossimo capitolo ✨

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