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Iside

Tornata a casa sbattei la porta dietro di me.
Ero innervosita a livelli che non credevo fossi in grado di raggiungere. Avevo la tachicardia.
Sentivo il petto dolorante.
Presi il telefono e cercai il numero di Elijah.

Bloccato e cancellato, ora mi sentivo meglio.

Poi sentii squillare il telefono.
Era Gibson.
Che spavento, sono saltata in aria come un petardo. Temevo fosse Elijah.

Come poteva essere lui se lo avevo bloccato?

Non provavo nessun genere di pentimento.

Avevo ragione io.

Me ne sarei dimenticata presto, bastava non pronunciare più il suo nome.

<<Gibson perdonami, ho avuto un imprevisto.>> dissi con una mano nei capelli mentre poggiavo lo zaino sulla sedia dell'isolotto in cucina.

<< Tranquilla non importa, piuttosto, che imprevisto?>>

Sentii una mano congelarsi e tremare, la afferrai con l'altra.
<<Nulla>> risposi cercando di fermare la convulsione. Dovevo trovare il mio elastico azzurro.

<<Nulla è qualcosa>>

Sentivo la testa pulsare, il respiro affaticarsi.
<<Ti sto dicendo nulla.>> dissi con tono perentorio. Svuotai la borsa e sul fondo trovai il mio elastico. Dopo aver percepito la seta sotto le mani mi sentivo meglio.

<<Se ti agiti significa che qualcosa bolle in pentola. Comunque, come è andata oggi?>>

Per fortuna aveva cambiato argomento.

<< Bene tutto sommato, ho fatto amicizia.>>
<<Aspetta non credo alle mie orecchie. Tu che fai amicizia, che ti è successo?>> lo sentii ridacchiare.

<<Si chiama Anna.>>
<<Perché non la inviti a pranzo?>>
<<Non credo che i miei genitori approverebbero. Non dovevo parlare con nessuno.>>
<<Per questo è una buona idea. A te va di conoscerla meglio?>>
<<Sì.>>
<<Bene, allora non perdere tempo con me, chiamala.>>
<<Ma non ho il suo numero.>>
<<Esistono i social, contattala su Instagram. Ah, dimenticavo, tu non hai social.>>

Tra le tante regole da rispettare c'era il divieto di utilizzo dei social.

<<Non ho nulla da fare, ora mi invento qualcosa, tu non preoccuparti.>>

Digitai su Google cosa fare quando non si hanno programmi e si vuole provare qualcosa di nuovo. Trovai su Wiki How una lista e tra i vari punti, quel che catturò la mia attenzione fu: "Visita un posto nuovo".

Stamattina avevo notato che vicino all'università a circa un ora di distanza c'era il mare.
Non l'avevo mai visto dal vivo, solo in libri o immagini. Ero troppo emozionata. Chissà cosa si prova ad avere la sabbia sotto i piedi. Lo avrei scoperto proprio oggi.

Misi una tuta per stare comoda, presi le chiavi della moto e di casa, una bottiglietta d'acqua, segnai le coordinate del mio palazzo per non perdermi e partii.

Mancavano cinque minuti alla meta e cominciavo a percepire un odore nuovo.
Mi ricordava la prima volta che ho cucinato pesce da sola. Sapido.
Significava solo una cosa: ero molto vicina.

Trovai parcheggio, scesi dalla moto e mi avvicinai alla spiaggia.

Bambini che giocavano a calcio, ragazzi intenti in un match di pallavolo, altri si tuffavano dallo scoglio più alto.

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