Il lieve croscio della pioggia svegliò Sarada, che pigramente aprì gli occhi. Piano piano mise a fuoco, osservano quella stanza spoglia, mettendoci secondi prima di capire ciò che era successo ieri. Un lieve sorriso si formò sul suo volto, abbassando lo sguardo per notara che, no, non era stato un sogno: Boruto dormiva beato, circondandole i fianchi. Il suo respiro era delicato e accarezzava dolcemente la pelle nuda di lei. L'Uchiha coprì meglio il ragazzo, alzando la coperta fin sopra la schiena del ragazzo, fermandosi quando notò una cicatrice che fino ad allora non aveva mai visto. Prese a toccarla delicamente, notando quando fosse profonda. Sentì Boruto sotto di di lei rabbrividire e, rapida, allontanò la mano. Sarada non aveva idea di come avrebbe potuto procurarsela e lui non le aveva mai detto niente riguardo il periodo in cui era scomparso. La pioggia cadeva leggera, innumidendo il paesaggio e regalando a Sarada una pace che non sentiva da anni ormai. Delicatamente spostò Boruto, che le diede le spalle poco dopo, probabilmente stanco per il periodo che stava affrontando. La ragazza sorrise, baciandolo delicatamente sulle labbra e prendendo la prima maglietta che trovò. Chiuse delicatamente la porta della stanza, recandosi in bagno dopo, e per prima cosa fece una bella doccia. L'acqua calda le rilassò maggiormente i muscoli, avvolgendola in una nube di pace e tranquillità. Il suono della porta la mise in allarme, ma quando due braccia la circondarono e il suo profumo la invase si rilassò.
" Non ti ho trovata e mi sono preoccupato, poi ho sentito l'acqua scorrere" le sussurrò Boruto, ancora abbastanza assonnato.
Sarada si girò rapida, così da essere faccia a faccia. Sorrise felice, alzandosi sulle punte per baciarlo sulle labbra. Il biondo, stabilizzato, si appoggiò al muro della doccia, rabbrividendo per il contatto freddo sotto il getto caldo. La ragazza ridacchio, rapita da una gioia improvvisa.
Boruto iniziò a ridere a sua volta, baciandola più ardentemente. I sensi di Sarada erano inebrianti dalla presenza del suo ragazzo e il fastidio provato la sera prima si ripresentò. Cercò di darsi un contegno, ma quando le mani del ragazzo iniziarono ad accarezzarla dolcemente quell'ardore si fece più forte. Chiude impercettibilmente le gambe, cercando di trovare sollievo. Era assolutamente spudorata, pensare a quello appena sveglia. Boruto però si accorse del suo gesto e ghignò divertito. Prese la ragazza e con un gesto rapido invertì le posizioni, così da intrappolarla tra la parete della doccia e il suo corpo. Ormai era eccitato e vedere Sarada, così bella e pura, non faceva che mandarlo fuori di testa. Poi si ricordò....le labbra di lei, i suoi sospiri, il modo in cui urlava il suo nome...quello no, di certo non aiutava ad alleviare il suo fastidio. Sarada rabbrividì nel contatti con la parete fredda, ma quel contrasto tra bollente e gelido non fece che aumentare quel dannato fastidio.
Perché iniziava a provare sempre quella dannata eccitazione? Fino ad allora non aveva avuto problemi a trattenere sia i suoi pensieri che i suoi istinti, ma quello che era successo la sera prima aveva abbattuto tutte le sue barriere, frantumandole in mille pezzi.
Boruto prese a baciarle il collo e diamine, non era mai stata sensibile quanto allora. Dei lievi sospiri lasciarono le sue labbra, e immediatamente la vergogna si fece strada. Arrossì immediatamente, sigillandosi le labbra per non emettere quei suoni sconci. Boruto se ne accorse e immediatamente, fermandosi solo per poter essere alla sua altezza." Sono io, non devi vergognarti con me" le disse sincero, poggiando la sua fronte contro quella della ragazza, accarezzandole dolcemente la guancia.
" Sono io, non devi trattenerti. Quei sospiri, i tuoi gemiti...le tue urla...tutto mi fa impazzire di te" continuò ad un soffio dalle sue labbra.
" Solo un idiota ti direbbe di smettere, o non si beaterebbe di questi suoni melodiosi" disse baciandole una porzione di pelle sul collo, facendo sospirare la corvina.
" Proprio questo. Tu puoi essere te stessa con me, così come io posso essere me stesso con te"
Sarada si sentì così rincuorata e amata che si lanciò contro a Boruto, baciandolo in modo passionale. Il ragazzo sorrise nel bacio, ma la sua eccitazione continuava a indurirsi e fargli male: sapeva che non avrebbe resistito per molto. Quando Sarada per sbaglio lo sfiorò lì, il biondo non seppe trattenere un gemito. La corvina se ne accorse e, quando ebbe il contatto visivo con il biondo sorrise. Boruto la guardò confuso, ma quando la vide inginocchiarsi ai suoi piedi una scarica elettrica gli percorse tutta la schiena.
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𝕋𝕙𝕠𝕤𝕖 𝕠𝕔𝕖𝕒𝕟 𝕖𝕪𝕖𝕤
FanfictionSarada non lo ha mai dimenticato: osservava il cielo, l'oceano, le correnti più ardue da attraversare e pensava a lui. Pensava a quei bellissimi occhi che tanto le mancavano. Una promessa: una speranza. [ATTENZIONE: LA FANART NON È MIA E I PERSONAG...