Genova, 14 settembre 1959.
Questo era il primo giorno di scuola di Luca. Era arrivato da una settimana nella grande città di Genova e nulla gli sembrava reale. Era stato abituato a Portorosso e alle profondità marine da sempre, e ora tutto era cambiato, certo, la signora Marcovaldo lo aveva subito accolto in casa e lo aveva rassicurato che le spese per la scuola non l'avrebbero affatto preoccupata però Luca si sentiva comunque spaesato; la città era enorme, piena di negozi e persone con vestiti costosi, non c'erano bambini che giocavano a pallone in strada, ne tantomeno le anziane signore sedute fuori da ogni bar, le strade erano occupate da auto e vespe costosissime.Giulia si presentò nella stanza che ora era diventata la loro, era una piccola stanzetta con pavimento in parquet e pareti blu chiaro, il letto di Giulia ed il materasso su cui dormiva Luca posti al lato sinistro della stanza, c'era una singola scrivania in legno ed un mobile in cui i ragazzi avrebbero tenuto i materiali per la scuola.
Lei aveva un grande sorriso sulla faccia.G: Luca! Sei pronto per il primo giorno di scuola?! Oggi inizieremo le medie insieme!
Luca si svegliò e si grattò l'occhio con la mano.
L: Giulia... Ma che ore sono?
G: Sono le sei e trenta del mattino, è ora di prepararsi, forza! Dobbiamo mettere l'uniforme!
L: Uniforme...?
G: Sì, sono i vestiti che dovremo indossare, forza vieni!
Giulia prese Luca per un braccio e lo trascinò nel piccolo bagno della casa, i due si pettinarono e poi la madre di Giulia, Elena, si presentò nella stanza.
E: Ragazzi, vi ho portato le uniformi, forza, preparavi o farete tardi!
La donna appoggiò le uniformi sul cestino in cui veniva posta la biancheria da lavare prima di uscire dal bagno, lasciando privacy ai due ragazzi.
Luca non si era mai davvero sentito a disagio nel cambiarsi di abito davanti a Giulia, per lui era come una sorella e lo stesso valeva per lei.
I due si cambiarono velocemente, le uniformi consistevano in una camicia bianca, giacca blu e pantaloncini per Luca e camicia giacca e gonna per Giulia, accompagnati da calze e scarpe nere; i due presero gli zaini economici che la signora Marcovaldo gli aveva preso, ci misero dentro i libri e i quaderni, accompagnati da portapenne rispettivamente rosso e blu per poi dirigersi verso l'uscita della casa ma vennero fermati da una voce familiare.
E: Nemmeno un abbraccio per la vecchia signora Marcovaldo?
Il duo rise prima di tornare indietro per abbracciare la donna, non durò più di pochi secondi.
I due si misero a camminare verso la scuola, Giulia spiegava a Luca cosa fossero i vari edifici che incontravano lungo la strada mentre si dirigevano a scuola.
Una volta arrivati videro molti altri ragazzi della loro età, Luca si sentì un po' fuori posto, era pieno di ragazzi già alti, alcuni avevano addirittura un po' di barba mentre lui sembrava ancora un bambino.
Vide una ragazza avvicinarsi a loro ed istintivamente si nascose dietro a Giulia.
G: Anna! Da quanto tempo!
A: Giulia!
Le due ragazze si scambiarono un abbraccio per poi separarsi e Luca notò il curioso aspetto della ragazza, non aveva mai visto una persona così: era completamente bionda e aveva due occhi azzurri chiari, era più alta di lui e anche di Giulia.
G: Luca, lei è Laura, la mia migliore amica, penso che vi piacerete!
A: hm.. ciao
L: H-hey, piacere, io sono Luca
I due si scambiarono un'imbarazzante stretta di mano prima che la ragazza decise di allontanarsi.
La campanella della scuola suonò e Giulia guidò Luca nella loro classe, sedendosi al primo banco vicino a lui.
Un uomo sulla cinquantina entrò in classe, aveva i capelli grigi e degli occhiali spessi, il tutto era accompagnato da un completo marrone.
Con un passo pesante scrisse il suo nome sulla lavagna, "Mario Parodi"
M: Buongiorno a tutti, io sono Mario Parodi e sarò il vostro insegnante in questi anni di medie, ora faremo un giro di presentazione per poterci conoscere meglio, iniziamo da te, capelli rossi
Giulia si alzò timidamente dalla sedia, aggiustandosi la giacca blu prima di guardarsi intorno, cercando volti familiari tra i compagni di classe anche se sapeva di conoscere solo Luca e Anna tra di loro.
G: U-uhm.. Io sono Giulia Marcovaldo
M: Molto bene, salutiamo la signorina Marcovaldo, è strano vedere delle donne a scuola non credete? Continua tu, vicino a lei
Luca arrossì e si alzò, imitando Giulia.
L: Mi chiamo Luca Paguro...
M: Paguro? Strano cognome, ad ogni modo, piacere signorino Paguro, proseguiamo...
Le prime ore di scuola passarono abbastanza velocemente, Luca copiava quello che giulia faceva, cercando di capire come funzionasse la scuola.
La campanella suonò segnalando l'ora del pranzo, Giulia guidò Luca nella mensa, sedendosi con lui e invitando anche Anna con loro.
G: Anna! Siamo qui, vieni!
A: oh.. okay..
La ragazza si sedette vicino a Giulia e mangiò con loro, rimanendo in silenzio per la maggior parte del tempo.
Dopo circa mezz'ora la campanella suonò nuovamente e tutti i ragazzi si diressero in classe, sedendosi nuovamente ai banchi verde smorto segnati da incisioni fatte dagli studenti degli anni precedenti, Luca prese il libro di matematica e seguì le ultime ore di lezione anche se non capì molto.
Quando finalmente tornarono a casa si gettò addosso alla cassetta della posta, sperando di trovare una lettera di Alberto, ed effettivamente c'era.
Luca la prese e corse sul suo "letto", aprendola delicatamente e iniziando a leggere, non voleva di certo rovinare la carta, la calligrafia di Alberto non era il massimo ma era leggibile, nonostante fosse a scuola da solo un giorno la calligrafia di Luca era migliorata di molto e ora notava ogni errore dell'amico anche se la cosa non lo disturbava.
Caro Luca
Le cose qui a Portorosso vanno bene, Massimo mi porta sempre a pescare con lui!
Non vedo Ercole da molto, non so che fine ha fatto.
Come va con la scuola?? Come è Genova???
Ti scrivo presto Alberto
Luca rise un po' ai vari errori grammaticali nella lettera, era evidente che si fosse impegnato molto a scrivere ma evidentemente non era il massimo.
Luca prese una matita e iniziò a scrivere la sua risposta.
Caro Alberto,
Oggi era il primo giorno di scuola ed è tutto molto strano, abbiamo un professore che si chiama Mario ma dobbiamo dargli del "lei", mi chiama "signorino Paguro".
Ho conosciuto Anna, l'amica di Giulia.
Genova è enorme ed è molto diversa da Portorosso, ci credi che non ci sono bambini che giocano a calcio in strada? Ho anche visto un sacco di ragazzi che indossano delle strane giacche e pantaloni dello stesso colore e continuano a farle vedere ai loro amici, è tutto molto strano qui.
Mi manchi, sai? Qui mi sento un po' fuori posto.
Spero che mi scriverai presto, Luca.
Dopo aver finito di scrivere la lettera la mise in una busta che sigillò per poi leccare il francobollo che ci incollò, corse verso la prima buca per le lettere che poté trovare e la mise all'interno, sapeva che ci avrebbe impiegato un paio di giorni ad arrivare ma non vedeva l'ora di avere una risposta.
Quando tornò a casa la cena era ormai pronta, pasta al pesto, la sua preferita.
Si sedette a tavola con Giulia e la madre e spesero la serata mangiando e parlando della scuola, la signora Marcovaldo era felice che sua figlia poté attendere la scuola, avrebbe sempre voluto farlo anche lei, era una cosa piuttosto recente e lei ne era molto felice.
La piccola famiglia finì la serata guardando il telegiornale della sera alla televisione, era la prima volta che Luca ne vedeva una ed era incantato dalle immagini in bianco e nero che scorrevano così velocemente.
Elena voleva che i ragazzi rimanessero informati su cosa succedeva in Italia e voleva che imparassero a discutere delle loro opinioni a rigurado.
Quando il programma finì lui e Giulia andarono a letto, preparandosi per il giorno successivo, si misero ognuno i rispettivi pigiami, luca ne aveva uno a righe verdi e bianche e giulia ne aveva uno rosso e giallo.
Giulia crollò subito e si addormentò, russando sonoroamente.
Luca stette sveglio a leggere un libro per migliorare la sua capacità di lettura fino a che non si sentì stanco, piegò la pagina che stava leggendo e poi mise il libro a terra per poi addormentarsi.
Questa nuova vita non era poi così male dopo tutto.

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Portorosso vacation
Novela JuvenilE se la storia tra Luca ed Alberto continuasse? Preparatevi per una storia colma di romance, colpi di scena, avventura, suspance e tante scene cute tra i nostri pesci gay preferiti! Ovviamente la ship è la Luberto. Non sarà la solita storia noiosa d...