Dopo essersi lavata per bene Sarada notò che non aveva vestiti a sua disposizione, se non la sua tuta da AMBU. Prese veloce un paio di boxer e una maglietta di Boruto, sistemandole il più decentemente possibile.

" Boruto..." Iniziò uscendo dal bagno, notando che era quasi pronto.

" Hm?" Le chiese sguardandola.

" Ehm, io non ho vestiti se non la tuta AMBU" gli disse avvicinandosi all'armadio, per poter capire cosa le stesse abbastanza bene da prendere in prestito.

" Hai ragione... La tua sacca è rimasta alla cavità dei Kujii" ragionò il biondo, maledicendosi per non averci pensato prima.

" Vorrà dire che prenderemo anche un paio di abiti, sufficienti per la tua permanenza" le sorrise lievemente, avvicinandosi a lei e scavando in quell'armadio impolverato.

" Mi ricordo ancora quanto dovetti abbandonare Konoa: non avevo abiti. Niente di niente se non i vestiti che avevo in dosso. Il signor Sasuke fu così gentile da comprarmi dei vestiti dattebasa!" Disse nostalgico, porgendo alla ragazza una felpa e dei pantaloncini che a lui stavano ormai piccoli.

" Questi in teoria dovrebbero andar bene. Ti presto poi un mantello e andiamo." Disse poi lasciandole un bacio sulla fronte e uscendo dalla camera, per darle la privacy di cui aveva bisogno.

Sarada sorrise lievemente, notando che i pantaloni erano quelli di quando era ragazzo. Indossò tutto velocemente, notando con grande indignazione che la felpa le faceva da vestito.

* Ma quanto è alto? 3. 75 m?*
Non che fosse bassa, era semplicemente nella media, ma al confronto con il biondo sembrava una nana.

" Eccomi" disse legandosi velocemente i capelli in un treccia disordinata, prendendo il mantello che il ragazzo le porse immediatamente.

Ecco quello sguardo.  La scrutava dal profondo, quasi denudandola di ogni barriera. Rimase rapita dall'intensità di quegli occhi, quasi da rimanere senza fiato. Quando se ne accorse finì il contatto visivo, prendendo respiri profondi e uscendo dall'abitazione. Boruto chiuse a chiave e, con nonchalance, prese la ragazza sottobraccio, sorridendole lievemente mentre le guance della ragazza si coloravano lievemente.

" E se ci riconoscessero?" Chiese Sarada preoccupata.

" Siamo ninja, usiamo le arti illusorie" le disse, invitandola a trasformarsi in una ragazza normale, così come lui.

" Cosa vuoi prendere?" Le chiese immediatamente, prendendola per mano: ora che erano sottocopertura, poteva comportarsi come voleva.

" Direi frutta e verdura come primissima cosa!" Gli rispose immediatamente, recandosi verso il paesino di quel luogo sperduto.

----------

" Mi dia 2kg di pomodorini ciliegino e 2 di quelli normali"

Mentre Sarada ordinava i vari frutti e le varie verdure, Boruto si perse nell'osservarla: è da quando l'aveva rivista che lo faceva. Forse lei non se ne accorgeva, ma attirava molto l'attenzione: dopotutto era figlia di Sasuke e Sakura, non c'era da meravigliarsi. Sicuramente Sasuke aveva giocato molto sull'aspetto, infatti Sarada era la sua goccia d'acqua, ma nonostante ciò nel carattere e nei lineamenti ricordava la madre. Aveva notato come la guardava quel suo compagno di Team, si vedeva che ci provava spudoratamente con lei. Avrebbe tanto voluto che le cose fossero diverse, così da non essere costretto a nascondersi e vivere tranquillamente la sua vita. Avrebbe voluto stringerla tra le sue braccia, così da mostrare agli altri che quella bellissima ninja fosse sua, avrebbe voluto ridere, scherzare come un tempo...avrebbe voluto la sua vita indietro.
Alzò gli occhi, notando che la ragazza aveva quasi finito di ordinare kg su kg di cibo e il biondo non poté non trattenere una lieve risata: era certo che per lei non fossero un problema tutte quelle buste, ma poteva anche darsi un freno.

𝕋𝕙𝕠𝕤𝕖 𝕠𝕔𝕖𝕒𝕟 𝕖𝕪𝕖𝕤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora