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*Qualche giorno dopo*
Pov:Sofia

Dopo aver ignorato anche la terza sveglia mi rendo conto di quanto sia in ritardo e scendo finalmente dal letto.
Stamattina entriamo in secondo ora vista l'assenza della prof di arte, credo stia male.
Nonostante mi dispiaccia non rinuncio ad un'ora di sonno in più.

Riesco a prepararmi in tempo record, esco di casa, salgo sul motorino e mi dirigo verso la scuola, con l'ultimo album di Harry Styles sparato nelle orecchie. Arrivo a scuola poco dopo, varco il cancello alle 8:50, dopo aver parcheggiato nel giardino interno alla scuola, vicino allo scooter elettrico del prof di ginnastica.
Saluto Massimo, il bidello, mentre passo davanti alla sua scrivania e mi dirigo in classe.
Credo di essere la prima perché in giro non c'è nessuno dei miei compagni, così ne approfitto per posare il casco. Mentre cammino per il corridoio vedo la Bernardo uscire dalla mia classe, bella come sempre.
-Buongiorno prof, è bello rivederla!- le dico da lontano
-Buongiorno! Si eccomi di nuovo qua. Stavo cercando la tua prof di arte ma non c'è, buona giornata!- dice allontanandosi velocemente
-Anche a lei!- le rispondo sorridendo
Entro in classe e sul mio banco vedo uno strano pacchetto blu, incuriosita mi avvicino, poso il casco e lo zaino sulla sedia e lo apro.
È un libro, "Matilda" di Roald Dahl. Sorrido e comincio a scorrere tra le pagine. Sulla prima pagina bianca c'è una scritta con l'inchiostro verde, in tinta con i colori della copertina:

"Te l'ho preso in inglese, così sicuramente lo leggi più volentieri.
Quando lo finisci poi dammi un feedback, baci!"
MB.

In effetti chi altri poteva essere se non lei. Ecco perché era un po' agitata quando mi ha vista!
Vengo riportata alla realtà quando sento il suono della campanella e vedo le mie amiche entrare in classe.
-Cos'è quello?- chiede Ele incuriosita.
-Un libro, me l'ha regalato...la Bernardo-dico ancora un po' incredula.
-Wow, Matilda. Era il mio film preferito da piccola, dove l'hai preso?- mi chiede Flavia, che non è riuscita a sentire la frase che ho appena pronunciato.
-Gliel'ha regalato la Bernardo- risponde Giulia sorridendo
-Cosa? Sei seria?- prosegue Flavia
-Ne avevamo parlato durante una ricreazione qualche settimana fa- spiego, stringendo il libro tra le mani.
-Beh sembra che il vostro rapporto sia più di quello tra una prof e un'alunna- ribatte Flavia
Mi sento arrossire sotto i loro sguardi scrutatori. -Forse si, abbiamo parlato molto ultimamente, e lei è sempre stata molto gentile con me-
Ele scuote la testa, ridendo. -Non è solo gentilezza, Sofi. È chiaramente qualcosa di più-
-Sì, dai. Quando un'insegnante ti fa un regalo del genere, vuol dire che ci tiene davvero- aggiunge Giulia.
-Magari c'è qualcosa di speciale tra di voi- conclude Flavia, con un sorrisetto malizioso.

*Qualche ora dopo*
Pov: Martina


Finalmente è finita questa giornata, dopo tre ore di fila di spiegazioni non vedo l'ora di tornare a casa.
Spero se non altro che a Sofia sia piaciuto il libro, visto che non ho avuto modo di incontrarla per i corridoi e la sua classe non era nel mio orario oggi.
Mentre rifletto e tiro le somme di questa giornata mi dirigo nel parcheggio di fronte alla scuola. Esco dal cancello e noto subito come la mia macchina sembri più bassa da un lato. Così mi avvicino di corsa e noto, con estrema sorpresa, che la ruota anteriore destra è completamente sgonfia.
-Ma che cazzo è successo- è l'unica cosa che riesco a dire dopo una giornata come quella di oggi. Non penso di essere in grado di cambiare una gomma ma decido di provarci lo stesso per una questione di orgoglio. Inizio quindi a sistemare le varie cose presenti nel bagaglio e a lavorare di logica per capire come io debba procedere.

-Le serve un passaggio?-

Mi giro di scatto e la figura che vedo davanti è quella di Sofia, seduta "in sella" al suo motorino, mentre mi allunga il casco con la mano.
Sorrido e lei fa lo stesso, -Ho visto che ha la gomma a terra e non sapendo cambiare una ruota, l'unica cosa che posso fare è offrirle un passaggio a casa, visto che ormai conosco la strada-

Come faccio a rifiutare? Sento il disperato bisogno di tornare a casa e poi lei...no non posso proprio rifiutare, ma devo comunque darmi un tono.
-Questa storia sta diventando un po' troppo frequente- le dico poggiandomi alla macchina.
-Accetterei molto volentieri ma non penso di poter lasciare la macchina così- proseguo guardandomi intorno.

-Ma che problema c'è prof, domani mattina lo dice a Massimo e gliela cambia in tre secondi- mi dice ridendo.
Ha ragione. Non so nemmeno come controbattere e sono "costretta" ad accettare.

-A livello professionale non dovrei accettare, soprattutto per la seconda volta in così poco tempo, ma sono in una situazione piuttosto disperata, quindi si grazie, accetto il passaggio- dico allungando la mano per farmi porgere il casco.

Vedo comparire un sorriso sul suo volto e questo mi scalda il cuore.
Salgo sul suo motorino e partiamo. Lei mi chiede giusto qualche indicazione ogni tanto, per evitare di portarmi nel posto sbagliato, anche se si ricorda piuttosto bene la strada da fare.

-Comunque non doveva disturbarsi, ma grazie per il libro- mi dice mentre ci avviciniamo a casa mia
-Ma che figurati, sono felice che ti sia piaciuto-
Sorrido istintivamente. -Devi sapere che ho deciso di fare l'insegnante per via del personaggio di Miss Honey, leggendo capirai perché-
-No spoiler prof, grazie- risponde lei
-Hai ragione- dico ridendo

Arriviamo nella strada di casa mia, ferma il motorino e mi fa scendere.
-Allora ci vediamo domani prof, se le dovesse servire di nuovo un passaggio me lo dica, così porto il secondo casco- mi dice mentre sistema il mio nel bauletto dietro il sedile.
-Ti ringrazio, ma spero domani di poter usare la mia macchina- dico iniziando a spostarmi verso il portone.
-Ah prof aspetti! La borsa- dice correndo verso di me per ridarmela. Nel farlo le nostre mani si sfiorano, uno strano calore mi invade il corpo. La ringrazio ancora ed entro nel portone.

A riveder le stelle (profxstudent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora