Koji era uscito da molto, in quanto " doveva dare la giusta privacy". Al momento Boruto pensò che fosse un'idiota, ma, ora, mentre Sarada lo baciava in quel modo, diamine se non gli dava ragione. Senza accorgersene era finito sopra alla ragazza, stendendola completamente sul letto. Si fermò, guardandola con la poca luce lunare presente: le sue guance erano completamente rosse, gli occhi erano chiusi e le labbra, quelle labbra, erano rosse e gonfie, prova della loro bramosia. A quella visione in Boruto si risvegliò un desiderio proibito, che lo portò a baciarle il collo e, di tanto in tanto, succhiare quella porzione di pelle. Sentiva Sarada sospirare dal piacere e notava il modo in cui muoveva le gambe, come colta da un fastidio. Iniziò a scendere lentamente, fin quando non giunse al petto. Si fermò per osservare l'Uchiha negli occhi. Sarada lo sguardo, con uno sguardo nuovo: la lussuria. Prima che Boruto continuasse a baciarla la porta del rifugio si aprì, segno che quel babbeo fosse tornato. Boruto si allontanò con fatica dalla ragazza, ma la corvina gli prese saldamente il viso tra le mani.
" Cosa pensi di fare?" Chiese seria, mentre cercava di riprendere il fiato.
Il suo corpo era a fuoco, sentiva che la temperatura della stanza si era riscaldata troppo e sentiva un dannato fastidio al basso ventre. Boruto in quel l'istante ghignò, irritando l'Uchiha che, prepotente, invertì le posizioni, poggiandosi con le mani sul petto del ragazzo. Boruto a quel gesto si sorprese, mentre un sorriso fastidioso si faceva largo sul suo viso. Sarada prese a baciargli il collo, come aveva fatto lui poco prima, soffermandosi su alcuni lembi di pelle, che prese a mordicchiare e succhiare. L'Uzumaki poggiò le sue mani sui fianchi di Sarada, stringendoli maggiormente quando dei sospiri di piacere lasciarono le sue labbra.
" Sarada, ferma." Tentò di fermarla, ma Sarada era troppo presa a proseguire il suo cammino, iniziando a baciarli anche il petto.
Boruto perse completamente la ragione: un gemito roco lasciò le sue labbra e immediatamente ribaltò le situazioni. Al diavolo Koji, quella sera non avrebbe dormito. Prese Sarada per la vita e immediatamente si avventò sul petto. Con lo sguardo chiese il permesso di continuare e Sarada, cogliendo quella tacita richiesta, si allontanò dal biondo il necessario per togliersi la parte superiore. Il biondo osservò quella visione, sentendo che ormai il suo controllo vacillare. Prese a baciarle il petto, soffermandosi su un seno che prese a succhiare e leccare. Sarada iniziò a gemere, stringendo tra le sue dita le ciocche dorate e morbide. Quanto sentì quei versi provenire della labbra della sua ragazza, qualcosa in lui scattò. Si allontanò dal petto, risalendo fino ad essere a un soffio dalle sue labbra. La guardò negli occhi, languidi di desiderio, e prese a baciarla in modo rude, passionale, come mai aveva fatto fino ad allora. Sarada, travolta da quella passione, assecondò quel bacio, mentre con la mano scese maggiormente, fino a giungere a un rigonfiamento. Prese ad accarezzarlo da sopra il tessuto, mentre il suo ragazzo prese a gemere sonoramente nel bacio. A quel punto fu lei a prendere l'iniziativa: si allontanò da lui, il necessario per poterlo spogliare. Prese ad accarezzargli il petto, senza indugiare nemmeno sui punti in cui il karma si era esteso. Boruto continuava a guardarla, senza dire nulla, dandole la possibilità di decidere. Era cosciente del fatto che si stavano spingendo oltre, che non avrebbero dovuto, ma al dinamite tutte le regole. Prese a scendere, fino a giungere alla vita. Quando arrivo ai pantaloni lo guardò seducente, iniziando ad abbassarli insieme ai boxer. Boruto in quel frangente ritornò un minimo lucidi, il necessario per fermarla.
" Sarada" disse con voce roca, cercando di riprendere il respiro.
Al sentire il suo nome, pronunciato in quel modo, Sarada sentì una scarica elettrica lungo tutta la schiena, fino a raggiungerle il basso ventre.
" Se continui non riuscirò a controllarmi" disse serio, cercando di non spingerla o non sopraffarla dalla situazione.
Sarada si alzò, il minimo per poterlo baciare, sperando che, con quel gesto, capisse che era pronta. Boruto ridacchiò, ma subito dopo approffondì il bacio, iniziando a vagare con le mani. Le sue dita iniziarono ad accarezzarle la zona proibita e, una carezza più forte la fece gemere. Boruto approfittò della situazione per spingerla sul letto, iniziando a privarla anche degli indumenti rimanenti, fino a vederla completamente. Si alzò sulle braccia, in modo da poter vedere quella visione paradisiaca e memorizzarla: sicuramente quella vista gli tormenterà la mente per un bel po'. Quando notò che Sarada lo stava fissando, fiera...quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si inginocchiò, notando che quella semplice azione aveva fatto trasalire la corvina. Ghignò, mentre iniziò a tormentare la parte sensibile della ragazza prima con le dite, poi con le labbra e la lingua. Per Sarada quello era il paradiso. Nemmeno nei suoi sogni più proibiti Boruto era così bravo, così erotico. Quando la penetrò con un dito un gemito più forte degli altri lasciò le labbra di Sarada, che prontamente si tappò la bocca con la mano. Boruto la prese come una sfida personale, penetrandola con altre due dita e iniziando a muoversi. Quando notò che la corvina lottava con tutte le sue forze per non emettere altri versi paradisiaci, Boruto risalì, così da essere alla sua stessa altezza. Mentre con una mano era occupato, con altra prese la mano con cui la ragazza si stava coprendo le labbra, spostandogiela.
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𝕋𝕙𝕠𝕤𝕖 𝕠𝕔𝕖𝕒𝕟 𝕖𝕪𝕖𝕤
FanfictionSarada non lo ha mai dimenticato: osservava il cielo, l'oceano, le correnti più ardue da attraversare e pensava a lui. Pensava a quei bellissimi occhi che tanto le mancavano. Una promessa: una speranza. [ATTENZIONE: LA FANART NON È MIA E I PERSONAG...