La scuola è iniziata da un paio di settimane e quest'anno la nostra classe si trova proprio davanti alla sala professori, per alcuni questo potrebbe essere un fattore di rischio perché ti rende "un'osservata speciale" nelle ore di buco, per me invece è solo un modo per incrociare più spesso il suo sguardo, quello sguardo che, fino a qualche anno fa mi invadeva costantemente i pensieri.
Tutti i giorni in cui so che la Bernardo ha la prima ora occupata, mi posiziono al lato della porta della mia classe e guardo semplicemente fuori, aspettando che lei esca per iniziare le lezioni. I nostri sguardi si incrociano sempre, sul viso di entrambe appare un sorriso spontaneo e ci scambiamo il "buongiorno".
A volte poi, le capita di allungare il tragitto, fermandosi per scambiare due chiacchiere...-Buongiorno- le dico sorridendo
Lei ricambia, si guarda intorno e viene nella mia direzione, -Buongiorno a te!- mi risponde facendomi l'occhiolino.
Anche oggi indossa la solita collana, che io ricordi l'ha sempre portata "E quindi uscimmo a riveder le stelle", è l'ultima frase dell'Inferno di Dante. Anche per questo mi piace, perchè indirettamente mi ha sempre fatto pensare a lei.
Certo continuo a pensare che per scrivere la Divina Commedia si sia sparato un viaggio astrale sotto l'effetto di qualche sostanza, ma chapeau se lui in botta riusciva a scrivere cose così belle.Lei nota che le sto guardando la collana, -Te la ricordi?- mi chiede sfiorandola
-Certo, mi è sempre piaciuta molto- le rispondo sorridendo
Lei mi sorride e osserva la mia collana, molto meno appariscente, con una piccola stella marina. La osservo mentre guarda il mio collo e passa i suoi polpastrelli sul ciondolo della mia collana, un leggero brivido mi attraversa la schiena. Il tempo si ferma, sento il battito del mio cuore esplodermi nelle orecchie. Lei sospira, chiude e riapre gli occhi velocemente e si congeda accarezzandomi la spalla.///
In questo periodo le sto mostrando la scuola, i professori e i vari nomignoli con cui noi studenti li chiamiamo.
-Quindi c'è questa moda di rinominare i docenti?- mi chiede sorridendo
-Si prof ma non è niente di che, molte prof le chiamiamo semplicemente per nome, la Modesti per esempio la chiamiamo semplicemente Elena-
-Ah sì vi limitate solo a questo?- mi chiede con lo sguardo consapevole del fatto che le stia nascondendo qualcosa
-Se si riferisce alla prof di inglese, sappia che l'abbiamo chiama "goblin" una sola volta- non faccio in tempo a finire che mi colpisce leggermente il braccio
-Gliel'ho detto, è successo solo una volta- rispondo ridendo
-Potrei evitarle di dire qualcosa solo se mi dite il mio soprannome- mi dice facendo altrettanto
-Ma prof queste cose si decidono col tempo, lei è l'ultima arrivata...-
-Quindi vi basate sul nonnismo?-
-No...nel senso, si...è che molti soprannomi nascono un po' per caso e-
-Ed io sono l'ultima arrivata-
-Si ma le assicuro che le troveremo un ottimo soprannome-
-Sicuramente meglio del goblin, anche se riconosco la somiglianza- mi dice ridendo
-Vede, c'è stato un grande lavoro dietro-
-So anche che chiamate "Cerbero" il professor Ricci, è il docente di scienze giusto?-
-Si prof. Ha questo soprannome da almeno dieci anni credo ed è facile capirne il motivo, dati i suoi modi piuttosto rozzi e sgarbati delle volte-
-Ah si? Non ho avuto modo di conoscerlo bene ma quando si è presentato mi è sembrato un uomo...normale- mi dice perplessa
-In genere con i docenti si contiene, ma può essere un vero incubo per noi studenti. Io fortunatamente sono entrata nelle sue grazie e delle volte mi sorride anche- proseguo ridendo
Il suono della campanella mi interrompe, ma rimango comunque lì con lei mentre sorseggia il suo caffè caldo.
-Ma tu non avevi il compito di filosofia?-
-Caz...- mi interrompo quando vedo il suo sguardo bruciarmi addosso
-Fila su-
Mentre mi allontano mi giro di nuovo verso di lei e le sorrido.
Lei fa lo stesso mentre con la bocca mi mima un "in bocca al lupo".Dopo due ore di verifica esco dalla classe insieme alle altre per fare ricreazione. Mentre passeggiamo nel corridoio passo davanti a lei, sta facendo lezione in 2B.
Staranno sicuramente facendo un compito, visto che sono tutti seduti durante la ricreazione. Così decido di affacciarmi, lei mi fa segno di entrare e mi fa sedere alla cattedra vicino a lei.
-Che compito è?- chiedo a bassa voce
-Latino, analisi e traduzione-
La guardo per farle capire come non ricordi niente del latino fatto nel biennio, lei mi risponde accennando un sorriso.
-A te com'è andato il compito?- mi chiede
-Bene, era abbastanza facile-
-Facile per chi ha studiato- mi dice poggiandomi una mano sulla coscia. Il suo tocco, il suo sguardo, tutto di lei mi faa sentire in un turbinio di emozioni.
Le sorrido, mentre noto un libro poggiato dall'altra parte della cattedra, così allungo la mano per vedere di cosa si tratti...
-Matilda?- chiedo perplessa
-Non l'hai mai letto?-
-Ho visto il film da piccola, ma non penso di averlo mai letto-
-Io l'ho dato ai ragazzi di primo per lavorarci su, dovresti leggerlo è molto carino-
Inizio a sfogliare le pagine leggendo qualche parola qua e là poi lei prosegue -Prendilo se vuoi, io l'ho già letto, era il mio preferito-
-No no grazie prof, nel caso me lo compro non si preoccupi- dico alzandomi -Ci vediamo domani-
-A domani!- mi risponde facendomi l'occhiolinoPov:Martina
Riprendo il libro in mano e comincio a sfogliarlo quando sento delle voci -Ragazzi, ognuno pensi al proprio foglio- dico alzando lo sguardo
-Prof ma quella era Sofia di 4E?- mi chiede un ragazzo incuriosito
-Si, perché?- chiedo perplessa
-Perchè? Prof ma l'ha vista? È una delle ragazze più belle della scuola ed è il capitano della squadra femminile di pallavolo!-
-Mhmh...quindi?- chiedo sorridendo
-Beh mi sembra che lei la conosca abbastanza bene e mi chiedevo se-
-Guarda ti fermo subito, oltre al fatto che credo sia già impegnata, sappi che quelle di quarto difficilmente vanno con i più piccoli- lo interrompo per poi sorridere
Lui mi guarda, mentre tra gli altri ragazzi si alza un leggero brusio che mi porta a richiamare l'ordine.Pov: Sofia
-La verifica me l'aspettavo molto più difficile- dice Ele posizionandosi in fila alle macchinette
-Beh la domanda di Cartesio era strana, ho dovuto rileggerla tre o quattro volte prima di capire cosa scrivere- prosegue Flavia
-Boh onestamente anche io me l'aspettavo più difficile- continuo io
-Sofi per te tutte le verifiche sono facili- mi risponde Giulia
-Si si certo *notifica*- prendo il telefono dalla tasca, è lei...-da Prof Bernardo: News dal 2B! Federico ha chiesto se eri impegnata, ho detto di sì ;)
Non posso fare a meno di sorridere a questo messaggio, tanto da attirare l'attenzione delle altre.
-Chi è che ti fa sorridere così?- mi chiede Ele
-Nessuno, nessuno- dico chiudendo whatsapp
-Dai su- insistono le altre
-Ah va bene- dico sbuffando mentre gli passo il telefono
-Certo, chi poteva essere se non Martina "cuore di panna" Bernardo-
-Dai non chiamarla così- le rispondo sorridendo
-Io ancora non capisco come faccia a preferirti a tante altre ragazze. Insomma sei tutta storta e sei pure mezza francese- dice Giulia ridacchiando
-L'invidia è una brutta bestia- dico allontanandomi ridendo per tornare in classe.
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A riveder le stelle (profxstudent)
RomanceSofia, 17 anni, frequenta il quarto anno in un liceo linguistico di Roma. È la classica ragazza che a scuola ha ottimi voti, adorata da tutti i prof e con il giusto numero di veri amici. In quella scuola però qualcosa sta per cambiare... La cattedra...