Achille.

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Il professor Kim Taehyung insegna letteratura greca all'università di Madrid, e con lui una miriade di dottoranti modello (leccaculo), disposti a montargli pure la parabola in casa in tempo di esami. Il professor Kim Taehyung è uno dei più rinomati nel mondo delle lettere classiche, e non s'interessa d'altro se non delle arti che lui stesso ama.

È una descrizione banale, poco accurata e zero dettagliata, ma questa è la prima impressione che si ha di lui: uno scapolo tutto d'un pezzo, in cerca di moglie con cui mettere su famiglia e vivere una vita monotona fra casa e chiesa. Fra casa e università, perché il professor Kim Taehyung non prega mai, la sua è una vita di prospettive laiche: la peggior nemica di lui, talvolta alleata, la dea Fortuna, il caso, la sorte, l'anankè, che gli peggiora o migliora la vita; e non crede in nient'altro se non nell'uomo inteso come essere superiore agli altri, dotato di raziocinio e capace di conoscere. Può sembrare una prospettiva materialistica, ed in effetti lo è: studiare i testi greci e quelli stoici latini ha avuto in lui l'esito opposto che di Jeongguk, senza porsi mai un'alternativa.

Il professor Kim Taehyung è davvero scapolo. Ha la faccia da scapolo e dimostra con ben poco di essere scapolo. Prima della lezione, invece di pranzare, fa la spesa, e così quella mattina. Non fa il secondo pasto della giornata, tanto ha un metabolismo di ferro, ma la pancetta da uomo normale non tarda a farsi vedere, e pian piano trattiene il respiro e la risucchia. Il professore Kim Taehyung, al supermercato, mentre compra dei croccantini, non sembra nemmeno un professore, solo una personcina sconosciuta e ordinaria, che non si direbbe avere tanta fama quanta realmente ne ha.

Il professor Kim Taehyung è biondo, e si guarda spesso allo specchio. Pensa che quei ciuffetti bianchi, sintomo di vecchiaia, non stiano bene sui suoi crini d'orati, e cerca di nasconderseli: li confonde, li intreccia, fa in modo di seppellirli sotto quelli buoni che ancora non danno a notare la ricrescita. E questo perché il professor Kim Taehyung ha quarantadue anni suonati, ma ancora spera di sembrare un giovincello. Non ha ricordi della sua lontana Corea, piuttosto vive felicemente la sua vita in Spagna, perché lì la vita è più libera, e del fatto che lui sia scapolo non importa niente a nessuno.

Non proprio a nessuno nessuno. Il professor Kim Taehyung è come il vino nella botte: più invecchia e più e buono, e gode di una certa fama da latin lover presso i suoi studenti. Qualsiasi studente. Metà si laureano con lui perché è bello, l'altra metà perché è intelligente; una piccolissima parte perché pensa di scoparselo sulla cattedra del suo studio. È un sogno erotico improbabile, ma il professore ha vagliato quella possibilità con un ironico "Perché no?" silenzioso nella sua testa.

Ma torniamo alla sua spesa. Anch'essa è una spesa semplice, quella che farebbe - appunto - uno scapolo quarantaduenne (ma dire quarantaduenne è brutto e poi invecchia) - uno scapolo quarantenne con la reputazione di sciupafemmine, sciupamaschi, e sciupatutti. Prende mele, pere, pesche, banane e zucchine, tutte origine Italia (con tanto di sovrattassa per gli import), del pane integrale, carne e dei biscotti per la colazione a basso contenuto calorico. Sono cibi costosi, ma tanto lui può farlo perché ha un certo stipendio, percepito non più come assegnista o associato, ma come professore ordinario.

Sente un pizzicorino alla gola; si sposta il colletto della camicia e si allenta la giacca. È imbarazzante entrare in aula con la spesa ma tanto a Madrid nessuno fa caso a niente. Piuttosto Àlvaro che si fregherà una banana delle sue. Mette tutto nei sacchetti di carta alle casse automatiche: il professor Kim Taehyung è contento di spendere qualche lillero in più per gli imballaggi ecologici. "Se sono mecenate, contribuisco. Se diventate mecenati, contribuite." Lui, intanto, lo diceva e pure lo faceva.

Passa l'ultimo yogurt che ha preso per la colazione da magiare coi biscotti, e si tira sulla spalla la cinghia della borsa col portatile: da un lato quella della spesa, dall'altra la cartella da lavoro. Il professore pensa che durerà una fatica bestia per arrivare in università a piedi sotto il sole.

epitumía | VKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora