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Pov: Martina

La mattina inizia come al solito. Mi sveglio alle 6:30, mi alzo dal letto cercando di mettere a fuoco in quale posto della Terra io mi trovi e mi dirigo verso il bagno. La doccia è l'unica cosa che riesce a svegliarmi, oltre al caffè, che ovviamente non può mai mancare.
Mentre faccio colazione, sistemo gli ultimi appunti per le lezioni di oggi. Mi piace essere sempre preparata, per far si che i ragazzi abbiano chiari gli argomenti che spiego.

Controllo di avere tutto il necessario nella mia borsa: chiavi, cellulare e qualche libro extra nel caso qualcuno voglia approfondire. Esco di casa, chiudendo la porta dietro di me e mi dirigo verso l'auto. Il viaggio verso la scuola è breve, ma mi dà il tempo di pensare alla giornata che mi aspetta.
Parcheggio l'auto nel solito posto e cammino verso l'ingresso della scuola.

Percorro il lungo corridoio deserto del liceo, cercando di raggiungere la mia aula prima che suoni la campanella della prima ora. Giro l'angolo e mi trovo improvvisamente di fronte al professor Ricci. Eppure tutto sembrava star andando per il meglio stamattina.

-Ah, Martina, finalmente ti trovo- dice con voce melliflua, bloccando il mio passaggio. -Come ti stai ambientando qui?-

Arretro di un passo, cercando di mantenere una distanza sicura. -Bene, grazie. È un piacere lavorare qui finora-

Il professor Ricci annuisce, il suo sguardo diventa più intenso. -Ho visto che hai già fatto amicizia con Sofia Bartolomei. Una ragazza brillante, non trovi?-

Annuisco lentamente, incerta su dove voglia arriva con questa conversazione. -Sì, Sofia è una studentessa eccezionale. Ha un grande potenziale-

Il sorriso di Ricci si allarga leggermente e i suoi occhi si appuntano su di me con curiosità.
-Anche tu sei molto interessante, Martina. Hai un modo particolare di avvicinarti agli studenti-

Mi sento a disagio, la sua osservazione sembra troppo intima per essere solo professionale.
-Grazie, è il mio lavoro-

Cerbero scuote una delle sue teste con un sorriso sardonico.
-Quello che mi preoccupa è quanto questo possa influenzare la tua capacità di insegnare in modo imparziale-

Mi sento sempre più sotto pressione, come se Ricci stesse cercando di manipolare la mia percezione della situazione.
-Non credo che questo sia il luogo ed il momento per discutere di certe cose-

Si allontana lentamente, ma la sua voce è tagliente. -Non sono qui per discutere. Voglio solo assicurarmi che niente interferisca con il nostro ambiente scolastico-

Lo guardo allontanarsi con un misto di sconcerto e irritazione. Le sue insinuazioni mi hanno colpita profondamente. Come si permette? Io ho mai messo in dubbio la sua professionalità?
Se c'è una cosa che ho capito però è che dobbiamo fare attenzione ai nostri comportamenti. Non credo convenga attirare ulteriormente l'attenzione di uno come lui.

*Il giorno dopo*

Durante la ricreazione, passeggio nel corridoio, godendomi qualche minuto di relax. Vedo Sofia e le sue amiche ridere e chiacchierare animatamente, evidentemente entusiaste per qualcosa. Mi avvicino curiosa, desiderosa di sapere di cosa stanno parlando.

-Ragazze, che state combinando?- chiedo con un sorriso.

-Prof! Stiamo parlando della festa di compleanno di Edoardo- risponde Sofia con entusiasmo. -Sarà il primo della nostra classe a diventare maggiorenne-

Mi unisco al loro cerchio, ridendo. -Wow, sembra divertente! Avete già deciso cosa indossare?-

-Io penso di indossare un vestito nero. È sempre una scelta sicura- dice Eleonora

Giulia ribatte, -Io preferirei qualcosa di più colorato, magari rosso. È una festa, dobbiamo brillare!-

Flavia sorride, -Io ho un vestito blu che non vedo l'ora di mettere-

Le ascolto con interesse e poi aggiungo, -Se la festa sarà formale, forse un abito lungo sarebbe più adatto. Ma ricordatevi di sentirvi a vostro agio, è la cosa più importante-

Giulia mi guarda con occhi scintillanti, -Lei cosa indosserebbe, prof?-

Ridacchio, -Probabilmente un abito elegante, ma che sia comodo e non troppo appariscente-

-Ah, ragazze. Com'è andata poi quell'interrogazione di fisica che vi preoccupava tanto?- chiedo incuriosita

Prima che Sofia possa rispondere, Eleonora interviene, -Non c'è bisogno di chiedere! Sofia è stata l'unica ad essere interrogata ed è andata benissimo-

-Quanto hai preso, Sofi?- chiedo con un sorriso.

-Nove- risponde Sofia, arrossendo leggermente.

-Complimenti, davvero!- dico affettuosamente, orgogliosa di lei.

All'improvviso, noto Ricci che si avvicina con la sua solita aria imponente e severa. Ci squadra tutte con lo sguardo, soffermandosi particolarmente su me e Sofia.

-Parlare di vestiti e di feste non è utile alla mia lezione, il cui inizio sta già tardando di qualche minuto per colpa vostra- dice Ricci con tono autoritario.

Le ragazze si muovono rapidamente verso la classe, chiaramente intimorite. Mi affianco a loro, cercando di non attirare ulteriormente l'attenzione di Ricci. Appena entriamo, Ricci va direttamente alla cattedra e chiama Sofia per iniziare il primo giro di interrogazioni. Vedo il volto di Sofia cambiare, un mix di preoccupazione e nervosismo.

Mi giro verso di me e, con un sussurro scherzoso, Sofia mi dice, "Aiutami, ti prego!"

Sorrido e scuoto la testa, "Non posso fare nulla per te, Sofia," rispondo ridendo.

Osservo Sofia mentre si avvia verso la cattedra. Anche se so che non posso fare molto per aiutarla in questo momento, sono orgogliosa della sua forza e determinazione. So che ce la farà, come sempre. Mi allontano, ancora sorridendo, felice di vedere Sofia così determinata e sicura di sé.

*Un'ora dopo*



Dopo aver finito la mia lezione, mi ritrovo a camminare lungo il corridoio, cercando inconsciamente Sofia. La vedo poco distante, visibilmente sollevata dopo l'interrogazione. Non posso fare a meno di sorridere.

-Come è andata questa volta?- le chiedo, desiderosa di sapere.

Sofia ride, il suono è una melodia per le mie orecchie. -Sembra che questa settimana i prof si siano messi d'accordo per interrogare solo me. Ma è andata bene. Con il prof Ricci basta usare qualche parolone e fare riferimenti agli argomenti precedenti per ottenere un buon voto-

Sono orgogliosa di lei. Sofia è una ragazza brillante e determinata. Mi guardo intorno per assicurarmi che non ci sia nessuno nel corridoio. Poi mi avvicino e le bacio dolcemente la fronte, un gesto che significa molto per entrambe.

-Sei stata bravissima- le dico, sentendo il calore dell'affetto che provo per lei.

La vedo felice, il suo sorriso illumina il mio cuore. Ci salutiamo e mi allontano, ma i miei pensieri sono ancora su di lei. Non posso fare a meno di riflettere su quanto Ricci stia compromettendo il nostro rapporto con le sue insinuazioni. Spero che non vada oltre. Non permetterò a nessuno di rovinare ciò che ho con Sofia.

A riveder le stelle (profxstudent)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora