Passarono settimane dall'arrivo di Sarada e Boruto si era abituato fin troppo alla sua presenza. Ora entrambi si recavano in esplorazione, per verificare la situazione politica ma anche per verificare se ci fossero nemici nelle vicinanze. L'aveva aiutata a potenziare le sue arti marziali, invitandola a cavarsela anche senza l'aiuto dello sharingan: doveva essere pronta a qualsiasi evenienza. Molte, forse troppe volte aveva sentito il chakra dei compagni AMBU di Sarada, troppo per essere una semplice coincidenza.
" Sarebbe meglio spostarci Boruto, o almeno, lascia che io parta da sola. Non potrei mai perdonarmi se per colpa mia venissi catturato" era l'ennesima volta che aprivano quel discorso.
L'uchiha non voleva che Boruto fosse scoperto per colpa sua, ma il biondo non voleva sentire ragioni.
" No. Al massimo partiamo insieme, non voglio perderti...non più" disse sincero, poggiando la testa sul tronco dell'albero su cui erano appollaiati.
La corvina sorrise, deliziata da quella confessione. Era vero, nemmeno lei avrebbe voluto separarsi dal ragazzo, seppur la sua coscienza la pregava di farlo.
" Sai vero che dobbiamo farlo il prima possibile, no?" Chiese retorica, osservando il panorama montuoso che il monte Uzuhiko offriva.
" Domani. Partiremo domani" concluse il biondo, sorridendo un poco.
" Io e te. Soli. In pellegrinaggio. Dovremmo stare attenti. Dannazione, sò che è rischioso, ma non riesco più a lasciarti andare come prima...mi sono abituato troppo alla tua presenza pestifera di una Uchiha" ridacchiò un poco, scendendo da quel ramo di ciliegio.
" Ha, ha. Ora sai cosa si prova" lo derise lei, seguendo il suo esempio.
Tornarono a casa, dove Sarada preparò la sua sacca. Un senso di malinconia la pervase: nonostante avesse passato solo poche settimane in quell'abitazione montana, si era affezionata ai ricordi che quelle mura racchiudevano. Poi sorrise, fin quando lei e Boruto erano insieme, sarebbe andato tutto bene. Quella situazione le ricordava molto il pellegrinaggio che i suoi genitori fecero prima che nascesse. Ricordava bene come gli occhi della madre si illuminassero quando raccontava le innumerevoli avventure vissute al fianco del padre. Sapeva che Sasuke, se riuscisse a vederla in quel momento, sarebbe felice. Boruto la rendeva felice: la proteggeva, ma mai le aveva tagliato le ali per volare. La considerava sua pari e non l'aveva mai considerata debole. No. Lui non la proteggeva, lui le copriva le spalle. Finì di preparare il tutto, poggiandole in un angolino della stanza, pronte in caso di qualsiasi evenienza. Era da un po' di giorni che era colta da un'ansia inspiegabile, come se qualcosa di orribile stesse per succedere. Decise di rilassarsi andando a farsi una doccia calda, così da sciogliere tutti i nervi accumulati. L'acqua scorreva dolcemente sul suo corpo, seguendone le curve. Decise di svuotare la mente, di non pensare più a tutto dello schifo, ma di rilassarsi, di rilassare i suoi poveri muscoli. Ascoltò il suono rilassante dell'acqua che scorreva, lasciando che il calore le entrasse fino alle ossa. Decise poi di lavare anche i suoi capelli, in quanto non poteva sapere quando sarebbe stata la prossima volta. Un rumore però la fece sobbalzare: un tonfo. Uscì immediatamente, fregandosene dei capelli bagnati. Si mise velocemente la tuta che aveva preparato come cambio e mentre usciva dal bagno strinse i suoi capelli in una crocchia disordinata. Appena vide la scena che si presentava all'ingresso il suo cuore fece un capogiro: l'avevano trovata, anzi, li avevano trovati.
Boruto era disteso a terra, probabilmente preso alla sprovvista da quell'assalto. Sarada attivò il suo mangekyou sharingan, annunciando l'inizio di una lotta. Osservò Mikashi, che la fissava schifato mentre poggiava un piede sulla schiena del biondo, che però era estremamente calmo." Sai Sarada...non avrei mai pensato che saremo giunti in una situazione. Devo dire che ti ho sempre ammirata e, amaramente, ho sempre dato ragione a Takeshi sul fatto che fosse impossibile che tu fossi single. Però, proprio lui? Davvero ti sei giocata tutto per" fece una pausa, osservando Boruto, che sembrava quasi annoiato dalla situazione.
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𝕋𝕙𝕠𝕤𝕖 𝕠𝕔𝕖𝕒𝕟 𝕖𝕪𝕖𝕤
FanfictionSarada non lo ha mai dimenticato: osservava il cielo, l'oceano, le correnti più ardue da attraversare e pensava a lui. Pensava a quei bellissimi occhi che tanto le mancavano. Una promessa: una speranza. [ATTENZIONE: LA FANART NON È MIA E I PERSONAG...